ESPERIMENTI SU BAMBINE/I di Associazione italiana,scientifica e giuridica,contro gli abusi mentali,fisici e tecnologici è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale. ESPERIMENTI SU BAMBINE/I24
settembre
2016 / September 24 2016
Per informazioni, precisazioni, commenti riscriviamo l'indirizzo e-mail che in ogni file era stato ABUSIVAMENTE cancellato. In data 20 luglio 2015 il file è stato faticosamente ripristinato in quanto trovato completamente stravolto anche nei contenuti e non solo nell'impaginazione. Indice interno
#generali_e_attualità, #inizio-sito, #premessa_abusi(*), #children_exploitation, #reazione_rifiuto, #grande_dolore, #testimonianze, #sentimentalismo_sadico, #morte_della_anima, #colica_renale, #gravidanza, #presenza_amica, #programmazione, #I_CERVELLI_ED_IO, #Mike, #monkey, #coscienza_contro_sopravvivenza, #translation-traduzione, #resilienza, #gatto_e_topo, #Regina_Louf, #uccisi_e_uccisori, #monk, #macchina_da_guerra, #Sonderkommando, #descrizione_agghiacciante, #resilienza-recupero, #links (*) l'elenco è stato arricchito e i dati molto meglio precisati Avviso / To a better use of this file/chapter:Gli SCOPI di questo sito e del/i libro/i che ne derivano NON sono di fornire dati di pura "curiosità", ma di AGIRE per contrastare conseguenze delle evoluzioni più bieche della malvagità umana: sito e libri sono quindi non solo "teoria" ma "FATTI" e come tali oggetto di conflittualità non solo teorica. I veri "fatti" e le informazioni che se ne possono raccogliere non sono immutabili "simboli" ma sono in continuo divenire: sito e libri successivi debbono quindi costituirsi come riflesso testimoniale di queste incalzanti informazioni. Di conseguenza spesso - IN CONCOMITANZA con accadimenti della concreta "vita quotidiana" - sito e singoli file vengono manomessi se non cancellati: anche il presente file - molto modificato dopo la prima pubblicazione del libro It's Abuse NOT Science fiction - è stato danneggiato più volte e in modo molto grave.Moderno Giuramento di Ippocrate Art.50 - Tortura, trattamenti disumani e degradanti Il medico non deve in alcun modo o caso collaborare, partecipare o semplicemente presenziare ad atti di tortura o a trattamenti crudeli, disumani o degradanti. E' vietato al medico di praticare qualsiasi forma di mutilazione sessuale femminile. Nobel per la pace a Malala e Kailash Satyarthi. Lei, "sono fiera" Il premio è stato assegnato per la lotta dei due attivisti contro l'oppressione dei giovani NEW DELHI/ISLAMABAD La
giovane e coraggiosa studentessa pachistana, Malala Yousafzai, ed un
attivista indiano da decenni impegnato a liberare i bambini dalla
schiavitù, Kailash Satyarthi, si sono divisi oggi il Premio Nobel per
la Pace annunciato dal Comitato dei 'saggi' di Oslo. Dopo tre anni di
designazioni non fortissime dal punto di vista mediatico, la scelta
2014 è stata senza dubbio più efficace: una musulmana di 17 anni, che
un attentato talebano ha trasformato in simbolo dei diritti delle
donne, e un operatore sociale hindu di 60 anni, forse meno noto, ma che
in anni di lotta nonviolenta ha salvato almeno 80.000 bambini-schiavi.
E' opportuno iniziare questo file da una serie di filmati - inviateci da - che riassumono in modo inequivocabile - quasi standardizzato - le tipiche reti pedofile e i tipici rituali To be better aware of the whole matter, look at first to these series of international summarizing movies, sent us by . 1) http://vimeo.com/29374513 2) http://vimeo.com/29653140 3) http://vimeo.com/30006971 4) http://vimeo.com/2937855 Consigliamo anche in francese Zandvoort, le fichier de la honte e la serie di filmati a partire da questo link: Dailymotion l'intervista a Serge Garde e all'avvocatessa di Regina Louf e il link Marcel Vervloesem – L’affaire Zandvoort (1) Vedi anche / look also: http://www.youtube.com/watch?v=cyVW6-upjzQ (parte 1/9) Direttamente dalla rete si può pure scaricare, stampare e leggere in tablet o e-book la traduzione in italiano del libro di Regina Louf - Silenzio.Qui si uccidono bambini! Vedi anche il file "ospitato" Un’accurata diagnosi differenziale: banco di prova per il VERO medico The below quoted inner timely up-dated file endorses a wide range of bibliographic data as links, news, Authors: Synopsis of Ritualistic Abuse / Bibliografia sugli 'ABUSI RITUALI' Il file sopra citato raccoglie un'ampia esposizione bibliogafica opportunamente aggiornata di dati: link, articoli, autori. Per completare /To complete this subject / . Beyond the Dutroux affair World
Congress on
Human Trafficking, Prostitution and Sex Work
sponsored by Bill
& Melinda Gates Foundation, The William
J. Clinton Foundation and other benevolent donors
worldwide will organize 9th
Annual International Human Trafficking, Prostitution and Sex Work
Conference. - Submission deadline is June 30, 2012.
The Conference
will be held at the California University of Pennsylvania Steele
Hall, 250 University Ave., California, PA 15419 from February 19th
- 23th 2012 and from 25th to 29th February 2012 at the
The aims of the conference are to bring together researchers and
practitioners in an effort to lay the groundwork for future
collaborative research, advocacy, and program development as well as to
educate social service, health care, and criminal justice professionals
on .human trafficking and the needs and risks
of those victimized by the
commercial sex industry.
Indicazioni generali e attualiPer
una miglior incisività, la
questione delle testimonianze di PRIMA MANO è in corso un
cambiamento: parti
di file significativi di
questo sito riguardanti
"bambini" verranno
pubblicati come
capitoli di volumi tematici di pertinenza di un altro
sito,
come
aggiornamenti del libro Bambini di
ieri =
adulti di
oggi. Adulti
di oggi: in Consapevolezza
e Memoria
come capitolo 5.
Trascritte
con caratteri grafici differenti per connotare - pur senza nominarli -
le varie voci dei testimoni, sono state
stralciate dal file completo
per esser valorizzate - e
pubblicate - nella le parti
più significative nel file/capitolo basato appunto in questo come in altri file sulle
testimonianze a più voci delle
dirette vittime e di chi di loro comunque si occupa.
Questo susseguirsi di voci parallele o discordanti, contemporanee o di tempi diversi, ma progressivamente sempre più incisive - rappresenta il punto nodale di TUTTO il sito, o anzi meglio: dei presupposti dell'attività dell'Associazione. Ma non esistono soltanto testimonianze verbali: lesioni anomale e sofferenze croniche mal descrivibili possono documentare l'obiettivitò di conseguenze imprevedibilise di cause inaspettate, molto più spesso possono dar luogo a cascata a successivi e molto gravi errori diagnostici e conseguenti danni iatrogeni se non a errori giudiziari. Vedi Doctors who know about mind control abuse and torture, e: Physicians for Human Rights 2
Arrow
Street, Suite 301 Cambridge, MA 02138
Tel. (617)301-4223 Fax. (617)
301-4205 www.physiciansforhumanrights.org.
20 years of
advancing health, dignity and justice
Introduction
of
Physicians for Human RightsPhysicians
for Human Rights was founded in 1981, It mobilizes health
professionals to advance health, dignity, and justice and promotes the
right to health for all. Harnessing the specialized skills, rigor, and
passion of doctors, nurses, public health specialists, and scientists,
PHR investigates human rights abuses and works to stop them. Our
research takes us to conflict zones, to AIDS-ravaged Africa, to US
prisons and juvenile detention centers―and our advocacy brings us to
the offices of national and international policymakers. The courts,
decision makers and the media have come to rely on our credibility and
expertise. Motivated by moral urgency, based on science, and anchored
in international human rights standards, PHR’s advocacy advances global
health and protects human rights.
Libri di argomento analogo o complementare: File / capitoli
-
nuovi o rinnovati
Nota:
i file in pdf
potranno essere duplicati o riprodotti su supporti
elettronici, cartacei o di qualsiasi altro tipo e distribuiti
liberamente, a DUE
CONDIZIONI.
1)
I libri,
qualsiasi sia il supporto, dovranno essere assolutamente INTEGRI e
COMPLETI
sia nel testo che nella grafica; ogni modifica, soppressione, aggiunta
di qualsiasi tipo faranno decadere il permesso di duplicazione e
faranno automaticamente ricadere nei REATI
previsti a tutela del diritto di autore.
L'eventuale
distribuzione dei duplicati, qualsiasi sia il supporto,
dovrà essere fatta esclusivamente a titolo GRATUITO.
Note: the file or the above-named files can be
either duplicated or
reproduced on electronic supports, paper or any other form and can be
freely circulated under two conditions: Whatever the
support employed, the books must be reproduced INTEGRAL and
COMPLETE
both in their text and in their graphics; every change, omission or
integration of any sort cause the loss of permission to
duplicate
and automatically turn into legal OFFENCES
provided for by the law in protection of copyright. Any
circulation of the duplicates, whatever the support, must be
FREE OF
CHARGE.
Come
e più di ogni altro file/capitolo di questo sito e dei libri che
ne
derivano, qui NON si trasmettono dati indiretti di pura
INFORMAZIONE: sito e libri sono ENCICLOPEDIE
TEMATICHE non basate su
scritti
e/o riceche "personali" di un autore singolo, ma anzi il tutto forma
un'opera
collettiva
"corale" a più
voci composta da una
serie disomogenea
di dati, privilegianti testimonianze e documenti autentici in continuo
divenire - come tali e
come
prove di fatti storicamente
in accadere.
In
rete come file
queste provenienze disparate - che vanno da
testimonianze
in prima persona a citazioni di classici aforismi - vengono evidenziate
graficamente con caratteri tipografici che le distinguono, ma in stampa
le maggiori
possibilità tipografiche differenziano anche fra
di loro i vari autori delle dirette dichiarazioni. Gli
argomenti presentati e
discussi
sono quindi da leggersi e soprattutto da CONSULTARSI
separatamente, accedendo di volta in volta ai collegamenti
iperstestuali: anche molte
delle
immagini che proponiamo si costituiscono come
link,
come
ogni altro link, di continuo monitorato e
aggiornato.
In
tutto il
sito ma soprattutto in file/capitoli come questo si
trattano
argomenti molto seri
e
pericolosi: darli in
pasto a un pubblico qualunque in modo irresponsabile e/o
arbitrariamente
modificati e/o
tagliati, e/o sotto altre non
sempre altrettanto serie etichette - cosa che di fatto è
già avvenuta - può
portare
grave danno non solo a
noi
stessi e a chi impropriamente diventa riconoscibile,
quanto a
tutta
la causa
per cui si lavora. Ogni
citazione presentata - e accuratamente monitorata come link e
bibliografia - non
indica però
necessariamente la nostra piena
approvazione, e d'altra parte eventuali
elenchi
segnalati non pretendono di essere
esaustivi: queste
sono ulteriori ragioni
di diffida
dal copiare o usarne in altri modi il
contenuto anche singole parti senza
esplicito permesso e verifica
della loro successiva
collocazione.
Ecco la necessità
assoluta - e non certo a
fini di
lucro! - di Copyright
come
difesa da maldestre
copiature, tanto più
se date come di
pertinenza di altri siti con i quali NON abbiamo diretti contatti, anzi
della cui esistenza non avevamo nemmeno notizia.
Per
evitare futili discussioni la
necessità di precisare significati e chiavi di lettura introduce
aggiunte metodologiche e normative - per una maggior diffusione
nel sito tradotte anche in
inglese -
a partire da
precisazioni rigorose che suggeriscono
di considerare in scala
discendente come
valide
informazioni:
This site
and
the book do
NOT be a
fount of notices but an ENCYCLOPEDIC
gather of different
subjects
coming from different
sources
and shared by different
Authors:
one another to
be read time by time, or better to
be CONSULTED
even for learning,
To
manage meaning and implications of the crucial FIRST HAND testimonies,
besides to check every inconsistent debate regarding their validation:
on EVERY file does appear this quote: to note
that for
some victims it is often easier to
write
than to
speak.
The
need to specify meanings and keys of
reading introduces methodological and/or instructing/founding
additions: a rigorous methodological specification suggests to consider
as valid information - in decreasing order:
(**) "Oral" reports can be videotaped and/or voice recorded, but if only transcribed or reported by a third person they lose their primary characteristic of sure faithfulness. Together with "deeds" and "things" as protagonists, the written first hand impromptu testimonies do be foundation of this whole work. In order to avoid futile debates on the AUTHENTICITY of the FIRST-HAND reports, should be considered an assertion coming from the professional experience: to bring up serious traumatic recalls it is easier to write than to speak. To better share this subject, parts of files of this site regarding "children" - as just rhis one - will become chapters of new thematic booklets to be published as up-dates also on the book - pertaining to another site - Bambini di ieri = adulti di oggi. Adulti di oggi -> adulti di domani under the title We do not "grade" suffering nor abuses: every harm is subjectively worth and should be worthy cared; but our aim is to high lightly share the less common harms and the most evil abuses: this page commits its mainly space to experiments, structured abuses, military and spy drill perpetrated against children. Testimonianze
varie.
64.753 silenziose vittime. Una vittima abusata – che mi contattò via chat attraverso un rinomato social network – mi disse che era una di quelle bambine anonime e che a causa dell’abuso non riusciva più a parlare: il demone dell’abuso le aveva tolto anche la parola. Ebbene solo lì riusciva a comunicare con me – sacerdote, della Chiesa che è impegnata a contrastare gli abusi con fermezza e decisione – a raccontare la sua devastante storia. Ci siamo incontrati di persona e mi commuove il fatto che mi disse: “solo con te ho riacquistato la parola e ho parlato”. Segno questo che non bisogna tacere, segno visibile che è possibile dare un nome e cognome al dramma di 64.753 vittime. Papa Benedetto XVI denunciato dalle vittime di abusi sessuali 14 SETTEMBRE 2011 Un gruppo che
rappresenta
le vittime di abusi sessuali clericali ha chiesto
alla Corte penale internazionale dell’Aja di indagare Papa Benedetto
XVI e tre cardinali superiori.
Questa
associazione ha detto che alti
funzionari del Vaticano dovrebbero
essere perseguiti per “torture diffuse e sistematiche, stupri
e violenze sessuali commessi da preti e altri associati con la chiesa
cattolica”. Oltre a denunciare il Papa, il gruppo ha accusato
specificatamente i cardinali Angelo Sodano, Tarcisio Bertone e William
Levada. Il cardinale Bertone è Segretario di Stato vaticano, il
cardinale Sodano è il suo predecessore e il cardinale Levada
è il Prefetto della Congregazione
per la Dottrina
della
Fede, il
posto precedentemente mantenuto dal pontefice, allora cardinale Joseph
Ratzinger. “Crimini contro decine di migliaia di vittime, la maggior
parte dei quali bambini, sono coperte da funzionari al più alto
livello del Vaticano”, ha detto Pam Spees, un avvocato che rappresenta Centro di
gruppo per i diritti per i Diritti
Costituzionali (CCR) a
New York, che ha presentato il reclamo per Survivors
Network persone
abusate
da preti (SNAP) con sede a
Chicago. “In
questo caso, tutte
le
strade davvero portano a Roma”, ha aggiunto. Il Vaticano non
ha
rilasciato commenti su questa notizia.
È improbabile però che la Corte
penale
internazionale, il primo
tribunale permanente per i crimini di guerra, si
interesserà sul caso dal momento che non è competente sul
Vaticano, che non ha ratificato il suo trattato istitutivo. Lo statuto
per la corte, concordato a un vertice internazionale a Roma nel luglio
1998, prevede di indagare su importanti figure del mondo accusati
di crimini di guerra, genocidio e crimini contro l’umanità, tra
cui stupro, violenza sessuale, aggressione e la tortura. (Vedi link su
STUPRI-DI-GUERRA:
i figli dell'odio)
Clergy Sex Victims File International Criminal Court Complaint Case Charges Vatican Officials with ‘Crimes Against Humanity’At The Hague,Survivors and Leading Human Rights Group Issue Ground-Breaking Request for the Assertion of Jurisdiction by an International Court over Church Officials for Rape, Sexual Violence, and Torture by ClergySeptember
13, 2011 – A survivor-led support
group for clergy sex abuse victims today formally urged the International Criminal Court
(ICC)
prosecutor to investigate the Vatican for crimes against humanity.
Leaders of SNAP,
the
Survivors Network of those Abused by Priests,
together with
their attorneys from the human rights organization the Center for
Constitutional Rights (CCR),
filed a lengthy and detailed complaint charging that Vatican officials
tolerate and enable the systematic and widespread concealing of rape
and child sex crimes throughout the world. Together with the complaint,
they submitted more than 20,000 pages of supporting materials
consisting of reports, policy papers, and evidence of the crimes by
Catholic clergy committed against children and vulnerable adults.
SNAP
members from Germany, Belgium, the
Netherlands and the U.S. traveled to The Hague to insist that the ICC
take action and prosecute the Pope and three other high-ranking Vatican
officials for their direct and superior responsibility for the crimes
against humanity of rape and other sexual violence committed around the
world.
View
the filing, press releases, and all
documents below. And also directly via Document Cloud |
|||
It's Abuse NOT Science fiction? Up-to-date Dossiers di Gli Abusi mentali, fisici e tecnologici NON sono Fantascienza / It's Abue NOT Science fiction Dalla
presentazione dettagliata del libro It's
Abuse
NOT Science
fiction, e dalla data di pubblicazione - 14 luglio 2005 -
molto
è cambiato e molti
DOCUMENTI sono stati sia sostituiti che aggiunti. In attesa di
una completa nuova
edizione
del volume principale ne viene
per ora edito un SUPPLEMENTO INTEGRATIVO UP-TO-DATE
DOSSIERS. Per molte
vittime risulta più facile
esporre passate sofferenze per
scritto che a voce
, la diffusione di questi rivissuti
come di nuovi
fatti ora è assicurata da
questa
NUOVA PUBBLICAZIONE: un autonomo
volume
questo
file costituisce il capitolo 5.
*************************The
book
previously
published at present needs to be modified.
It's
Abuse NOT Science fiction
published on July 14 2005 shortly became OUT OF DATE and so required to
present also the consequent novelties coming
from readers comments, from new deeds and MOSTLY on present-day
flash-back
discolosures - to
note that for
some victims it is easier to write
than to
speak. UP-TO-DATE
DOSSIERS of
It's Abuse
NOT Science fiction = Gli
Abusi
mentali, fisici e
tecnologici NON sono Fantascienza for
the
time being is a supplementary
book,
supplementary but matching
also by itself not only to propose simple
improvement, rather to share new particularly important
DOCUMENTS: as this file
becoming its chapter 5.
|
|||
Premessa: Abusi strutturatiImportantissimi
da tutti i
punti di
vista è quanto riguarda gli ABUSI
commessi su BAMBINI:
questo file - ora, per
maggior
stabilità dei contenuti, presentato anche in
-principalmente
dedicato
proprio a
questa questione rappresenta in fondo la principale dichiarazione
di
intenti
dell'Associazione:
va quindi segnalata, e con
gran rilievo, una seri di dati.
Come
riepilogo
dei
concetti generali giunge però qui molto opportuna la
possibilità di commentare
una considerazione
che ci
è stata mossa a proposito dei modi nefasti di considerare "i
bambini" e
delle conseguenze nel corso delle generazioni future. Da
segnalazioni
come
quelle contenute nel file/capitolo di un altro sito/libro Imbroglio
è
il
contrario di sviluppo, in Delgado
& Skinner ecc.
un interlocutore aveva - erroneamente! -dedotto che una
volontà
specificamente "malvagia" fosse
di continuo in azione da
dietro
le
quinte con
precisi
propositi per
ottenere simili
risultati. Di
fatto esistono e sono veri e attivi e diffusi a
macchia d'olio - e non "leggende metropolitane" - progetti che
propongono la mente
come campo
di
battaglia: ed esistono
fotografie
e testimonianze di prima
mano tra loro coincidenti che ne dimostrano
l'effettiva espressione
concreta.PURTROPPO
invece
per
lo più metodi
rovinosi di allevamento delle giovani generazioni
NON provengono da azioni programmate - che
come tali potrebbero venir combattute più apertamente. I
comportamenti degli adulti nei confronti dei bambini rispecchiano
piuttosto una
NORMALE curva
di Gauss
con agli estremi qui
i "buonissimi" - e i loro
Maestri
- e
là i "cattivissimi" e i
loro istigatori;
mentre - e qui è da
ripetere:
"purtroppo" -
al centro si raggruppa una massa generalizzata e passiva di inetti,
di superstiziosi,
di adulti
non-sviluppati,
di infanzie
malvissute
o non
vissute e/o
rimosse. Se lo si
vuole veramente e si è
disponibili sul serio a
generalizzarla, una realtà ben concreta civile e ragionevole
e
fattiva - "non-virtuale", non "mediatica", non sentimentalmente
polarizzante un'attenzione
"guidata" - può sia "costruire" sul nuovo che
accettare scomode denunce e sconvolgenti perversità. "Brutte
notizie" circolano
e imperversano comunque con informazioni chiassose e sbagliate e
travisate, sadicamente
scandalistiche: in
un "deserto
morale e emozionale", in un contesto annoiato
e quindi
alla ricerca di sensazionalismi
SADICI è più che facile polarizzare
un'attenzione esagerata e prolungata su SINGOLI casi di "orrendi delitti" veri o
presunti piuttosto che discutere sulla complessiva realtà dei
fatti e dei loro presupposti.
A margine
dell’ennesimo
arresto di fruitori di pedo-pornografia on line, un articolo
di Repubblica,
per bocca di Giovanni
Arena, presidente di Telefono
Arcobaleno, porta finalmente l’attenzione sulle
vittime.
Credo valga più di tutto, riportare le sue parole:
Nel Decreto Sicurezza, di recente approvazione al Senato, [pare] siano state dimenticate le vittime del pedobusiness. Per i bambini che subiscono violenze sessuali dirette, infatti, la legge prevede il gratuito patrocinio dello Stato. Nel Decreto Sicurezza del governo invece i minori sfruttati sessualmente da pedofili per produrre e diffondere materiale pedopornografico non sembra abbiano gli stessi diritti. Eppure la circolazione di immagini che riportano lo strazio di circa 40.000 bambini in tutto il mondo riguarda prevalentemente minori dai 7 ai 9 anni, vittime evidentemente dimenticate. Insomma, è in atto un processo culturale pericoloso, che tende a considerare la pedofilia on line un crimine virtuale e non una vera e propria atrocità contro l'umanità, che coinvolge bambini veri e sempre più piccoli, sfruttati per alimentare ogni giorno un infame mercato di esseri umani. Ma è ancor più facile incoraggiare una subdola pervasiva "reazione di rifiuto" e false astrazioni che puntano l'attenzione su singole riduttive categorie - ad esempio i "maschi pedofili" o le "nuove generazioni" destinate ad albergare "mostricini in erba" - magari drogati di per sé, o piccoli mistificati ammalati psichiatrici da imbottire di psicofarmaci. Esistono davvero, bambini "ammalati" etichettabili come pazienti psichiatrici, già dabambini veramente sofferenti di quella sindrome di cui molto si parla soprattutto nel caso dei reduci di guerra, di quella sindrome "post-traumatica da stress" - PTSD "post traumatic strees disorder" - sindrome che comporta in modo tipico crisi involontarie di agitazione psicomotoria, con movimento scoordinati e dolorosi in uno stato dissociato dalla realtà circostante - che non è un semplice "deficit di attenzione". I reduci traumatizzati della lontana guerra '14-'18 venivano etichettati con poca benevolenza come "scemi di guerra"; ma ancor peggio bambini "reduci" da tragedie familiari, da maltrattamenti nascosti, da spaventi ingestibili vengono fenomenologicamente definiti utilizzando aspetti superficiali del comportamento: ne risulta un'etichetta fasulla che li definisce affetti da "deficit di attenzione e iperattività" - ADHD - etichetta che operativamente si presenta già in vista di una adeguata pseudo-terapia farmacologica. E' un'etichetta molto superficiale in cui possono trovar posto sia i casi magari gravissimi avviati a breve scadenza al suicidio, sia innumerevoli normalissimi bambini e ragazzi fisiologicamente vivaci o annoiati e inquieti perché troppo compressi. Ma se esistono drammi intrafamiliari e madri le cui crisi si ripercuotono sui figli fino a tentati oicidi, situazioni abnormi in cui il sesso tra adulti scatena guerre, e - pur senza arrivare agli abusi sttrutturati" - il sesso incestuoso scatena traumi, ecc. Una cattiva coscienza collettiva tende a proiettare su esterni "nemici" emozioni di esistenze vuote e annoiate in cerca di stimoli artefatti nella loro purtroppo prevalenza numerica sono il miglior pabulum adatto a coprire enormi "delitti collettivi", magari con il pretesto salva-coscienza di stigmatizzare come ufficialmente proscritti. Per lo più coperte dal rumoroso, supponente e SADICO "disimpegno", pur in sottofondo dati di fatto concreti rivelano l'attiva esistenza di situazioni reali: se non ci si lascia abbagliare dal "banale" generalizzabile a vuoto, dal sadismo sentimentale che esagera magari i "casi semplici" ci si può accorgere di incontrare "fatti delittuosi gravissimi" che "esistono" e "parlano" di per sé, e sono probabilmente molto più diffusi di quanto appaia: unica possibilità di provvedervi e anzi di prevenirli. Ma perché non sperare nel contrario dal successo di testi teatrali come Boccuccia di Rosa / Bambole Rotte? O di bambini e ragazzini che insieme e solidarmente lavorano assieme per preparare e pubblicare giornali che trattano anche argomenti a forte valenza sociale, capaci di costruire in armonia e render condivisibili esperienze valide? The World
Congress on Human Trafficking, Prostitution and Sex Work
sponsored
by The Bill
& Melinda Gates Foundation, The William
J. Clinton Foundation and other
benevolent donors
worldwide.
The
Conference will be held at the California
University of
Pennsylvania Steele Hall, 250 University
Ave., California,
PA
15419
from February 19th - 23th 2012 and from 25th to 29th February 2012 and
from 28th to 1st December 2011 at
the BCEAO
Salle de Conf & Multimedia in Senegal.
The aims of the
conference are to
bring together researchers and practitioners in an effort to lay the
groundwork for future collaborative research, advocacy, and program
development as well as to educate social service, health care, and
criminal justice professionals on human trafficking and the needs and
risks of those victimized by the commercial sex industry,
If you are interested to participate and want to represent your country, you may contact the secretariat of the organizing committee by email: for more information. Announcing a Call for Abstracts for the 9th Annual International Human Trafficking, Prostitution and Sex Work Conference. Submission deadline is June 30, 2012. The 2012 Conference is scheduled for Thursday, September 27 and Friday, September 28. A WARNING: SCAM – una truffa via e-mail. Lo
Scam è
una
tecnica differente dal phishing: esistono SCAM con le più
impensabili tecniche di adescamento.
Purtroppo infatti ogni
iniziativa - compresa questa - può dar occcasione a imbroglioni
e malversatori di approfittare di titoli e indirizzi e iniziative
accattivanti, sovrapponendosi con falsi avvisi, false credenziali e
false richieste. Esistono varie organizzazioni di "scam
email" per individuare e segnalare tentativi di indirizzi falsi
e
magari truffaldini che in qualche modo assomiglino a indirizzi
autentici. / This is is just one type of the thousands of scam
e-mail variants sent out each day by 419 scammers. If you've
received an e-mail even remotely similar to the scam published here or
if you have arrived at this page via an internet search resulting from
an e-mail that you received,
YOU
HAVE RECEIVED A SCAM E-MAIL! This
is an internet scam! DON'T send these scammers money for any reason.
Anche the Annual
International Human Trafficking, Prostitution and Sex Work Conference
non sfugge a questo inconveniente / Also the Annual
International Human Trafficking, Prostitution and Sex Work Conference
can undergo at this harm. So for example warn such coming mails: It's important to note that any real people and / or legitimate organizations whose actual names or other details appear in these scam e-mails have absolutely no connection with this scam! Scammers never use their real names. They frequently take on the identity of real people to help make themselves and their scam appear legitimate. This
is just a small
sampling of the many
hundreds of advance fee fraud e-mails received each day here at 419BAITER There
are many different types of 419 scam (examples) but they all promise
you something (fortune, job with salary / commision, low-interest loan,
lottery prize, bargain gold dust / diamonds, work visa, etc.) in return
for a small 'fee' or some kind of remittance. Of course, there is no
fortune, no job, no loan, no prize to be had. It's just a ploy to
get
you to willingly send them money. If you receive one of
these
scam mails, simply delete it as you would any other spam mails. A
sample: headquarters.
It
is 100% pure B.S. Purity Guaranteed!
Nello stesso tempo dobbiamo anche segnalare come fortemente SOSPETTABILE di infiltrazioni antitetiche poprio quell'Organizzazione Europea DROIT FONDAMENTAL, il cui sito è stato improvvisamente bloccato persino come link in Google dalle "Autorità", ma che d'altra parte si valeva nell'organizzazione e presentava nel sito personaggi non esattamente "raccomandabili" come parte attiva e più che degna di lode. / It should be warned the European Organization DROIT FONDAMENTAL and moreover some of its "not so trustful" members. |
|||
Children ExploitationInternet Child Pornography and the Law: National and International Responses, Ashgate, published in May 2008 (ISBN-13 978-0-7546-2297-0). Introduction is available as a PDF file. This book sets
out to
provide a
critical
assessment of the problem of Internet child pornography and its
governance through legal and non-legal means, including a comparative
assessment of laws in England & Wales, the Unites States of
America
and Canada in recognition that governments have a compelling interest
to protect children from sexual abuse and exploitation.
(Da notare l'impossibilità di accedere al link su Omaha Police Department E qui il testo di una mail in inglese che - pur prenendo le mosse da un singolo caso - presenta il più recente e completo testo di ricerca in proposito:
|
|||
La prima reazione è di rifiuto - the appalling silence of good people
Fonte:
2
febbraio
2007 Traffico di
minori: uno
scandalo di nome Panaf
un articolo di Paolo Fusi uscito
in Italia dapprima nella rivista
"Valori" (Valori è una testata di proprietà
della Fondazione
Culturale
Responsabilità Etica, promossa da Banca
Etica ed edita dalla Società
Cooperativa Editoriale Etica).
Ho
bisogno del
vostro aiuto: andate all'indirizzo http://gracc.iobloggo.com/archive.php?eid=334
inserite
nei
commenti di questo post il vostro nome, cognome e la
vostra città e provvederò io a inviare una copia di
questo articolo a
tutte le testate giornalistiche italiane, i TG e a tutti gli indirizzi
possibili e immaginabili chiedendo di parlare di questo articolo. E'
una vergogna che queste cose vengano sempre CENSURATE. Non
facciamo
confusione ... inviate questo articolo a tutte le persone che
conoscete, inseritelo nei forum che frequentate o consigliatelo a chi
ha dei blog ... perché la liste delle persone devono essere
tutte
presenti nel mio blog altrimenti ci possiamo perdere qualcuno. Se ci
aiutiamo
a vicenda possiamo farcela. Grazie.
Riceviamo da newsletter ed evidenziamo:
PEDOFILIA/
DON DI NOTO,
LETTERA APERTA: IN 11 MESI !
Avola
(SR),
3/11/2010 – 64.753, solo in 11 mesi, sono i bambini sfruttati
sessualmente”. È questo il titolo della lettera aperta scritta
da don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore dell’Associazione
Meter da sempre in prima fila nella lotta alla pedofilia e
pedopornografia online, e pubblicata oggi dall’agenzia di
stampa cattolica Zenit.
Dal
1° gennaio di quest’anno a oggi, 3 novembre, scrive il sacerdote,
abbiamo contato – uno per uno – ben
64.753 bambini vittime.
Solo in 11 mesi, scrive don Fortunato. 64.753 bambini tutti depredati e sfruttati sessualmente. Violenze indicibili al limite della fantasia, dell’horror sessuale che annienta la più tenue e delicata dignità dei piccoli. Una età compresa tra i pochi giorni di vita e i 12 anni (nella loro prepubertà), età preferita dai pedocriminali, perché non possiamo dire che i pedofili non sono ‘criminali’ che distruggono per sempre la vita dei bambini. Per il sacerdote, Fino ad oggi questo immane numero raccolto dalla Associazione Meter onlus impegnata da sempre a tutela dell’infanzia, contro ogni forma di abuso e lo sfruttamento sessuale dei bambini sembra rimanere nel sottaciuto silenzio. Quei volti ‘visti uno per uno’ non detenuti in nessun data base associativo, per rispetto della legge, ma segnalati alle autorità giudiziarie, chiedono giustizia. E impressiona il fatto, a quanto da noi conosciuto, che nessuno di quei bambini ha sporto denuncia, abbia avuto il modo di chiedere giustizia e il sospetto è che non sappiamo chi siano, dove siano e quale sia la loro storia .Continua poi don Di Noto: Sono piccole storie che non possiamo far vedere, anche se sono sotto gli occhi di tutti. È il racconto del dolore di tante storie di sfruttamento: ogni fotogramma, ogni video denunciato è l’impressionante racconto di un corpo innocente reso merce, oggetto dell’oggetto del desiderio di sfruttamento sessuale. Perversione assoluta di un male assoluto che incide nella vita per sempre. E si augura: Se su 64.753 vittime, poi qualcuna ci scrive, raccontando la sua storia e ringraziandoci per il sostegno allora abbiamo raggiunto ciò che desideravamo: esiste ancora, non perché sopravvissuta, ma perché riamata di un amore vero. La follia è l'oblio di un grande dolore...Al
gigantesco,
diffuso
"deposito disponibile" costituito dalla MEMORIA
si
sottrae
l'inconscio
patologico in cui precipita
l'inaccettabile. E' stato detto - da Nietzsche
ne La gaia scienza - che se
ricollegarsi è
sinonimo
di autenticità, la vera sapienza è il
ricollegarsi
a quello
che si
sapeva già, alla propria esperienza
esistenziale...:
ma purtroppo di riscontro esiste anche la
follia [che
è] l'oblio
di un grande dolore... Ma l'inautenticità
non si ferma, prosegue
nella
sua opera distruttiva: al grande dolore
e
all'oblio successivo
segue un progressivo ottundimento
comunque quasi sempre "smentito" da un accompagnamento incongruo e
occasionale
di ansie se
non terrori,
non
solo non proporzionati ma neanche collegati con ciò che sta
accadendo. E tutto questo può
continuare
a svilupparsi, per acquietarsi semmai forse soltanto in una forma di -
apparente - ulteriore, rinnovata stupidità,
ultimo gradino di difesa contro una sofferenza
definitivamente senza perché.
Il
corpo ha diverse forme di memoria... Esistono atti
non-consapevoli ... Ma è vero anche che noi di quegli atti non
abbiamo
memoria (intesa come il ricordo che ci diciamo) se non come memoria
corporea.
Al
gigantesco, diffuso di
"deposito disponibile" costituito
dalla MEMORIA si
sottrae
l'inconscio
patologico in cui precipita
l'inaccettabile. E' stato detto - da Nietzsche
ne La gaia scienza - che se
ricollegarsi è
sinonimo
di autenticità, la vera sapienza è il
ricollegarsi
a quello
che si
sapeva già, alla propria esperienza
esistenziale...:
ma purtroppo di riscontro esiste anche la
follia [che
è] l'oblio
di un grande dolore... Ma l'inautenticità
non
si ferma, prosegue nella
sua opera distruttiva: al grande
dolore
e
all'oblio successivo
segue un progressivo ottundimento
comunque quasi sempre "smentito" da un accompagnamento incongruo e
occasionale
di ansie
se
non terrori,
non
solo non proporzionati ma neanche collegati con ciò che sta
accadendo. E tutto questo può
continuare
a svilupparsi, per acquietarsi semmai forse soltanto in una forma di -
apparente - ulteriore, rinnovata stupidità,
ultimo gradino di difesa contro una sofferenza
definitivamente senza perché.
Il
corpo ha diverse forme di memoria... Esistono atti
non-consapevoli ... Ma è vero anche che noi di quegli atti non
abbiamo
memoria (intesa come il ricordo che ci diciamo) se non come memoria
corporea.
Prima
di entrare direttamente
nelle più
significative documentazioni,
è
necessaria una
precisazione su PECULIARITA' indiscutibili relativi alla particolare
categoria di ricostruzioni
e esposizioni di eventi molto speciali: i FLASH-BACK, i
RIVISSUTI
che sono ben differenti da ogni consepevole "richiamare alla
memoria",
da quanto usualmente si considera un informato "testimoniare": anzi:
sono del
tutto antitetici al "raccontare.
TIPICO
è il loro "affiorare"
involontario e quasi inconsapevole, il loro
strutturarsi poco per volta soprattutto attraverso
sensazioni corporee: e i "corpi parlano" a chi li vuol
ascoltare
non solo giorno dopo giorno ma anno dopo
anno,
particolare per particolare, con
un'estrema minuzia. Questo riaffiorare
di sensazioni sopite rivela i contenuti A
MOSAICO in
una successione temporale graduale non certo
cronologica e lineare, mentre
invece i lunghi
intervalli espressivi si susseguono con una loro rigorosa
regolarità
temporale: appunto per documentare questa peculiarità vengono
citate
con
cura le date delle testimonianze scritte nel loro intersecarsi. Ma
quanto scritto è soltanto la punta dell'iceberg
delle possibili documentazioni: i dossier privati - accompagnati anche
da denunce alla Magistratura - contengono enormi tabulati delle
telefonate nelle quali i "rivissuti"
sono stati trasmessi NON certo come "memorie
raccontate" ma nel tempo reale del loro "emergere"
sensoriale.
Attraverso
un "rivivere
fisico e sensoriale" -
purché assecondato in
quel dato momento
- anche "ricordi" altrimenti insostenibili trovano la
possibilità di
tradursi in termini di consapevolezza
personale e possono rendersi trasmissibili in un contatto
verbale:
ecco che allora il peggiore grande
dolore
può uscire dal buio opprimente del forzato oblio e NON
risultare più
un inesorabile, crudele destino, e/o neanche costretto ad "aprirsi" in modo
persecutorio
chiudendosi in nuclei di emozioni ego-centrate di rabbia
rivendicativa.
Scrive chi conosce bene queste esperienze: ...la
rabbia
ed il rancore sono
solo di
intralcio e frenano i ricordi...
Questa
modalità estrema di ricostruzione
del proprio passato EMERGE involontaria quasi in stato di semi-trance -
definto
ufficialmente come "arousal"
-
in uno
strutturarsi poco per volta attraverso
sensazioni corporee: ma i "corpi parlano" con cautela e
lunghe
dilazioni anche a chi è ben disposto a volerli
ascoltare; con lunghe esitanti sospensioni non solo giorno dopo giorno
ma anno
dopo
anno,
particolare per particolare, intessendo il tutto
in un minuzioso restauro
di ogni aspetto e concatenazione, con intervalli significativi
per quanto riguarda i singoli momenti
di"arousal": appunto per documentare questa
peculiarità citiamo
con cura le date
delle testimonianze scritte - spesso
questo
emergere compare più facile e sincero per scritto che a voce-
nel loro efficace intersecarsi secondo ben precise regole intrinseche
di tempi di emersione e di presentazione di dettagli dei contenuti.
Descrizioni di fatti anche gravissimi, dossier pubblicati e
Denunce alla Magistratura
non
debbono venir invalidati da questa apparente irregolarità di
cronistoria dato che MAI l'oggetto dei veri rivissuti può
presentarsi
come un resoconto lineare:
il loro apparire si manifesta in momenti cruciali ed è intenso,
momentaneo e tumultuoso. Esistono ricordi e ricordi,
attivazioni
positive e terribili rivissuti spesso accompagnati da inaudite
sofferenze quasi persin superiori a quelle sopportate durante i fatti
in ogggetto. La possibilità di reggere e non soccombere
né mentalmente
- nell'ottuso e angosciante oblio
- né fisicamente deve venir supportata e condivisa da presenze
partecipi, in una diffusione collaborativa: oltre alla scrittura, mezzo
eccezionalmente valido di partecipazione istantanea, attiva e
protettiva si rivela
così la disponibilità
del TELEFONO.
Tempestive immediate telefonate possono cioè accompgnare
concretamente
l'effettivo lavorio del
faticoso e concentrato riemergere - e TESTIMONIARE - contenuti
altrimenti insopportabili. Le telefonate lasciano inoltre una traccia
ritrovabile:dimostrartivi
divengono così
dal lato oggettivo
documentale i tabulati datanti "quando" e "come" i "rivissuti"
vengono trasmessi nel loroimmediato
riaffiorare, NON
certo come
programmate "memorie
raccontate" in via di rielaborazione ma nel tempo reale
del loro "arousal"
sensoriale. com
ne fanno fede i tabulati delle
numerosissime
telefonate rivelanti nell'immediato
i
flash-back in corso.
Qualche
volta mi sembra di individuare
la personalità di
uno
degli inquilini, è un attimo, appena sente che lo sento si
ritira, come
una lucertola nella fessura quando la spaventi.
Uscite allo scoperto vigliacchi di cervelli bacati!!! Penso di avere iniziato ad ospitare altri cervelli nel mio all’età di tre anni.... ... Quando scrivo dei miei multipli non lo faccio con superficialità, ma semplicemente come un dato di fatto, un qualcosa che purtroppo, per ora, fanno parte di me. Prendendone atto vado avanti cercando di arrivare il più vicino possibile al bandolo della matassa… e non è semplice. In questo preciso momento ho una immagine nella testa, una bella cipolla bianca, ma devo dire che anche un carciofo può servire come esempio. Ho imparato che se non puoi sfuggire ai tuoi “guai“, ti conviene affrontarli, con calma, senza rabbia e rancore. A volte la rabbia ed il rancore sono solo di intralcio e frenano i ricordi. E' comunque così che un "rivivere fisico e sensoriale" - assecondato proprio in quel dato momento - trova la possibilità di tradursi in termini di consapevolezza personale, e si rende trasmissibile in un contatto verbale: ecco che allora il peggior grande dolore, la più angosciante e debilitante sindrome post traumatica possono uscire dal buio opprimente del forzato oblio, NON risultare più un inesorabile, crudele destino, nè una continua fonte di inconsapevoli incubi ma tradursi al contrario in esperienza che arrichisce - e che insegna. Resilienza e recupero?XXI
Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina
Psicosomatica
Psicosomatica Il Trauma Psichico: tra Resilienza e Vulnerabilità N. Lalli, S. Ingretolli © 2007 su web English
summary regarding Memory recever and flash-backs
Besides
the
scripts here
shown as FIRST HAND documents, Association's
private dossiers put
into tabular form and holds a lot of phone
calls - and
also gave them to already done Tribunal Denounces - to make clear how
such "body remembering" sudden and shocking impact and can be conveyed
to well timely share as they are rising up.
Common
place people too often
mystifies,
"broadcasts" advertisement and superficial brightness with
the whole REALITY
itself: to easy memorize is confused with more cleverness;
the
possibility to find something without conscious effort can be defined
not only with the blundering term of intuition,
but unfortunately even
often it is "burglarized"
with the solemn coming on of the mighty name of instinct.
But,
very worse, common place people - also badly taught by bad
"teachers"- doesn't acknowledge that memory's open go-between on
and off function corresponds only to open conscious
and at
disposal pre-conscious, not to an unconsciousgreat
sorrow which
doesn't allow to be
remembered. Its "forbidden" contents never should be compared
with
"normal" memory or "normal" oversights or forgetfulness.Memory,
the basic function to recall data, to get them at consciousness, or
simply to get able to bring something to mind...: there are a
lot of mixed-up cross-purposes which so often transforms every talk on
this
subject into a lot of ever more faulty - if not damaging - quid pro
quo.To
begin it should be
required
a short explanation on regard of
the presented DOCUMENTS: to understand the whole matter and also to
receive an avail to better
know this particular condition of "remembering" not sharing
usual "told" verbal
MEMORIES whilst real impromptu FLASH-BACKS
coming up without any
regular "time table" from - involuntary, often almost unaware - bodily
feelings on a mosaic
of visions and daydreams and sensing. To
RE-LIVE is very
different
from "consciously witness";
"body memories" come following a strict emotional channel absolutely
very
far from a
descriptive "told" chronological testimony.
Sudden "body
re-lived
feelings" - if not body damages once more occurring - is
the
leading way to
recover the truth of past
happenings:
any way with their main peculiarity to
suddenly surge at random not
complying subjective willing, not
following a chronological, regular time-table - often at intermittent
delays of even some years among previous and next ones - instead going
up
into a strict emotional
channel absolutely very far from a
descriptive "told" chronological testimony
- look on this
page at the
not
at all systematic dates of description of occurred events. It is
seriously misleading to confuse the normal short time's, middle time's
and long time's to
separate the
forbearance of the scare from the possibility to manage -
painful - memories and then step by step also to transform them into -
even resilient
-
esperiences. To understand the whole matter, it is unavoidable to avail
and better
know the basic particular
conditions of this "remembering" which does not
share
usual "told" verbal
MEMORIES whilst real impromptu FLASH-BACKS
coming up not from brain but from
the woleness of the body itself. And this occurring
without any
regular "time table" through - unwilling, often unexpected - on a
mosaic
of visions and daydreams and
sub-conscious memories.
To RE-LIVE is very
different
from to "consciously witness";
but traumatic memories and their to be suddenly or hardly and
problematically
recollected
from their more or less tidy archive not ever plunge on a "unconscious
unreachable gap": also this gap could be overcome even only very slowly
and
with a long watchful delicate care.
Besides the scripts here shown as FIRST HAND documents, Association's private dossiers put into tabular form and holds a lot of phone calls - and also gave them to already done Tribunal Denounces - to make clear how such "body remembering" sudden and shocking impact and can be conveyed to well timely share as they are rising up. Common place people too often mystifies appearance, "broadcast", advertisement, superficial brightness with the whole REALITY itself: to easy memorize is confused with more cleverness; the possibility to find something without conscious effort can be defined not only with the blundering term of intuition, but unfortunately even often it is "burglarized" with the solemn coming on of the mighty name of instinct and . But, very worse, common place people - also badly taught by bad "teachers"- doesn't acknowledge that memory's open go-between on and off function corresponds only to open consciousat disposal pre-conscious, not to an unconscious great sorrow which doesn't allow to be remembered. Its "forbidden" contents never should be compared with "normal" memory or "normal" oversights or forgetfulness., the basic function to recall data, to get them at consciousness, or simply to get able to bring something to mind...: there are a lot of mixed-up cross-purposes which so often transforms every talk on this subject into a lot of ever more faulty - if not damaging "quid pro quo" - look on this page at the not at all systematic dates of description of occurred events. It is seriously misleading to confuse the normal short time's, middle time's and long time's to separate the forbearance of the scare from the possibility to manage - painful - memories and then step by step also to transform them into - even resilient - esperiences. To understand the whole matter, it is unavoidable to avail and better know the basic particular conditions of this "remembering" FLASH-BACKS coming up not from brain but from the woleness of the body itself. And this occurring without any regular "time table" through - unwilling, often unexpected - bodily feelings on a mosaic of visions and daydreams and sub-conscious memories. To RE-LIVE is very different from to "consciously witness". Such sudden "body re-lived feelings" - if not body once more relived damages - open the leading way to recover the truth of past happenings; any way with their main peculiarity to suddenly surge at random not complying subjective willing, not following a chronological, regular time-table - often at intermittent delays of even some years among previous and next ones: instead going up into a strict emotional channel Die froeliche wissenschaft Friedrich Nietzsche assumed that Folly is the oblivion of a great sorrow...: then blunting seems to be the final possible defense against hopeless suffering, accompanied in any time by displaced, biased "warnings". If it should even not be sufficient, a blind, wearing forgetfulnesstraumatic memories and their to be suddenly or hardly and problematically recollected from their more or less tidy archive not ever plunge on a "unconscious unreachable gap": also this gap could be overcome even only very slowly and with a long watchful alert and courageous care. bodily feelings Memory which does not share usual "told" verbal MEMORIES whilst real impromptu absolutely very far from a descriptive "told" chronological testimony. In the book growing towards a sort of wicked stupidity seems may help. Providentially this isn't ever an unassailable cruel destiny: even a faint ray of hope could allow it to fade. |
|||
Testimonianze di esperimenti medici e ostetrici / medical and obstetrical experimentsDintorni di Torino Anni '56-' 70.Mi
ricordo la vergogna del mio corpo...
Esperimenti di creazione di "giganti artificiali": per ... "doping sportivo"? per vanità di genitori??? Per esperimenti di fisiologia? Per puro sadismo? In
queste
fotografie si
può notare l'impressionante cambiamento
delle
gambe /
on these photos one can look at the impressing progression of the "experiment". del bambino a partire dall'età di un anno e mezzo - normale - al continuare dell'ESPERIMENTO negli anni successivi: a cinque anni quasi lunghe come quelle del padre (!). Cinque anni dopo fratello e sorella sottoposti - malamente sopravvissuti - al medesimo esperimento. / Child at one and half year old with "normal" proportionate legs; little boy at five with legs almost long as father's ones; brother and sister respectively at their ten and seven showing the Da
notare la
"sfacciataggine" di fotografare questi "orrori" non commessi in un
Lager ma in
un contesto familiare di apparente assoluta normalità. / To
notice the shamelessness to photograph these "horrors" as normal family
life situations.
MI RICORDO LA VERGOGNA DEL MIO CORPO. Mi ricordo la vergogna del mio corpo che coprivo anche in estate. Mi rendeva timido con gli altri. Nonostante quello che mi facevano li volevo vicini perchè usavano parole dolci. Le gambe mi dolgono e i piedi pure. Sembrano finti. Mi chiamavano "franco-bollo" per i miei lividi. I muscoli [fino a diciotto anni] non erano ben formati. Ancora oggi ho caviglie deboli e polsi delicati. La paura della puntura sin da adulto [non erano iniezioni "normali" ma una sostanza molto densa veniva inettata con un ago molto grosso - un "tre-quarti"] è il risultato delle conseguenze. La paura dell'ospedale era loro e l'hanno trasmessa a me. - Dobbiamo fare "questo", tesoro, facciamo presto,stai bravo, gioia dicevano zia N. e M.[mentre commettevano anche altri abusi - "osceni" e praticamente "chirurgici" - sul bambino di quattro anni] porta pazienza... Quelle punture mi trasformavano e chiedevo aiuto a mia mamma che faceva la faccia terrorizzata dalla paura di dover chiamare un'ambulanza ed esser scoperta. Allora chiamava mia zia che faceva la stregona. [E qui efficaci e dimostrative descrizionidi potenti corporei "rivissuti" in completo flash-back] Ora tremo, le gambe non mi reggono, ho scorso equilibrio, cammino male portando un piede avanti l'altro. Mi manca il fiato, ho paura di morire. Ho perso sangue ieri con le torture (il male)[rivissuti di violenti e brutali abusi sessuali - non si dimentichi: su un bambino! - accompagnati anche da vere e proprie torture: stuprato da più persone mentre era appeso a testa in giù a un albero].Voglio chiamare aiuto ma ora non serve. Sono tutto rigido come un vecchio. Piango moltissimo. Sono al limite della resistenza. Ho difficoltà a respirare è come se si schiaxcciasero i polmoni. Cerco aiuto: per me è la fine. Ho tanto mal di pancia. [Qui la calligrafia è abbastanza nitida e non richiede trascrizione, mentre quanto segue si trova in parte assieme ad appunti troppo crudi e in parte riferito a voce] Cammino
rigido... Il
respiro manca e
sento la morte vicina. Trovo
difficoltà a pensare che è roba di allora. Mi rendo conto
che tutti si
preoccupano che capiti qualcosa di brutto - per loro non per me.
Questo lo sento nell'aria...
La
paura dell'ospedale
era loro e l'hanno trasmessa a me....
- Noi bambini - decine di bambini - dovevamo continuare a camminare...] In
questa foto
sono meglio evidenziate le gambe di entrambi e segnalate
le tumefazioni vicino alle ginocchia del ragazzo.
Note
deform legs
and
bumps near both boy's knees(La documentazione fotografica in forma originale è molto più ampia e può venir messa a disposizione in qualsisai momento purché da richieste ben qualificate.) (There is a lot of other original documents apt to be shared if requested by a competent source.) In tutt'altro scenario - mediororientale - con vittime italiane ma con protagonisti/aguzzini di ben altra levatura MENGHELE CON LE
MIE GAMBE.
Avevo tre anni appena compiuti da tre mesi quando sono arrivata a Beirut con mia madre. Ci portano in una casa enorme fatta di vetri scuri, è una clinica. Lo rivedo non è passato tanto da quando aveva aperto la testa alla mia sorella maggiore. Mia madre è eccitata chiede al nostro medico è lui ? è già arrivato? Il medico assistente non la considera - SUDA - continuerà a sudare tutte le volte che gli starà vicino. SONO nella sala dove Mengele traffica con le mie gambe e quelle di altre persone piccole, ma anche adulti. LE MIE GAMBE E LUI Sono seduta su una sedia legata con cinture che mi bloccano varie parti del corpo, iniziano con i piedi, danno l’anestesia fino alla caviglia, poi arriva lui con la macchina degli aghi e dei fili elettrici; infila un ago che trapassa il mignolo fino al pollice, dice di slegarmi e di alzarmi - mi sostengono - i mie piedi dormono. Mengele dà corrente e le dita si muovono a scatti ma non come vorrebbe lui. GRACCHIA in tedesco anche se sa benissimo l’italiano, va avanti, infila altri aghi che trapassano il piede, dai piedi alle gambe. Un pezzo per volta, giorni di esperimenti, anestesie date a pezzi, che non funzionano neanche bene, aiutanti che sbagliano, terrorizzati se non capiscono quello che lui vuole ottenere. Le mie gambe sono come quelle di un burattino, le fanno funzionare con i cavi e nel modo in cui vogliono loro. LUI PAZZO NAZISTA, MIA MADRE LA PEGGIOR NAZISTA. Indossa sopra al camice un grembiule e guanti da cucina in plastica nera. Quando si avvicina lo guardo non capisco se è vero o fatto di plastica non sento emanare nessun odore dal suo corpo. Quello che mi fa è atroce; le mie piccolissime gambe stanno andando in cancrena dopo giorni di prove, ma la PEGGIORE è mia madre “fallo per quei bambini senza gambe delle missioni consolata” “fallo per quel partigiano che non ha più la gamba”, “fallo per quelli che tornano dalla guerra” . IL LABORATORIO MECCANICO Dalla sala dove sono vedo, al di là dei vetri, il laboratorio di meccanica dove fanno gambe, braccia, pezzi di collo -in metallo- che si muovono, come burattini comandato da fili elettrici. L’assistente dice che se non smettiamo rischio di morire, dice che non ricevo l’antibiotico; le mie gambe sono blu, il progetto globale prevede che, per il fatto che io sono gemella, non mi si deve più toccare, anzi, Menghele dice che se muoio ammazza tutti quelli che mi hanno toccato. Per lui questa è bibbia. IO ho i ricambi per la mia gemella Ora sono qui, con la fortuna di lasciare questa testimonianza DELLA
BAMBINA
CHE SONO STATA.
Anche qui - in un contesto di "pseudo-normalità": Colonia marina di Imperia 1968-70, ove venivano "sfollati" (???) bambini di zone alluvionate - - la fotografia rivela un orrendo esperimento "ostetrico": l'evidente gravidanza al sesto mese delle due bambine di otto anni con lo scamiciato scozzese. Come in ogni altra fotografia, per correttezza i lineamenti sono stati coperti, ma le interessate sono disponibilissime a testimoniare in proposito. Oltre all'orrore della situazione delle bambine: dove saranno finiti poi i neonati??? (Ad ogni modo un'informazione in flash-back rivissuta da un'altra ex-bambina abusata descrive con grande evidenza e in modo angosciante il tempo CRONOMETRATO di sopravvivenza del feto prematuro; mentre forse ne conosciamo di persona una sopravvissuta ora adulta.) Anche
in questa
fotorafia,
per correttezza i lneamenti sono stati coperti,
ma le interessate sono disponibilissime a
testimoniare
in proposito. / Also
hereunder, on
apparently NORMAL environment showing a grop of children evacuated
from flood places (???: was it really necessary???). The photos reveal
the horrific experiment: to get
PREGNANT
little eight years old girls. (The
eyes have
been covered to not easy recognize, even if the "protagonists" - at
present grown-ups - are strongly
willing to
testimony.)
Non
occore certo spiegare perché
le poche sopravvissute agli
esperimenti di gravidanze indotte in bambine prepuberi NON si
congratulano affatto con questa onorificienza!
E'
Robert Edwards
il vincitore del Premio Nobel 2010 per la Fisiologia
e la Medicina. Lo scienziato è pioniere nel campo della
fecondazione in
vitro. L'annuncio è stato dato questa mattina al Karolinska
Institutet
di Stoccolma, in Svezia, durante una conferenza stampa trasmessa in
diretta online sul sito Internet Nobel prize.org.
|
|||
Morte dell'animaTestimonianza
diretta degli ABUSI OSTETRICI scritta estemporaneamente - ora da adulta
- da un'altra bambina-madre
di otto anni (di Torino). Questo disegno e i testi seguenti fanno parte
di un ben più ampio dossier non pubblicato e non adatto a venr
divulgato; mentre per
evitarne
perdite dovute a danneggiamento dei file i
trascritti
si
trovano anche in altri file di
questo sito, e sono stati parzialmente pubblicati in un altro sito
e libro.
La
trascrizione - di scritti che sono ancora in
corso - è esatta
salvo qualche omissione
di frasi non pertinenti.
L'autrice risulterebbe nata nel 1969 (???) e i fatti qui riportati riguardano soprattutto l'anno 1977-78 di cui finora non si riescono a trovare documentate le pur clamorose "tracce": addirittura un intero anno scolastico "svanito nel nulla"! In questo caso i numerosissimi scritti e soprattutto disegni sono stati eseguiti di getto individuato il "regalo": il BAMBINO.Importantissima a questo proposito è la lucida, implacabile testimonianza perfettamente spiegata nel sotto-capitolo presenza amica del file Esperimenti su bambine/iil "contenuto" Quanto scritto e riportato tale quale è emerso in uno stato di quasi spontanea trance. Il disegno rappresenta in modo allegorico se stessa nel passaggio delle varie età in cui veniva "usata": da notare il pollice della "mano" confezionato come un "pacco regalo". In moltissimi altri disegni compaiono un "pacco" e un "punto interrogativo": solo molto di recente la svolta nei rivissuti ne ha spiegato il "contenuto". Morte
dell'anima
Mi
sento molto strana, ho la nausea, insomma non mi sento tanto bene.
Ieri ho provato a disegnare un bagno, uno qualsiasi… partendo dalla vasca da bagno, continuando con il lavabo e apposita specchiera, terminando con i due sanitari (bidè e tazza). Niente! La stanza da bagno era nella mia testa, ma sul foglio da disegno non sono riuscita a materializzarla. Bagno = buco nero, tracollo, ansia, sparizione, trasformazione, automazione, anafettività, lavoro, preparazione, bianco, aspirazione (risucchio), cattiveria calcolata, bravura metodica… tutte cose che non sento mie, cose aggiunte o caratteristiche personali esaltate, portate all’estremo. -
Mie e di
qualcuno d’altro. La domanda è sempre la stessa:
Sono
io a stare
male o
l’altro? - Di chi? Tutto
mi
appare lontano,
senza tempo e
spazio, le persone sono eteree, mi passano vicino e non le
sento, come se
fossero dei morti viventi, delle ombre e anch’io mi sento un
fantasma. Nel bagno mia madre ha cercato di uccidermi, in quel bagno…
ma evidentemente
c’è un altro bagno che mi fa molta paura e dove ho
lasciato ciò che ero per risvegliarmi completamente
trasformata, diversa… e non mi riconosco più!!!
Provo a ricordarmi come ero quando avevo un anno di vita… ma era tanto tempo fa, prima che il bagno cancellasse tutto e mi svegliassi a nuova vita. Penso di essere morta tante volte e per ogni risveglio c’era una sorpresa nuova accompagnata da tanti punti interrogativi. Cambiamento = trasformazione. Trasformazione = allontanamento dalla vera me stessa. Credo di essermi persa. ... Ho sognato di essere in una stanza e all’improvviso, al centro di essa è apparsa una porta che mi ha quasi stritolata ed una voce tonante e maschile, uscita da chissà dove, ha minacciato la mia incolumità… Mi sono svegliata urlando. Il diavolo ha comunicato con me!? Ripensando al sogno, sembrava che facessi parte di un quadro di un pittore surrealista (ho scoperto, dopo aver visto una mostra, che non mi piacciono), dove il senso delle cose è simbolico, lineare, geometrico e dove le donne sono viste come figure amorfe e prive di istinto. La pelle bianca, lo sguardo assente. Dovrebbero evitare di dipingerle, ho visto certi obbrobri… Comunque, in questi giorni mi sento distaccata dalla realtà, e mi sento tremendamente triste, vorrei trovare qualcosa che mi faccia “battere il cuore”. Vorrei entrare con forza violenta nella vita, nelle cose, sfondare porte e buttare giù muri, forse sono solo molto arrabbiata…? Vorrei non dipendere da nessuno, vorrei pensare a me come ad una persona non come ad un ibrido, ad un essere vivente che non è più un bambino, ma non è ancora un adulto, anche se per l’anagrafe tale sono. Vorrei vedere le possibilità che la vita mi offre, vorrei mandare al diavolo quelle persone che valgono poco, quelle persone che cercano in tutti i modi di condizionare la vita altrui, facendo dei danni spaventosi… - Lo
faccio per
il tuo
bene…
Ma
pensa al tuo
di bene! Vai a fare volontariato, vai
in chiesa la domenica, confessati una volta al mese, sii buono, ma fai
tutto questo senza rompermi le scatole e standomi a debita distanza che
io vorrei pensare, riflettere e fare al contrario di ciò che
fate
voi,vorrei pensare in grande.
- Mi piacerebbe… - Vorrei una famiglia, tutta mia. Primo
sogno:
Bagno, lavandino, mi esce del sangue dalla bocca, abbastanza, non ho male. Faccio scorrere l’acqua e nel lavandino c’è un piccolo millepiedi, sembra di metallo, dopo invece appare una vedova nera, solo che è rossa. Si muove, zampetta qua e là, poi l’acqua rischia di farla annegare ed io non me la sento di trarla in salvo per paura che mi faccia del male. Anche il piccolo ragno pare di metallo. Secondo sogno: Sospesa per aria, una donna sta mettendo al mondo il suo bambino e vedo distintamente la sua testolina fuori dal buco. (Abbia pazienza, questa è la frase che ho partorito). ... Sono alla fermata dell’autobus e come me altre persone aspettano l’arrivo del mezzo che li porterà a destinazione. Io però non ho la ben che minima idea di come arrivarci. Mi serve il 4, oppure l’1, o conviene che chieda ad un passante quale è meglio prendere per andare…dove?! Sono alla stazione, sono seduta sulla poltroncina del mio vagone… ecco, sento che ci stiamo muovendo. Il treno decolla, prendiamo quota e uao, che panorama, sembra di stare sul pullman … Tanto è comodo! Io sono seduta accanto al finestrino. Ad un certo punto qualcuno mi da un aggeggio di metallo e mi dice di schiacciare il pulsante prima di arrivare a destinazione e prima che quel treno velocissimo ci superi. Quale altro treno? Guardo in basso ed effettivamente vedo un trenino non molto lungo sfrecciare sulle rotaie. Come faccio a schiacciare il pulsante al momento giusto? Tutto deve combaciare, prima il pulsante e dopo il nostro arrivo. Speriamo in bene ... Considerazioni: Preferisco la concretezza, anche se volare con la fantasia è piacevole. Il secondo sogno è “davvero” tutta fantasia? Il treno sarebbe potuto essere un aereo, forse sono stata ad una stazione, ho atteso (?), qualcuno è venuto a prendermi, dopo mi sono ritrovata sull’aereo completamente rincitrullita. Destinazione ignota, gente sconosciuta, mi sentivo un pacco postale ubriaco. Adesso, proprio in questo momento ho la vaga impressione che (mi è sfuggito di mente), stacco un attimo. ... Riprendo. Appuntamenti stabiliti in posti normali, come la fermata dell’autobus, o alla stazione al binario 4 o all’1, poi il buio completo e al risveglio in aereo con la testa nel pallone. Succedeva tutto molto in fretta che mi sembrava un sogno, forse nell’arco della giornata e per molto tempo. Tante, tante volte. Sogno: Nel lavandino pieno d’acqua nuota un pesciolino rosso (un vero pesciolino rosso ), mentre sul bordo un gatto cerca di cacciarlo. Il pesciolino viene “artigliato“ dal gatto e ferito mortalmente si ritrova con il ventre gonfio e chiaro a galleggiare nell’acqua. Quando il pesciolino muore si trasforma in una bolla di plastica. All’interno di essa c’è un pezzo di carne bianca (pollo, tacchino?) Sono diffidente, insomma l’animaletto scompare e al suo posto, come per incanto, spunta fuori un sacchetto di plastica con all’interno un boccone di cibo che non ha niente a che vedere con il pesciolino … Prendo il sacchetto, lo apro e mi ritrovo tra le mani un sacco di plastica molto più grande con dentro cinque o sei filetti di trota salmonata che distribuisco, insieme a calzini e magliette, a degli extra comunitari. Non so come, partecipo ad una gara automobilistica di formula uno, solo che la pista è per aria e ci sono dei passaggi pericolosi dove si rischia di essere letteralmente tritati. Gentilmente mi spiegano il metodo per non rischiare di lasciarci le penne: - Devi sdraiarti e legarti il labbro superiore alla punta del naso… Francamente mi sentivo un po’ ridicola, poi fortunatamente quel passaggio lo hanno tolto. Sogno due medici in camice bianco, uno dei due scruta con attenzione la mia gamba sinistra che è messa maluccio. Il gonfiore parte dal piede e arriva sino a sotto il ginocchio (è l’unica parte di me che vedo nel sogno). La gamba non sembra neppure appartenermi talmente è gonfia, di un gonfiore innaturale con “dune“ sparse quasi uniformemente. Il medico, accarezzandomi l’arto, mi domanda se sento qualcosa, io gli dico di sì, omettendo che mi stava facendo un gran solletico. Lui continua, mi domanda nuovamente se adesso sentivo qualcosa, io lo sentivo e vedevo che l’arto peggiorava a vista d’occhio, ma a detta del dottore non avrei dovuto più sentire nulla. Non erano preoccupati né per me né per la mia gamba, parevano semplicemente interessati … Nel sogno le persone avevano per me grande considerazione, ciò era bello e frustrante allo stesso tempo. IIeri sera ho guardato il documentario della Marazzi: Un’ora sola ti vorrei. Una scena tra tante ha destato in me curiosità, la protagonista del film-documentario collezionava insetti, coleotteri e farfalle, molti di quegli animaletti li ho anch’io. Anche i pensieri, le frustrazioni e le fissazioni, ma più di tutto, il sentirsi in ogni momento un pesce fuor d’acqua. Un’anima in pena. Forse la sindrome depressiva porta all’estraniarsi da se e dal mondo che lo circonda. Mi sono rivista, a quella bambina del documentario, già depressa all’età di due anni, è successo qualcosa di molto spiacevole. Ritornando a me, nei sogni ritorna il colore rosso. Rosso il ragno, rosso il sangue, rosso il pesciolino e la macchina da corsa. Si muore per rinascere in qualcosa d’altro che però non c’entra con me. Il piccolo pesciolino rosso diventa cibo, non del gatto, ma degli esseri umani. Mi sento sola quando sono in compagnia, come se tra me e l’altro\i ci fosse uno spazio, anzi livelli che non combaceranno mai. Quando invece sono effettivamente da sola sto in pace, ovviamente non devo confrontarmi con nessuno, mi rilasso. ... Anche oggi mi sento ubriaca e fuori dal mondo. Un alieno in terra straniera, dove le persone sono cose che si muovono caoticamente senza una meta apparente e gli oggetti (semafori, tavolini dei bar, edicole, chioschi e quant’altro) sparsi qua e la, sono visti come lontani e “fuori dal tempo e dallo spazio“. Cammino quasi ciondolando e lo sguardo fa fatica ad andare oltre l’angolo … Il corpo si muove per inerzia ed il cervello è in tilt, come se non capisse cosa deve fare in questa nuova circostanza. La circostanza è : -
Non
essere in allarme, sono io.
Già!
Io chi? Io, proprio io! Purtroppo il
mio cervello
sembra quasi non riconoscermi
come sua unica proprietaria, anzi, pare proprio non
sapere della mia esistenza. Allora è il mio
cervello che nel mio corpo si trova in terra straniera!!!
Lavorano separatamente e quando si tratta di muoversi all’unisono
fanno i capricci, ognuno va per i fatti suoi ed il risultato
è il ciondolio.
Mi
sento leggera, incorporea. Tutto sembra nuovo e abbastanza divertente,
eppure
sono così lontani, lontani che quasi soffro,
più soffro e più gli oggetti e le persone si
allontanano da me e diventano inafferrabili. Loro però a
dispetto di me sono concreti. Spero di essere stata chiara, Lei
sa quanto tengo a non essere fraintesa Santa colica![Ho
"partorito" a casa di P., ne
sono certa, parto
indotto. Sei
mesi e poi il nulla assoluto.
In
data
18.04.2006
ore 10.50 circa, si è presentata la
colica renale in tutta la sua devastazione. Mai
avuta una
così dolorosa … Ero piegata in due dal dolore ed il
buscopan ed un litro e mezzo di acqua sono finiti,
rigettati, sul palchetto di P. Sudavo e
ansimavo, sdraiata sul letto con sopra un plaid per cercare di
scaldarmi un po’. .... Emozionalmente
e fisicamente mi sentivo abbattuta, come quando una
cannonata prende in pieno il bersaglio distruggendolo e lo
spettatore o chi ha subito il danno, non può fare nulla
per porci rimedio. Che brutto essere in balia degli eventi!!!
Degli altri!!! Non avere voce in capitolo. Quando è
arrivata l’ambulanza
stavo decisamente meglio,
il calcolo si era spostato sino a scendere e forse, fermandosi in
vescica. Al pronto soccorso di pronto non c’era nulla e nessuno, mi
hanno parcheggiata in una pseudo sala di attesa (corridoio), e dopo
quindici minuti sono stata chiamata e mandata alla toilette per
depositare l’urina in un bicchiere di plastica. Quindi ho fatto
il corridoio con il bicchiere di plastica vuoto ed il ritorno con il
bicchiere pieno in bella vista. Vergogna? No, ero divertita dalle
espressioni dei pazienti. Busso alla porta per consegnare
l’omaggio e niente, nessuno apre, così cammino verso lo
sportello accettazioni e chiedo al medico seduto dietro al vetro se,
per cortesia poteva venirmi incontro …
|
|||
Ed ecco una svolta: GravidanzaMi
è venuto il mal di schiena. Immagino di essere
piccola con indosso un vestitino largo e lungo sino alle caviglie. Il
viso sembra una luna piena e gli occhi sono cerchiati di scuro.
Guardano fissi e increduli, gridano aiuto, invocano … sono sbarrati e
rimarranno così per molto tempo. La trasformazione è in
atto, non posso fermarla, a parte me, nessuno sembra accorgersene.
Qualcosa
dentro
di me si muove, movimenti a volte lenti, a volte
invece dolorosi. Sono spaventata. Più il tempo passa,
più divento debole, le gambe a stento mi reggono ed il
cuore ha dei colpi, delle fitte, mi fa male. In quegli attimi
respiro debolmente, aspiro e inspiro sino a quando non sento il
cuore battere normalmente. La
cosa dentro di me cresce, si
muove, punta sulla pancia e sui fianchi, la schiena duole, il
torpore e poi ancora torpore sino a cadere in un sonno profondo.
Mi sveglio in un bagno di sudore, il corpo sembra impazzito è
scosso da tremiti sempre più violenti ed il bianco
dell’ambiente, la totale mancanza di colore non mi aiuta. Cosa
mi succede? In cosa mi sto trasformando? Cosa mi hanno fatto?
Domande, domande e ancora domande. Poi
il nulla, il
sonno profondo, il nulla. Da quanto tempo mi trovo
qui? Ho la febbre, alta penso, le iniezioni che mi fanno al
braccio dopo qualche secondo fanno effetto e ricado nell’oblio.
All’inizio sono tra il cosciente ed il semi cosciente, poi
con
l’iniezione cado in un sonno profondo. Il corpo è leggero, la
cosa dentro di me la sento appena, lontana, lontana ed il
mio
cervello smette di farsi domande a poco a poco e si
addormenta anche lui.
Faccio tanti sogni, sono un pony, sono un gatto, sono una nuvola, sono uno stormo di uccelli, sono un pianoforte, sono una finestra aperta, sono un torrente e anche un vulcano e poi una cascata, una casa con i balconi pieni di fiori, sono un’ape e una trombetta, sono note musicali e un direttore d’orchestra, sono persone, tante, che non conosco ma mi chiamano per nome e hanno bisogno di me, sono piccoli gattini e un orsacchiotto, sono una strada alberata e cuscini colorati e palloncini, sono al circo ed il pagliaccio mi tende la mano ed io scappo, allora il pony mi trova e mi dice di seguirlo, così mi porta da quelle persone che non conosco ma che hanno tanto bisogno di me. Vogliono quello che ho custodito sino ad ora, non è mio è loro. Come mai lo volete? Io non voglio darvelo! E’ mio, l’ho fatto io! Siete dei ladri cattivi! Ho custodito un segreto, un grande segreto, un pacco regalo, un grande punto interrogativo. -
Non
parlarne con nessuno è un segreto
- Ci fidiamo di te, non deluderci |
|||
… Come mi sono sentita importante … Al centro di qualcosa di grosso … Che stupida bambina sono stata! … L’angoscia
mi attanaglia.
In casa mi muovo con il cellulare in mano, lo porto ovunque, anche in
bagno. Sono in attesa … ??? Altra cosa che stamattina ho
dimenticato
di dirle : nei confronti dei bambini, di qualsiasi età (escluso
gli
adolescenti), ho dei timori reverenziali. La paura più marcata
è quella
di fargli involontariamente del male, così, mi rendo conto, di
non
potere essere nei loro confronti, spontanea, ma sempre in allerta,
pronta a ricacciare indietro chiunque tenti, utilizzando il mio corpo,
di fargli del male. Penso di potere dire, che, nonostante tutto
ciò che
mi hanno fatto c’è sempre stata una parte di me, sana,
inviolata, forse
proprio l’istinto, se vogliamo dare il nome alle cose, che mi ha
protetta e consigliata. La natura (la mia) superava, a volte, le
personalità e non c’era verso di farmi fare niente in quei
momenti,
allora botte da orbi, tante, utilizzando pugni e calci, pizzicotti
dolorosissimi, sputi e urina, sino ad arrivare alla violenza fisica,
allo stupro. Il tutto infarcito con voci melliflue e carezze affettate.
Come le dicevo stamattina al telefono, non mi si deve toccare,
altrimenti mi trasformo e chissà in cosa … in chi…? Ho paura.
In
passato ne avevo davvero tanta, eppure, quando potevo, ripensavo,
rimuginavo
sulla situazione appena vissuta cercando il modo di “correggerla",
trovare una “ falla “, alfine di poter aiutare qualche bambino a
scappare, nascondersi e chiedere aiuto. Ci pensavo continuamente,
fotogramma per fotogramma, per trovare una via di fuga che in quel
momento, purtroppo mi era sfuggita. Era desolante, scoprire ogni volta
che la possibilità non esisteva, neppure minuscola, mi
tormentavo,
notti insonni passate a ragionarci su, senza trovare la ben che minima
fessura in una rete finissima e impossibile da spezzare. Continuavo a
dirmi: “Da qualche parte ci deve essere un errore, uno sbaglio di
valutazione, un punto scoperto“. Niente. Frustrante. Vedere morire
davanti ai propri occhi un mare, un oceano di bambini e non potere fare
niente, annienta ogni pensiero, ogni azione, ogni ragionamento. Sentire
il tuo istinto che ti spinge violentemente verso quei bambini, per
dargli una mano e il sapere di non potere fare nulla … ancora
oggi non
riesco a darmene pace. Un Oceano di corpicini senza vita incombe sulla
mia testa. L’istinto mi urlava: “Agisci“, la ragione invece “stai ferma
dove sei, altrimenti muori“. L’urlo del mio istinto mi angoscia, la
fievole voce della ragione o del buon senso, invece no. Il cibo non mi
va, bevo si, purchè siano liquidi. Mi viene la nausea solo a
pensare di
dover mangiare, lo stomaco è chiuso. Credo sia in lutto. Sono
contenta di essere riuscita a scriverle queste poche righe. Lei sa che
mi piace mettere i puntini sulle i sino alla nausea. La chiarezza, la
verità sopra ogni cosa, soprattutto sulle cose davvero
importanti.
(*)
In
Belgio i bambini protagonisti/oggetto di queste "situazioni"
venivano distinti in "cacciatori" addestrati ad uccidere" e in
"conigli/lepri", mentre in Italia rispettivamente in "gatti"
e "topi".
Incrociando le testimonianze i ricordi degli italiani confermano un
passaggio controverso della testimonianza di Regina Louf. Nella
traduzione in
francese della
deposizione - in fiammingo - del Témoin
X, cioè Régina
Louf:
il termine arbalète
le veniva
contestato come errore linguistico (="pistolet"?):
ed invece indicava esattamente
la balestra
(definita
anche arma
del
diavolo). Precise testimonianze di testimoni italiani
chiariscono come quest'arma venisse
fatta usare dai bambini di meno di dodici anni, che poi da più
grandi avrebbero usato come gli adulti la pistola (pistolet).
Addestramenti e programmazioneL'enquête fut vite suspendue sous prétexte que les policiers auraient "manipulé les auditions". Regina Louf était insultée et traitée de folle, ce qui n'eut jamais été le cas si son témoignage avait accablé misère urbaine, plutôt que de Personnalités. Régina
Louf Silence
on tue des enfants. Voyage jusqu'au bout du r seau
Editions
Mols, 1998 (E' molto importante la lettura del documento: Communiqué de l’avocate de Mme Regina Louf (6 mars 2004) La traduzione in italiano del libro è in corso e verrà pubblicata quanto prima.) Inchiesta
- da La Stampa
martedì 23 ottobre 2007 pag 56-57:
GLI ORCHI DI FAMIGLIA Tutti i giorni due bambini vittime di violenza in casa Inchiesta Molestie sessuali e botte, i dati delle Asl: "Giacca e cravatta": spesso il mostro è un professionista e vive al nostro fianco. Ma
la situazione è ben più generalizzata e soprattutto ben
peggiore. In
ormai
numerosissime, autoconfermantesi
ed
attendibili testimonianze espresse in libri - a partire dal
1989 - in articoli, in riviste e siti
Web,
nonchè
in Convegni
e in private denunce e procedimenti giudiziari (vedi più
dettagliatamente
nel file Testimonianze
e dubbi,
e nei dati bibliografici dei Links
Europei contro la Pedofilia, il Settarismo e gli Abusi Strutturati e/o
Rituali) viene descritta una sequenza
tipicamente SEMPRE
UGUALE
E
dato che, accanto a
questa
serie di crimini a contenuto specificatamente sessuale, avvengono con
gli stessi protagonisti altri crimini a
contenuto
tecnologico
ed esperimenti medici su cavie involontarie, il sospetto può
indirizzarsi
verso uno scopo
ben preciso, che
questi abusi
strutturati non mirino a forme di "sesso estremo"
come
godimento,
ma ad un progetto
di spegnimento
delle volontà
per la formazione, di proposito fin dalla prima
infanzia, di docili esseri umani ormai così
robotizzati.
Per ora - ripetiamo per ora- NON presentiamo tutte le TESTIMONIANZE DI PRIMA MANO di cui disponiamo e di cui continuiamo a venir messi al corrente, ma un testo fondamentale è anche in parte tradotto in inglese e ripetuto in molti file (da The guilt-free soldier a Testimonianze e dubbi). Citazioni genericamente esplicative: Ritual Abuse Hot-Line Training:: The
term ritual
abuse
is
used to mean different things: it can mean ritualistic abuse
---
repetitive,
planned out, compulsive abuse by an isolated perpetrator. More
frequently,
it describes abuse by an organized group of people,
most often
by
a satanic cult. The abuse is used to gain ultimate control
over
another human being, control by torture of the mind, body, and spirit.
The abuse happens as part of a ritual. Because the abuse
begins
when
the individual is a young child, the effects are deeply
ingrained.
The child is not developmentally sophisticated enough to understand
what
is happening to her/him. Both girls and boys are victimized,
and
both
men and women are perpetrators.... A ritual abuse survivor
is
often
aware that she is a survivor of incest or that she has multiple
personalities
long before she realizes that she is a survivor of ritual abuse....
Bluebird : Deliberate Creation of Multiple Personality by Psychiatrists by Colin A. Ross 2000, excerpts: MKULTRA subprojects involving children The CIA, Mind Control & Children A Talk by John Rappoport ANNOUNCEMENT
of Survey for Therapists, Counselors, Clergy, and Other Persons Who
Have Worked Professionally With at Least One Adult Survivor
of Extreme
Abuse.
The Professional
Extreme Abuse Survey
(P-EAS)
is the second in a series of online surveys¹ designed to explore
commonalities reported by survivors of Extreme Abuse including, but not
limited to, Ritual Abuse
and/or Mind Control (RA/MC). This
anonymous survey
is conducted privately by Thorsten
Becker, Bettina
Overkamp, Wanda
Karriker, and . The
survey will be available from now
until June 30, 2007. Preliminary
data indicate that at least 1450 individuals from 32 countries
representing 6 continents responded to the first survey titled An
International Survey for Adult Survivors of Extreme Abuse (EAS).
Other preliminary EAS
data (percentages of responses to each question) will be
posted on the website as soon as it is calculated, hopefully by April
15. When the EAS
statistical analyses is finished, the results will also be
posted on the website. In addition, Carol
Rutz will be presenting the results in August at the
S.M.A.R.T. conference. Many
advisory board members
of the False
Memory Syndrome Foundation
have had CIA and military
intelligence ties......
Negli
Stati Uniti si
è
scatenata
un potente lobby organizzata in una Fondazione (False
Memory Syndrome Foundation) - i cui
dati
denigratori possono
comunque però esser stati talvolta confermati da isterismi,
protagonismi
e persino speculazioni - contro
la
diffusione
delle informazioni
riguardanti abusi, incesti, e in generale cause
patogene nell'infanzia
del possibile coinvolgimento
delle
famiglie
(vedi il caso di distruzione anche fisica di Bruno
Bettelheim), e di disturbi
mentali dell'adulto
a
questi conseguenti:
Sometimes
people make
accusations
and/or cut off all contact without any prior warning or noticeable
changes
in behavior, so even by studying the Memory
Recovery Cult, you cannot
guarantee
that you will be able to protect your family from being harmed by it.
More
research is needed about the nature and effects of cults, bad therapy,
and techniques of unethical psychological influence; until that
research
is done, family members and friends concerned about a loved one have no
good guidelines to follow.
Common
Characteristics Of People About To Develop False Memories Of Abuse
Memory and Reality. Website of the False Memory Syndrome Foundation StopBadTherapy.com E
comunque
non si
tratta
di situazioni storicamente e geograficamente delimitate: "situazioni"
europee e attuali
possono rispecchiare quanto scritto nei classici testi Americani (Lauren
Stratford, Carol
Rutz, Kathleen
Sullivan
ecc)
File/capitoli in cui vengono più dettagliatamente discussi questi argomenti: Links
Europei contro la Pedofilia, il Settarismo e gli Abusi Strutturati e/o
Rituali Presentazione e indice ragionato: come cominciare / Preamble: how to begin Opinioni o peggio: accuse? / Opinion or accusation? Malattie
rare in offerta speciale I CERVELLI ED IO....In
rapporto al sogno intero o a
frammenti di sogni si parla di condensazione
richiamandosi al fatto che «il sogno è scarno, misero,
laconico in
confronto alla mole ed alla ricchezza dei pensieri del sogno»
[nota
9: S. Freud, L’interpretazione
dei sogni,
cit., p. 259]. Ma questa nozione diventa per noi particolarmente
interessante quando essa viene riferita ai singoli elementi del sogno.
Risulta allora subito la stretta dipendenza della nozione di
condensazione dalle associazioni libere come metodo
dell’interpretazione.
In
generale, e non
dunque soltanto nel caso dei sogni, un qualunque contenuto che venga
proposto in un "gioco associativo" può dar luogo a più di
una catena associativa.
Il disegno è stato eseguito spontaneamente senza quasi rendersene conto nel '98 come pure quello presente in Testimonianze e dubbi. Le associazioni libere dall'analisi di un sogno qui non trascritto, ma presente in forma autentica nel dossier cartaceo dell'Associazione sono del 27 agosto 2005. ... quando scrivo dei miei multipli non lo faccio con superficialità, ma semplicemente come un dato di fatto, un qualcosa che purtroppo, per ora, fanno parte di me. Prendendone atto vado avanti cercando di arrivare il più vicino possibile al bandolo della matassa… e non è semplice. In questo preciso momento ho una immagine nella testa, una bella cipolla bianca, ma devo dire che anche un carciofo può servire come esempio. Ho imparato che se non puoi sfuggire ai tuoi “guai“, ti conviene affrontarli, con calma, senza rabbia e rancore. A volte la rabbia ed il rancore sono solo di intralcio e frenano i ricordi. ... Le chiedo cos’ha contro di me, dato che non ci conosciamo e lei facendo una smorfia mi risponde così : - Il tuo appartamento è in un caos indicibile, come fai a tenerlo così? E poi mi dai l’impressione di essere una persona falsa Ho
sempre
pensato
che
tutto ciò che mi è accaduto fosse colpa mia. Non ero mai
abbastanza, sempre troppo poco, inadeguata in ogni situazione e in ogni
momento. Poco intelligente, poco simpatica, poco carina e riuscivo ad
arrivare sempre in ritardo su tutto… ma alla Base
(*) e
altrove, riuscivo ad
essere efficace, avendo la sensazione e a volte la certezza, di
esistere, perchè qualcuno si era accorto di me ed io mi sentivo
a
casa, un alloggio disordinato, caotico, pieno di sangue,
di
fiori, di aria
grigia e pesante dove ogni tanto un raggio di sole arrivava e
c’era un
letto con una bella coperta colorata e vicino un piccolo comodino ed il
bagno in camera. Avevo tanti libri, alcuni di studio, altri di
lettura, perchè il
cervello andava tenuto in costante allenamento. Giochi
di guerra su un tavolo per allenare il cervello ad organizzare e ad
agire quasi simultaneamente. Era strepitoso come mi riuscivano facili e
allora pensavo che non dovevo essere così stupida e inutile come
immaginavo; ma allora perchè alla fine nessuno mi amava, anche
qui dove
faccio molto bene ciò che mi chiedono, mi accorgo che l’affetto
non c’è
ed ho la spiacevole
sensazione di
confondere le cose, di vedere e non
capire, di non sapere nulla in realtà, se non quello di
‘’sembrare’’ di
sapere e non è la stessa cosa!
-
Perchè non vieni a prendermi papà? Perchè
non ti accorgi che non sto bene? - - Portami via, ti prego.
La
mia
cella, il
mio alloggio è tutto quello che ho, oltre a tanti scheletri
nell’armadio…-
Abbiamo
grandi
progetti per te, ma devi fidarti di noi che siamo diventati la tua
famiglia. Ti educheremo, ti alleneremo, ti alimenteremo, diventerai
ciò che
vuoi e noi saremo sempre con te.
A
volte mi
rannicchiavo
sul letto e dondolandomi pensavo che tutto prima o poi ha una
fine, basta avere pazienza e saper aspettare, pensavo anche che tutto
sommato mi piaceva stare da sola… oppure mi hanno detto che
la
solitudine dà forza..? Parlavo con il comodino e gli raccontavo
i fatti
miei e lui a volte mi rispondeva, sorridendo, che andava tutto bene.
Ma chi pensava cosa? Era il mio cervello o erano tanti cervelli che si parlavano fra di loro interferendo uno con l’altro? -
IO DOVE SONO???
Che
confusione…. qualcuno vuole parlare con me,ma non sono in casa, o
meglio, ci sono, chissà in quale stanza e allora subentra
qualcun altro
ed io lo sento che la
mia testa
è abitata da tanti cervelli, ma che
stando in una piccola stanza si danno noia a vicenda. Mi chiedono di
fare qualcosa, io non voglio, così lo chiedono a qualcuno
d’altro e
l’altro credo che lo faccia perchè mi sveglio altrove
senza
memoria. Succede spesso, mi sveglio per un attimo, vedo
del
sangue, poi
scompaio. Allora io non sono brava,sono quegli altri ad esserlo e usano
il mio corpo per spostarsi, per prendere, per fare, sono
forse
degli
spiriti? Forse
ho qualche potere magico…Però questi
spiriti sono tutti
cattivi mi pare, e poi perchè non si presentano? Loro
sanno chi
sono
io, mi abitano! Certo che nei loro confronti sono in netto
svantaggio. Dormo male,
mi correggo,
TUTTI dormiamo male e digeriamo
male. Vorrei mangiare il fritto misto di pesce, IO, ma a
qualche
ospite il
piatto che ho scelto non piace, così mi ritrovo davanti al
menù sapendo
che non mangerò quello che desidero, ma quello che penso di
desiderare o
quello che gli abitanti del mio cervello vogliono. Così alla
fine, ogni
volta che mi trovo a dover decidere, dalla cosa più stupida a
quella più
importante, vado in
confusione, sento
che nella mia testa c’è
agitazione, tutti vogliono fare a modo loro, ma c’è un solo
corpo e
stanca aspetto, senza fare proprio nulla. Gli inquilini
sono
impazienti,bisogna decidere,bisogna agire ed io sento il cuore pulsare
sempre più velocemente, l’angoscia mi assale,
diventi frenetica pur
stando ferma, poi tutto tace, i cervelli si placano, hanno capito
finalmente che quando decido di non dargli retta non possono
fare
altro che aspettare con me. Mi snervano, parlano tra di loro,
confabulano
e cercano di tenermi allo scuro delle loro faccende, vorrei
sfrattarli, ma a quanto pare l’operazione è più difficile
di quanto
sembri. Qualche volta mi sembra di individuare la personalità di
uno
degli inquilini, è un attimo, appena sente che lo sento si
ritira, come
una lucertola nella fessura quando la spaventi. Uscite allo scoperto
vigliacchi di cervelli bacati!!!
*) "Base":
Base militare di addestramento.Penso di avere iniziato ad ospitare altri cervelli nel mio all’età di tre anni. Continuazione: sogno e commenti del 22 novembre 2005 - da completarsi con l'aggiornamento del 31 maggio 2009: Sono investita da una pioggia di animaletti,sembrano piccoli scorpioni o gamberetti,il loro colore è bianco e sono “croccanti” e duri allo stesso tempo. Accanto a me ci sono altre persone,ma la pioggia bianca animata investe solo me. L’altra scena si svolge in un vivaio dove non entro nella stanza per evitare di essere aggredita dalle cavallette, ma una riesce a penetrare nei miei capelli e si infila dietro la nuca ronzando fastidiosamente, cerco di scacciarla, ma della cavalletta sento solo il ronzio, come se mi fosse entrata nella carne e dall’interno lavorasse provocando un rumore, un continuo zzzzzzzzzzz… Credo di chiamarmi Mike (**), sono un pilota di caccia. Compaio all’improvviso quando la situazione si fa critica e cerco di prendere in mano la situazione, ne ho le capacità. Ho sangue freddo quanto basta, inseguo il nemico sino a che non scompare definitivamente e irrimediabilmente dal monitor e dal radar. Game Over anche nella realtà. Sono determinato, cocciuto e molto sicuro delle mie forze, ho “ottime capacità logiche”, a quanto si dice è nel mio DNA. Sono cattivo, non è un difetto, in guerra aiuta a concentrarsi meglio, si rende di più e sicuramente mi da la possibilità di tornare dalla missione intero! Quando piloto sono molto gasato, ma nello stesso tempo calmo e freddo come un Killer. Probabilmente mi piace perchè è una cosa che mi riesce bene. Mi
spiego come mai in
questo periodo mi
sentivo più uomo che donna!
Ma
sono
tutti cattivi i miei cervelli! Mi spiego la “rigidità”
che prendeil posto delle emozioni, l’indifferenza che ho verso gli
altri e l’incapacità di manifestare ciò che provo in
azione, es: affetto-abbraccio, disagio-inquietudine, paura-pallore,
tristezza-pianto, invece mi capita così:
affetto-rigidità, disagio-rigidità,
paura-rigidità, tristezza-rigidità. Sia il corpo che la
mente smettono di comunicare e subentra
l’automa
che, tramutata in
una antenna
umana,
aspetta l’ordine
di agire, ma se l’ordine non arriva l’automa rimane in stato di
all’erta (la prima fase è la rigidità) e poi cambia,
subentra uno dei cervelli che “copre”, “maschera” l’automa (come la
pioggia di animaletti) proiettando negli altri un'immagine
fasulla,
ma non estranea.
La capacità dei cervelli-automi è quella di “salvarsi la
faccia” ogni qual volta la situazione lo richieda, non bisogna essere
necessariamente delle spie, ma dei bravissimi illusionisti sì!
Fumo negli occhi!Ieri verso l'ora di pranzo ho avuto una crisi, una furia cieca, scaturita da non so cosa, mi ha fatto diventare una iena. Rabbia, desolazione, impotenza, trappola, emarginazione (obbligata e voluta). Ignoranza, repressione, balocco per i più grandi. Ho pianto, pianto e pianto, poi, di colpo, una calma fredda e un certo torpore ha fatto capolino e poco per volta mi sono calmata. Stamattina invece, ho pensato di andare a fare benzina senza la macchina e di chiedere al benzinaio "il pieno". Qualche secondo dopo ho avuto come dei flash, mi spiego: sono io, non sono io, sono io, non sono io, ecc, ecc. La "non sono io" cambiava completamente i connotati ed il carattere, mentre "sono io" ero io, ma parecchio offuscata!? Mi domando, lecitamente, cosa mi sta succedendo?!!! Davanti allo specchio ho avuto paura, l'immagine che rifletteva era "diversa" dall'immagine reale. Non mi riconosco, è come se tra la bambina di tre anni (in cui mi riconosco bene) e la persona che sono ora sia successo qualcosa che le ha scisse, poi scisse e poi ancora scisse. Ora, per riuscire a mettere insieme i multipli dovrei inglobarli in un'unica persona, solo che manca il soggetto, il fulcro, manco io. Dove sono? Se la rabbia fosse scaturita da me? Mi spiego: Insieme ai multipli, da qualche parte ci sono anch'io ed IO sono diventata parte di quei multipli (ovviamente), così mi capita a volte (purtroppo) di emergere come un urlo disperato dal profondo abisso cercando di aggrapparmi a qualcosa di solido e stabile per non essere inghiottita di nuovo dal buio più nero. Non sempre riesco a trovare un buon appiglio, qualcosa che mi dia la spinta a stare in superficie. Mi domando spesso cosa sarei ora e cosa farei adesso se le mie inclinazioni avessero seguito naturalmente il loro corso? Di questo sono molto dispiaciuta. E' difficile per me, in questo momento e periodo, non provare una punta di invidia per chi ha potuto, ed è riuscito ad essere se e fare ciò che più gli riesce meglio, dalla pittura, alla fotografia, ad un impiego qualsiasi. Essere una persona nel mondo e non "qualcosa" che c'è in modo astratto, come sono io, chiusa nella mia stessa testa e sentirmi in trappola e assente allo stesso tempo - è frustrante. Sono prigioniera dei miei multipli, dei miei cervelli. Devo ricomporre il mio puzzle. Avrei bisogno di un "pieno" di coccole, un "pieno" di auto stima, un "pieno" di energia e di vita e di un bombolone alla crema (questo è il più facile di tutti da ottenere), accompagnato da un buon cappuccino chiaro e bollente (anche d'estate), .... Stanotte ho sognato che un pesce cane (o squalo ) mi ha divorata. L’enorme animale stava dentro una grande vasca con pochissima acqua. Il mio “bagno” è diventato pericoloso, il lavandino ha assunto dimensioni apocalittiche e la saponetta si è tramutata in un pesce feroce…. ed io ero il suo cibo. Mi sono svegliata urlando. La paura può assumere svariate forme e dimensioni; ... le trasformazioni avvengono nel bagno! ... ed il viso cambia. Quando usciamo siamo diversi, cambiati, il naturale fa posto all’artificiale, al “sembro io, ma non lo sono”, al “prova a riconoscermi”, al “guarda oltre la maschera”, “la logica vince sulla ragione”, “non mi freghi”, “io so chi sei tu, mentre tu non sai chi sono io”, “il vantaggio ti porta vicino alla vittoria”, “chi si arrende muore”, “se il nemico ti cattura, sai cosa devi fare”, “vivi e uccidi”, “sii sempre pronto”, “non lasciare tracce al tuo passaggio”, “segui, elimina, pulisci”, “segui, elimina, pulisci”, “segui, elimina, pulisci”, “segui, punisci e pulisci”, “il rosso è il colore della vittoria, il verde della resa ed il giallo dell’attacco”, “chi vince vince, chi perde muore”, “in guerra non si fanno ostaggi”, “la paura è un fatto mentale, ma chi fa parte di questo corpo non sa cosa sia”, "rifiuta gli amici, rifiuta i parenti, prendi noi”, “se ti serve qualcosa prendila”, “non ringraziare, ti è dovuto, non chiedere te lo devono”,“uccidere è un favore”, “non essere mai te stesso, nessuno lo sarà mai con te." (**)
La PERICOLOSA
personalità "Mike" ricompare improvvisamente - improvvisamente:
in via spontanea e soggettiva, oppure INDOTTA dall'esterno come per i
disastrosi sviluppi del caso del signor F. - quando particolari
circostanze avvicinano le possibilità di riconoscimenti e
conseguenti denunce.
A parte il tono di voce, l’atteggiamento alternativamente rigido o dinoccolato, magari la magrezza e ... i peli, una parola chiave è inconfondibile, una parola il cui significato letterale è ben al disotto del significato che le dà e di come la pronuncia: FASTIDIO. Commento del 31 dicembre 2008 da parte di una persona partecipe, anche come suo ambasciatore e postino virtuale, nel vedere il risultato davanti a me...: .... la mail di K. .... Direi impressionante.
Da
quando .... scrive via computer, nonostante io sia l’ambasciatore e
postino
virtuale
dei suoi messaggi, non sono affatto curioso di leggerli. Non
provo
particolari
sensazioni anche perché mi sembrano
“normali” per chi è stato addestrato ma non riesco a riconoscere
in
K. la
capacità di metterli all’opera. Non ho assolutamente idea
di cosa possa significare realmente (nel senso di cosa si prova). Avevo
un atteggiamento in passato che voleva essere comprensivo nei suoi
confronti e forse lo era nel senso di vicinanza oggi non
so..... Io non
capisco invece come possa tirare
fuori una lettera come quella che le ha scritto e poi
apparire ai
miei occhi (ma potrei sbagliarmi) assolutamente tranquilla,
come
se quello che scrive non fosse accompagnato da emozioni.
Posso
capire
che un
addestramento che deve fare di una persona un
killer (?) o una spia o
chissà cos’altro delle emozioni non sa che farsene anzi, ma
vedere il risultato
davanti a me...
o forse le contraddizioni di una persona
di cui
credo di aver conosciuto i risvolti assolutamente “umani” e
qualcos’altro che non so definire.
19.05.2006
(e
con commento
verbale):
E'
come
quando una spia viene
interrogata e non deve/può rispondere...)
Anche
oggi mi sento ubriaca e fuori dal mondo. Un alieno in terra straniera,
dove le persone sono cose che si muovono caoticamente senza una
meta
apparente e gli oggetti (semafori, tavolini dei bar, edicole,
chioschi e quant’altro) sparsi qua e la, sono visti come
lontani e
“ fuori dal tempo e dallo spazio “. Cammino quasi ciondolando e
lo
sguardo fa fatica ad andare oltre l’angolo… Il corpo si muove per
inerzia ed il cervello è in tilt , come se non
capisse cosa deve fare
in questa nuova circostanza. La circostanza è:
-
Non
essere in allarme , sono io .
Già!
Io chi? Io,
proprio io! Purtroppo il mio cervello sembra quasi non riconoscermi
come sua unica proprietaria, anzi, pare proprio non sapere della
mia
esistenza. Allora
è
il mio
cervello che nel mio corpo si trova in terra straniera!!!
Lavorano separatamente e quando si tratta di muoversi all’unisono fanno
i capricci, ognuno va per i fatti suoi ed il risultato è il
ciondolio.
Mi sento leggera, incorporea.
Tutto sembra nuovo e abbastanza divertente, eppure sono così
lontani,
lontani che quasi soffro, più soffro e più gli oggetti e
le persone si
allontanano da me e diventano inafferrabili. Loro
però
a dispetto di me sono
concreti.
Spero di essere stata chiara, Lei sa quanto tengo a non essere fraintesa. Le precedenti descrizioni sono efficacemente "crude", ma questo finale può ancor meglio far capire la verità effettiva di situazioni che vengono per lo più negate e derise con costante pervicacia malevola, partendo sempre da sogni, non perché "irreali" ma proprio al contrario - come viene detto in fondo - per evitare gli intralci dati dalle emozioni coscienti: ...
Ci
salutiamo, il
cugino si dirige verso la porta d’entrata [del
bus]
ma,
ritorna in dietro ed ha un’espressione triste in volto. Quando è
a pochi centimetri da me apre la mano e mi consegna un medaglione
d’argento ed il gesto è seguito da questa frase: “Ciao Monkey,
perchè questo è il tuo nome vero!?”. Guardo l’oggetto
della verità ed effettivamente su una delle facce c’è
scritto quel nome, un nome che riconosco appartenere a me e
che
contemporaneamente fa apparire il mio nome anagrafico “falso”.
Note: Rovescio della medaglia.
Commenti
successivi - 13/06 /2006:
Mi
è venuto in mente un disegno ( oppure era una foto (?! )
rappresentante appunto tre scimmiette ed il messaggio era: “Non
vedo, non
sento, non parlo.”.
La scimmia che non vede ha le mani sugli occhi, ecc. ecc.
Volevo
infine
aggiungere che quando scrivo dei miei multipli non lo faccio con
superficialità, ma semplicemente come un dato
di fatto, un
qualcosa che
purtroppo, per ora, fanno parte di me. Prendendone atto vado avanti
cercando di arrivare il più vicino possibile al bandolo della
matassa… e non è semplice. In questo preciso momento ho una
immagine nella testa, una bella cipolla bianca, ma devo dire che anche
un carciofo può servire come esempio. Ho imparato che se non
puoi sfuggire ai tuoi “guai“, ti conviene affrontarli, con calma,
senza rabbia e rancore. A volte la rabbia
ed il rancore sono
solo di
intralcio e frenano i ricordi.
E in data 10
settembre
2006 ecco
la rivelazione dell'origine di tipici, improvvisi, sgradevoli
comportamenti: così si manifesta la raggiunta attivazione
dell'addestramento a cui era stata sottoposta,Pare
ci sia un'altro
cervello che era
ben nascosto e per chi sa quale fortuita circostanza è emerso
come un'isoletta. A
differenza degli
altri, questo non vuole saperne di ritornare "ombra", ha preso il
sopravvento ed il mio corpo
sembra
incapace di rigettarlo, pur sentendolo parte estranea. Mi fa stare
molto male. Una rabbia
cieca che
parte dalla pancia mi investe e a
stento riesco a controllarla, dopo solo stanchezza e nebbia.
Capita spesso che mi incanti, come fossi in trance e in quell'attimo io sparisco e così anche i suoni e tutto ciò che mi circonda, al ritorno ho come l'impressione che il tempo si sia, per un lasso di tempo breve, fermato. In quel lasso di tempo dove vado a finire? Il cervello-isola è il caos, istinto puro, pura cattiveria, dotato (se così si può dire) di fascino e intelligenza matematica. Lui esiste per i fatti suoi, pare che non abbia bisogno di nessuno, sa esattamente cosa deve fare e perchè! E' un buon organizzatore, solitario è capace di portare a termine il compito che gli è stato assegnato con ferocia e determinazione. Le "missioni" o "incarichi", li prende molto sul serio, lavorando di intuito, fa si che il bersaglio venga eliminato ... Lo carichiamo di odio e di grande fiducia in se stesso, basta dirglielo con un tono gentile e accomodante, mentre lo picchiamo selvaggiamente utilizzando mani e piedi … La fiducia in se stesso verrà dal fatto di essere sopravvissuto e che niente e nessuno potrà mai ferirlo, ucciderlo … E’ chiaro che il bambino si è trasformato in qualcosa d’altro, ed è quel qualcos’altro che deve farci riflettere e preoccupare Pare che io non abbia una serpe in seno ... è più su !!! Speriamo di riuscire a tenerlo a bada. Per
ora è tutto.
Da
considerare come
riferimenti: per
le uova
di
scimmia vedi
sopra: Monkey
(scimmia ), è stata la prima persona che
hanno fatto entrare nel mio cervello;
per le
"puzzole"
potrebbe essere
significativo il fatto che chi scrive fa collezione di coleotteri, ed
è terrorizzata dal sentirsi "inseguita" da "animaletti"
(Sono
investita da una
pioggia di animaletti, sembrano piccoli scorpioni o gamberetti)
07.01.2007 Sogno: ... Nel
mio
sogno compaiono tanti animali,
direi animaletti.
Sono sul balcone verandato ed ho in mano una piccola busta
bianca di plastica che riempio
delicatamente di piccoli di scimmia...
I cuccioli sono davvero microscopici e li depongo uno sull' altro sino a formare due strati , facendo attenzione che ogni piccolo possa respirare. Operazione ripetuta almeno una volta . Poi in un' altro sacchetto con le stesse caratteristiche di quello precedente e con le stesse modalità l' ho riempito di "uova di scimmia". Mi sono domandata: - chissà che fine faranno? - le useranno per gli esperimenti ... ( ? ) In casa ho trovato una piccola puzzola, talmente piccola da non esistere in natura, tutta nera e con la caretteristica stria bianca sulla schiena, era in compagnia di un' altro animaletto identico alla puzzola, ma senza la stria. Erano lucide e nere, alchè mi è venuto in mente un vecchio sogno riguardante una pentola sul fuoco piena di latte con una enorme vespa nera e lucida che veniva fuori ed era pulita. I due animaletti li ho depositati in una grande gabbia per criceti ed oltre a loro c'erano piccolissimi cuccioli di cane, piccoli topini, piccoli di scimmia. Ora che ci penso, erano così piccoli da poter essere dei feti di pochi giorni, credo. Sul terrazzo della casa ho trovato due cani labrador, finiti anche loro sul balcone verandato. Però i due cani tendevano a scappare e ad andare sul terrazzo per mettersi uno di fronte all'altro e guardarsi. Forse non avevano bisogno di essere tratti in salvo?! Ma i cuccioli li stavo davvero salvando? .... Pensieri sparsi: ho sognato [il gatto] Pino , credo che sia morto. In vita l'ho trattato malissimo, eppure in sogno era contento di vedermi (la forza dei sensi di colpa !). Alla base molte volte ero in disaccordo con quello che facevo e quello che dicevano le persone a cui la mia vita dipendeva. Sapevo che seppur in disaccordo a loro non interessava certo il mio punto di vista e dal canto mio facevo di tutto per non soccombere. Era un tira e molla continuo, coscienza contro sopravvivenza. Colpire per non perire. Forse il fatto di non avere stretto amicizia con gli altri bambini mi ha protetta dalla responsabilità pesante che venissero fatti fuiri a causa mia. Vigliaccheria? Può darsi. Non ricordo di averci neppure provato a stringere dei rapporti con loro, tanto a che sarebbe servito? Nessuno sapeva che cosa ne sarebbe stato di noi, per quanto mi riguarda eravamo dei morti viventi. Eppure sentivo quei bambini vicinissimo a me e quando mi rendevo conto che qualcuno di loro mancava all' appello e che non lo avrei più rivisto, la disperazione più nera e l' ansia incombevano su di me per poi ricadermi addosso come un grosso masso. In fondo a pensarci bene non c'era bisogno di essere amici, bastava uno sguardo e capivamo chi sarebbe passato e chi no ... Eravamo tutti nella stessa situazione di pericolo. Pensavo alle interrogazioni scolastiche: studiavo , eppure quando mi trovavo alla cattedra mi assaliva un'ansia tale che dimenticavo tutto e non riuscivo ad emettere nessun suono. Il terrore puro. Quando poi l'argomento riguardava la tecnologia (computer), il cuore iniziava a battere all'impazzata e avevo delle vampate di caldo tali da respirare a fatica. Tutte cose che provavo all'interno, mentre esternamente parevo tranquilla. Avevo paura di imparare. Imparare per me equivaleva a togliere la vita, ad uccidere. La matematica, la fisica e la chimica avrebbero potuto "insegnarmi" in maniera subdola, attraverso segni o simboli che sarei riuscita a codificare solo io, ad eliminare senza lasciare traccia o indizi ... Pazzia? Disperazione. Vedevo
gli altri andare avanti, mentre io
non riuscivo
a spiegarmi i continui blocchi mentali e fisici e restavo indietro.
Tutto mi era estraneo e tremendamente spaventoso. IO ero altro da ME. (Eppure all'esterno non trapelava che ben poco. Eppure almeno alcuni di questi bambini per determinati periodi conducevano anche una vita in apparenza "come gli altri". Ma non veramente "come gli altri", poiché NULLA doveva trapelare di quanto nella loro altra "vita" accadeva: e così - ancor ora nel ricordo - per un altro "sopravvissuto" veri terribili incubi non erano le interrogazioni "tecnologiche", ma i "temi liberi" ed ancor più le interrogazioni di Storia.) Parziale traduzione del brano soprastante / translated excerpts of the above quotes“Free
association”
from the
analysis of a dream,
27th August 2005, not transcribed below but available on paper.
I
ask her what she has
against
me, seeing as we don’t know each
other. Making a face, she answers:
...
“Your flat is an
indescribable mess, how can you keep it like this? You
also give me the impression of being insincere”
I’ve
always thought
that
everything that has ever happened to me was my
fault. I was never quite good enough, always lacking
something, inadequate in every situation and in every moment.
Not very intelligent, not very nice, not very attractive and always
late for everything. But at the Camp(*), and elsewhere, I
managed to be efficient and had the feeling, and often confirmation,
that I existed because someone noticed me.
I felt to be at home: in a disordered, chaotic house full of blood and flowers with a heavy, grey air, where every so often a ray of sunlight shone, where there was a bed with a pretty coloured cover and near it a small bedside table and bathroom in the room. I had lots of books, some for studying, others just for reading, because the brain must always be kept active. War games were on the table, for training the brain to organize and act almost simultaneously. It was incredible how good I was at them, so I thought I couldn’t be as stupid and useless as I had imagined; but then why didn’t anyone love me, even here where everything they ask me to do, I do so well. I realized that there is no affection and I have the unpleasant sensation that I am confusing things; to see but not to understand, to not really know anything at all, apart from what I think I know, which isn’t the same thing at all! -
Why don’t you come and get
me dad? Why don’t you realize that
I’m not well? - Take me away from here, I beg you.
My
cell, my house,
is all that
I have, apart from many skeletons in the
closet…..
-
We have great plans for
you,
but you must have faith in us, we have
become your family. We educate you, we train you, we feed
you, you will become whoever you want and we will always be with you.
Sometimes
I curled
up on the
bed, and rocking myself thought that
sooner or later everything would come to an end, I just needed to be
patient and know how to wait. I also thought that all in all I liked
being alone… or perhaps they told me that solitude gives you
strength…? I spoke to the bedside table and told it all my
thoughts and sometimes it spoke back to me, smiling, telling me that
everything was ok.
But
who thought what? Was it
my brain or were there lots of
brains talking to each other, all interfering with one another?
Where am I??? How
confusing…
somebody wants
to talk to me but I’m not home, or rather
I am, but who knows in which room, so someone else takes over and I
feel
like my head is inhabited
by lots of brains,
but being
in one small
room they get on each others nerves. They ask me to do
something, but I don’t want to, so they ask one of the others, who I
think does it because I wake up elsewhere without being able to recall
anything. It often happens that I wake up for a moment, see
blood, then I vanish.
So it’s not me that’s good at things, it’s them, and they use my body to move about, to take and do things, perhaps they’re spirits? Perhaps I have magical powers… however I think these spirits are all bad, otherwise why don’t they introduce themselves? They know who I am, they live inside me! Of course, compared to them I’m at a complete disadvantage. I don’t sleep well, or rather none of us sleep well or digest well. Personally, I would love to eat fried fish, but which one of my guests wouldn’t like the meal I had chosen. So, I find myself staring at the menu, knowing that I won’t be able to eat what I want, but what I think I want or what those inhabiting my brain want. Every time I find myself having to decide something, from the stupidest to the most important thing, I get confused. I feel that there is a state of anxiety inside my head; everyone wants to do things in their own way, but there is only one body and so, tired, I wait, without doing anything at all. The inhabitants are impatient, I must decide, I must take action and I feel my heart begin to race faster and faster. I am overcome with angst and become frantic ,even though I’m standing still, then everything goes quiet, the brains calm down; they have finally understood that when I decide not to take any notice of them they can only wait with me. They wear me out, talking amongst themselves, whispering, trying to keep me in the dark about what they’re up to. I’d like to get rid of them but apparently it’s harder than it seems. Sometimes I think that I can identify the personality of one of the inhabitants, just for a moment, and as soon as he realises that I hear him he retreats, like a frightened lizard disappearing into a crack in the wall. Come out of hiding you cowardly vile brains!!! I think I began to house other brains at the age of three. 22nd
November 2005 Continuation:
dream and comments
I
am hit by
a rain of small insects. They look like small scorpions or
prawns, they’re white and “crunchy” and hard at the same
time. There are other people next to me, but the white, live
rain only hits me.
The
other scene
takes place
in a garden centre. I don’t want
to go in because I don’t want to be attacked by grasshoppers, however
one manages to get into my hair and behind the nape of my neck, buzzing
irritatingly. I try to squash it, but I can only hear the
buzz of the grasshopper, as if it were in my flesh, working from the
inside, making a noise, a continuous buzzzzzzzzzzzzz.
I
think I’m called Mike, I’m a fighter pilot.
I appear suddenly when the situation becomes critical and I try to take the situation in hand; I have the skills to do so. I have a cool head when it’s necessary and I pursue the enemy until he disappears once and for all from the monitor and radar. It’s game over also in real life. I’m determined, hard nosed and very sure of my strengths, I have “excellent logic skills”, apparently it’s in my DNA. I’m bad, which isn’t a defect, in warfare; it helps you concentrate, perform better and definitely helps me return from a mission in one piece! When I’m flying I’m on a high, but at the same time I’m calm and cold like an assassin. I expect I like it because it’s something I’m good at. Now I realise why recently I’ve felt more like a man than a woman. My brains are all horrible! That explains the “rigidity” which has taken over my emotions, the indifference I have towards others and my inability to express what I’m feeling in actions. For example affection-hug, uneasiness-disquiet, fear-pallor, sadness-crying. This happens to me instead: affection-rigidity, uneasiness-rigidity, fear-rigidity, sadness rigidity. Both the body and the mind stop communicating, a robot takes over and transforms into a human antenna, waiting for the command to react. But if the command doesn’t come the robot remains on the look out (phase one is rigidity) and then changes, taking over one of the brains which “covers” or “masks” the robot (like the raining insects) projecting onto the others a false, but not unknown, image. The brain-robots’ skill is being able to “save face” every time the situation demands, it isn’t necessary to be actual spies, just very good illusionists! Create a smoke screen! Yesterday,
around lunchtime, I experienced an outburst of blind fury, I
don’t know where it sprang from, it made me see red. Anger,
desolation, powerlessness, the feeling of being trapped, ostracized
(forced and voluntary).
Ignorance,
repression, a
plaything for grown-ups. I cried and
cried and cried and then, suddenly, a cold tranquility came over me and
I slowly began to calm down. This morning, on the other hand,
I decided to go and get petrol without the car, asking the petrol
station attendant for a “full tank”. Seconds later I
experienced a series of flashes, like this: it’s me, it’s not me, it’s
me, it’s not me, etc, etc.
The “It’s not me” completely changed the features and character, whilst “it’s me” was me, but rather confused!? I asked myself, quite legitimately, what is happening to me?!!! I was afraid when I looked at myself in the mirror, the image reflected back at me was “different” to the real image. I don’t recognise myself, it’s as if something has happened to separate again and again the child I was at three years old (in whom I clearly recognize myself) from the person I am today. In order to be able to put the many parts together I should assimilate them into one person, only that the focal point, the fulcrum, is missing, I’m missing. Where am I? What if the anger had come from me? I’ll explain: I exist somewhere amongst those parts, and have become part of them (obviously) therefore, sometimes (unfortunately) I rise out like a desperate scream from a dark abyss, trying to grip onto something solid and stable to support me, so that I don’t get swallowed up again by the deepest darkness. I don’t always manage to get a good enough grip, something that gives me the push I need to stay above the surface. I often ask myself what would have become of me if my inclinations had followed their natural course? I am very sorry about this. At this moment in time it’s difficult for me not to feel some jealousy towards those who have been able to, and have succeeded in being themselves, doing what they’re best at, whether it be painting, photography, whatever. Being a person in the world rather than “something” in an abstract way, as I am, locked in my own head, trapped and absent at the same time-it’s frustrating. I am a prisoner of my many personalities, my many brains. I have to put my puzzle back together again. I need a “full tank” of affection, a “full tank” of self esteem, a “full tank” of energy, of life and a cream cake (this being the easiest of all to obtain), followed by a nice, light, steaming hot cappuccino (even in summer) . Camp(*):
Military
training
base.
Some facts and comments will follow-up but for the time being only on Italian text. Gatto e topo (in Belgio: cacciatori e conigli/lepri)Fatti
assolutamente
collimanti risulta siano accaduti - e ripetutamente - in Liguria,
Piemonte, e nei dintorni
di Como e non solo in base a testimonianze orali: anche se solo
parzialmente presentati in appunti manoscritti
- di cui in ogni momento possiamo comunque fornire copia - sono
avvalorati da disegni e da piantine topografiche.
Descritti verbalmente e anche manifestati con atteggiamenti,
coincidenti cronologicamente con le date delle fotografie degli esperimenti
di "allungamento
degli arti",
con qualche ovvia differenza - ad esempio, invece del mare aperto,
boscaglie e fiume e pozzi e... maiali - esperienze assolutamente
analoghe sono state rivissute e espresse con
molta intensità. In particolare soltanto ora - maggio 2008 -
è
disponibile una descrizione di prima
mano emersa pian piano con molta fatica dei fatti accaduti in Liguria
nel '68-'70, concomitanti con le fotografie
degli esperimenti
ostetrici,
e sostanzialmente UGUALI nell'orrore - vedi moto seghe, numero di
bambini ecc. - a quelli che accadevano - accadevano o accadono ancora?
- nei dintorni di Torino in quegli anni e nei precedenti e successivi.
Un ancor più recente
"rivissuto" offre ulteriori convalideò alle citate
concordanze: le
"convocazioni" all'azione giungevano normalmente per POSTA in
più o
meno cifrati o allusivi messaggi.
In tutte le statistiche e documentazioni inerenti a questi fatti la maggior parte dei sopravvissuti ora adulti denuncianti sono donne - forse (?) perché molti più maschi morivano o venivano deliberatamente uccisi e/o perché in molti accettavano meglio l'addestramento e/o l'iniziazione e quindi diventavano con più facilità a loro volta "esecutori". Il caso forse il più tragico del dossier dell'Associazione è quello di un altro "protagonista", ex bambino - maschio - prima pluri-abusato e poi PASSATO DI GRADO, ma che negli ultimi anni era divenuto molto disponibile a collaborare e a testimoniare: proprio quello al quale si rivolge - per ora inutilmente - il commovente appello personalizzato rivolto a un'altra vittimo molto più sfortunato: Per
favore,
dica al Sig. F. di
non mollare è
importante.
E qui invece trasmettiamo un punto cruciale delle testimonianze di un'altra sopravvissuta - testimonianze raccolte nei dossier dell'Associazione ma anche già - protocollate - in documenti legali di Denunce e Azioni Giudiziarie. E
qui invece trasmettiamo un punto cruciale delle testimonianze di
un'altra sopravvissuta - testimonianze raccolte nei dossier
dell'Associazione ma anche già - protocollate - in documenti
legali di
Denunce e Azioni Giudiziarie.
Questo
è il ricordo di una notte di
strage – non solo trauma per me ma per
l’intera
umanità.
La
Strage del
Levante (Lerici: Bocca di Magra)
Ci
vennero a prendere con gli scafi , iniziava a fare buio avevo paura; mi
avevano divisa da mia sorella. Sapevo che in quella notte i gatti che
avessero superato la prova sarebbero stati passati di grado, Vincenzo,
il mio compagno di classe, continuava a ripeterlo. Mi ero già
dimenticata o meglio mi avevano fatto dimenticare con una scarica
di ELETTRO SHOCK quello che era successo quindici giorni
prima
Arrivammo a una piccola spiaggia in una insenatura; con delle torce i militari ci fecero strada, l’ entrata era una piccola porta incastrata nella roccia. All’interno un’immensa grotta in marmo bianco striato di beige dalla volta tondeggiante. Sulle impalcature teatrali stavano seduti come in parlamento tutte le gerarchie: ecclesiastici, militari, politici e banchieri; dal volto coperto da maschere che in realtà più che nascondere attiravano ancora di più l’attenzione e la loro riconoscibilità; i particolari del corpo di ogni singolo, in chi ha avuto la sfortuna – fin dalla nascita- di essere in un programma di addestramento costante e con scadenze fisse, diventano la conferma di quell’accaduto, rivissuto con ogni parte del corpo. Le emozioni fanno di questi traumi devastanti, la fortuna di riviverli e poter guarire. Il
Palco
Montato
in fondo, un palco, da sfondo un arazzo con un agnello coricato. Noi
stavamo nel golfo sotto al palco, non c’era solo la mia scuola - circa
100 – ma anche altri, tanti, almeno 300 bambini.
Sul palco 10 seghe circolari, non capisco, nessuno urla. Grandi gabbie sopra alla mia testa , sono molto in alto e non vedo bene. Mi sento confusa e carica di panico. Iniziano a salire sul palco i bambini che dovranno essere graduati. Questa è la prova , ci sono i capi fila, una è mia sorella più grande – ha 12 anni – dietro di lei in un’ordinata fila militare, 10 bambini di 8, 9, 10 anni; calano le gabbie , ne escono piccini senza voce, biondi neri gialli – ma quanti ce ne sono? Assistiti dai capi pamperos argentini iniziano a segarli a metà - dieci alla volta- buttano i corpi nel golfo, altri muniti d’ascia li fanno a pezzi. IL sangue scende dal palco e i corpi che non sono più corpi ma diventano sempre più poltiglia, colpiti e ricoltiti si aprono – l’odore di sangue misto a cervello e viscere diventa fortissimo, non riesco a urlare. non esce nessun suono dalle mie corde vocali. Ma io URLO. Io topo pulitrice sono fortunata a non morire, ho un angelo custode (in carne ed ossa) e ho i ricambi che potrebbero servire alla mia gemella (secondo Mengele, un bene da non toccare quando una delle due è arrivata ad essere graduata), 1 su mille ce la fa! E lei è un gatto che a nove anni riesce a massacrare. Voglio morire. Inizio come la altre volte a cercare i pezzi dei corpi per rimetterli insieme, vago in mezzo a quel lago di bambini disfatti, sento quello che provo ma non riesco a dirlo “ è tutto mio quello che sento dentro”. I
Nazisti
Loro
stavano con i nostri genitori in alto nelle gradinate dietro a sbarre.
Quando iniziano a vedere il sangue buttano giù tutto e invadono
il
golfo; sono presi da una furia e un’eccitazione incontrollabile,
invidiosi dei miei compagni che uccidono. Prendono il comando, nessuno
riesce a fermarli, neanche gli argentini; ora sono i carnefici nazisti
che urlano e si buttano come iene; strappano con i denti pezzi di carne
e tutto quello che trovano.
Quanti ne sono
morti!!!
Sono seduta, forse catatonica ma i miei occhi vedono, il mio naso odora, le mie orecchie sentono. Il mio cuore scoppia. Non riesco a ribellarmi, è la prima volta, ne hanno uccisi tanti tanti tanti la notte 1 +1 +1 +1+ 1 all’∞. Il
giorno.
Albeggia,
i bambini passati di grado devono ripulire: mangiare e ripulire, per i
gatti è peggio, almeno noi topi raccogliamo quello che resta in
sacchi
di plastica , li carichiamo sulla spalla e li portiamo fuori,
sull’insenatura della spiaggia dove le barche li scaricheranno al
largo.Ora so! Erano più di mille. Più di mille
in una
sola notte,
le
mie lacrime di adulta dell’anno 2008 sono così tante, ma
così tante che
neanche quel mare dove ci sono – fra i mille, anche dei miei amici –
non riuscirebbe a contenerle tutte.div style="text-align:
"right;"
IO,
LA
BAMBINA CHE SONO STATA
(facente
riferimento al progetto Delgado).Regina LoufDirettamente dalla rete si può scaricare, stampare e leggere in tablet o e-book la traduzione in italiano del libro di Regina Louf - Silenzio.Qui si uccidono bambini!E in calce alle "testimonianze" inedite italiane, ecco stralci della traduzione in italiano del libro di Regina Louf - pubblicato in francese già all'inizio degli anni '90! - che presentano indubitabili analogie con quanto testimoniato nei paragrafi precedenti.
Uccisi e uccisoriLa
testimonianza belga va a confrontarsi con altri capitoli e
"orrori" di altre
"testimonianze italiane":
Gervasio
è nato nel settembre del 1958, affetto da labbro leporino e da
un
distrofia muscolare che è peggiorata con l’andare del tempo. Non
è
stato riconosciuto dai miei genitori come figlio legittimo. Sbattuto in
un istituto, alla mercé di gente criminale mascherata da tonache
e
crocefissi appesi alle pareti.
Avevo
quasi cinque anni quando lo vidi la prima volta, lui ne aveva sette e
mi fece impressione, riusciva a camminare nel girello e, aiutandolo,
anche attaccato con le braccia a due supporti si alzava in piedi
attaccandosi al tavolo . Ne andava fiero. Io
crescevo, e lui anche, ma mentre il tempo passava le sue condizioni
peggioravano. Lo prendevo in braccio con grande fatica, obbligavo mia
madre a sedermelo sulle gambe e gli parlavo, e LUI CAPIVA, IO ANCHE.
CI VOLEVAMO
BENE! – Gli dicevo: “Gervasio, quando sono grande ti porto via con me!”
Ma a dodici
anni Gervasio morì assassinato per mano di mia sorella
(soldato graduato) davanti agli occhi di tutta la famiglia.
Quella
fu la medaglia di una bambina
di 10 anni affetta da personalità multipla (addestrata dalla
nascita
per essere una assassina).
Non
ammazzarlo, ti
prego, lascia che ci uccidano tutti
così tutto questo schifo finisce.
Ma
una personalità multipla sà solo solamente chi “è“
in quel momento ed
esegue un ordine che poi dimenticherà. Il modo in cui sono
andate le
cose non spetta a me raccontarlo ma a lei che con dolore atroce ha
saputo
rivivere la tragedia dell’omicidio di nostro fratello;
forse il peggiore perché quando ci sono di mezzo i genitori la
pazzia e
la rimozione che conseguono il gesto è straziante.
Per questo chiedo ai dottori in medicina di tenere fede parola per parola al “giuramento di Ippocrate” l’inserimento nel DSM di questa malattia provocata da addestramento disumano sui bambini fin dalla nascita: stupri strutturati; esperimenti ginecologici; esperimenti con inserimento di microchips nel cervello ed in altre parti del corpo; elettroshock ripetuti; allucinogeni; ipnosi; riti satanici; stragi di bambini che uccidono altri bambini; queste persone sono affette da SINDROME DI PERSONALITA’ MULTIPLA ed hanno diritto come me, come tutti ad essere riconosciute e, come tali, avere la possibilità di curarsi, a vivere la propria vita: QUESTO E' POSSIBILE! Io,
la
bambina che sono stata
MonkAlternando
fra di loro i rivissuti di differenti testimoni, ecco - di primissima
mano dopo una
vistosa,
impressionante "crisi" della testimone
de I
Cervelli e IO
- la "descrizione" di una delle personalità
multiple
- Monk: come Letizia
e Aras, Pony bianco e Monkey
ecc. - ed
un accenno indiretto ad un altro fondamentale problema: i partner di
copertura
Questo disegno è "emerso" come finale di un testo scritto di getto, quasi in stato di trance spontanea durante un rivissuto sconvolgente. Il disegno in parte spiegato dalle frasi trascritte rappresenta DUE delle principali "personalità" de I cervelli ed IO: Monk il killer, il sadico e Letizia la bambolina seduttiva, la piccola prostituta spia e killer. Ne esiste ed emerge anche una successiva più adulta versione: una consapevole seduttrice però a grave rischio di suicidio. Stasera non esisto, sono un ologramma, un ectoplasma ,un fantasma. Gli "impiccati"? Sono i "bambini inutili Monk - che se è una personalità è diversa dalle altre perché sembra sempre attiva e presente ed è un LUI: nato nel '75, nel '76-'77 era attivo, molto attivo - si accompagnava con Letizia bambina prostituta e tutti e due hanno ucciso alcune persone adulte e altolocate... Nel
frattempo con alti
e
bassi,
con crisi molto violente ma cariche di rivissuti sempre più
intensi e
precisi gli avvenimenti e i protagonisti si delineano in modo
incontrovertibile: per completare la descrizione delle vicissitudini
di
Monk,
qui
anticipiamo una
pagina cronologicamente emersa molto più tardi - 3 aprile 2009
-
Un
sogno
fatto nella
notte;
Un
bambino
sdraiato
sul letto, con qualche pelo sul petto (?) ed una voce infantile che
aderiva perfettamente alla sua giovanissima età. Sei anni.Mi diceva frasi sconce, accarezzandomi il viso con la sua piccolissima mano. Allora mi scosto da lui e lo lascio parlare, gli lascio dire quelle frasi oscene e sento la sua infinta solitudine, il vuoto nella testa, non sa fare altro che pronunciare quei vocaboli ed è strano, raccapricciante sentirle uscire dalla bocca di un bambino... innaturale, come può essere la pioggia che invece di cadere dall'alto verso il basso, subisce un capovolgimento. Quel bambino ero io, o meglio, la mia personalità maschile: Monk. Monk non si è mai considerato una vittima (come tutte le personalità costruite), ma un carnefice e Letizia era la sua anima gemella, lo specchietto per allodole. Avevano uno scopo comune, uccidere chi li derubava, uccidere gli adulti cattivi, punirli e mangiargli (fisicamente) il cuore. Si dedicavano al loro comune impegno in maniera, oserei dire, perfetta, in simbiosi. Sapevano organizzare ogni minimo dettaglio, ognuno con il proprio ruolo, ma al momento opportuno, quelle due piccole macchine da guerra, sferravano l'attacco finale, insieme. Due piccole menti unite dall'inizio alla fine, per tutta la durata dell'operazione. A loro non interessava sapere chi era l'adulto che avrebbero dovuto eliminare, perchè l'adulto di turno li usava, violentava, seviziava, li picchiava, questo bastava a farli desistere dal non ucciderli. Pensavano: Se
lo meritano. Gli adulti odiano
i bambini, noi odiamo
loro.
Chi è più cattivo, noi o loro?. Pensavano:
Noi dobbiamo
difenderci dagli adulti, ci
hanno dato l'occasione
per farlo e lo facciamo.
Non
erano
domande dettate dai sensi di
colpa, ma servivano per
rafforzare
e moltiplicare le energie, a motivarli ulteriormente, al fine ultimo di
chiudere
definitivamente una partita iniziata due giorni prima. Tempo massimo
consentito
per ultimare l'operazione, altrimenti bisognava lasciare il campo
libero. Nessun
adulto ha mai
lasciato l'albergo vivo.
06 luglio 2008 Monk
scatta quando si trova tra la folla, tra tante altre persone.
Sbuca all’improvviso, come se facesse un’imboscata e vorrebbe
scagliarsi contro i “nemici“, che sono gli ignari protagonisti del mio
delirio, cioè la folla. Nel mio cervello “gli altri“,
chiunque non sia dalla mia parte, sono persone contro,
gente da
sterminare con il lancia fiamme o con il mitra. L’idea di una piazza
colma di persone che prima sono vive e dopo qualche istante giacciono a
terra come marionette lo esalta. Fantastica sul come realizzarla.
Fantastica sul risultato finale. L’importante è devastare. Odia
i
bambini. A questo proposito credo che Monk abbia fatto la sua
apparizione in quel famoso week end con i parenti di P. Sabato mattina,
la piazza gremita di gente, un sacco di bambini urlanti
e anche lì ricordo di avere fantasticato e più
fantasticavo più il mal
di stomaco aumentava, diventavo irascibile e tutto perdeva di
significato, come ad esempio dimenticarmi il motivo per cui ero
lì. Mi
intristivo sempre di più e avevo l’impressione di allontanarmi
vorticosamente dal resto del mondo e di ritrovarmi in una situazione
che conosco sin troppo bene da cui cerco di scappare: la solitudine.
Quindi il passaggio mentale veloce e semplice è: sono sola
è colpa
vostra, vi odio e uccido, così la solitudine ha senso, sono sola
perché
siete morti. Aggiungo: Monk è da debellare, non lo voglio con
me! Tò! Mi è passato il mal di stomaco. Con la mia
pessima personalità
multipla entra in gioco P. Lui
in qualche modo la alimenta, la nutre. Ricordo che nei primi anni con
lui Monk era venuto fuori spesso in varie occasioni.
A Monk piace P. perché lo tiene in vita.... Letizia
e Monk
viaggiano in coppia; mi è venuto in mente guardando una coppia
di cani
lupo del nord Europa. Taglie forti. Ovviamente il maschio era
decisamente più imponente. Tranne i padroni, nessuno poteva
avvicinarsi
alla femmina, rischiava di essere aggredito dal maschio. Una bambina
era riuscita ad accarezzarla, ma quando lui se ne è accorto ha
abbaiato
(avvertimento) e poi si è piazzato tra la bimba e la cagna come
a
proteggerla e da lì non si è più schiodato! Che
bello se avessi avuto
due genitori così pronti a proteggermi … Vorrei un cane
Mike: il prototipo di "soldato perfetto", una PERICOLOSA "macchina da guerra"Diversa
dalle
precedenti
"pesonalità", ancora dotate di una minima quota di
"umanità" ed emozioni, la PERICOLOSA
personalità "Mike" ricompare improvvisamente
in via spontanea e soggettiva, oppure appare perché INDOTTA
dall'esterno - come per i
disastrosi sviluppi del caso del signor F. - quando particolari
circostanze avvicinano le possibilità di riconoscimenti e
conseguenti denunce.
Come Mike comunque le “personalità addestrate” sono una minaccia assoluta in quanto capaci a freddo di azioni precisissime e istantanee: pericolo aggravato dal fatto che non è facile riconoscerle anche perché tendono a venir considerate “positive” e proprio perché così silenziose e precise. E' quindi necessario in modo particolare accorgersene e stare in guardia e tenersi informati dei segnali che possono avvisare del pericolo incombente: a parte il tono di voce, l’atteggiamento - militaresco - alternativamente rigido o dinoccolato, magari la magrezza e ... i peli, una parola chiave è inconfondibile, una parola che ne indica la principale residua emozione, una parola il cui significato letterale è ben al disotto del significato che le dà Mike e di come la pronuncia: FASTIDIO. A
differenza delle altre due personalità, come Letizia e Monk,
Mike
risulta essere molto più ostile con me, prima di tutto, e poi
con il
mondo esterno.
Se dovessi definirlo usando una banalissima metafora, direi che è un fiume straripato anni, anni fa. Un mastino, quando segue una traccia o la fiuta (l' odorato sensibile e l' udito fino è sicuramente suo) non la molla. E' tenace, ha un carattere forte, ma è PERICOLOSO. Incarna il prototipo di "soldato perfetto ", una "macchina da guerra "fatta e finita; ma quando una personalità di questo tipo, si ritrova a dover sopravvivere nel mondo civile, un mondo che non è il suo, non è "fatto "per lui, allora ha necessità di cercare "qualcosa da fare che si avvicini alle cose che lui conosce bene ". Prima fra tutte: guidare. Cercare (es. la maestra)... Ma dopo arriva la noia, già, perchè le persone che scova, dopo, dovrebbe ucciderle.Mike... Putroppo Mike è diverso dalle altre personalità, lui non è arrabbiato, né tanto meno spaventato. Ciò che è altro da lui è un possibile nemico, uno a cui fare la guerra, è completamente privo di qualsiasi voglia, ragionevolezza ed emozioni. Gli manca il "lato umano " e la dolcezza, anzi, la tenerezza. lo manda letteralmente in bestia! Lo fa esplodere, lo accende e inizia ad odiare chiunque gli si avvicini, non sopporta che gli si mettano le mani addosso o si cerchi di accarezzarlo, non sopporta il contatto diretto. Rifugge lo stare insieme ad altre persone, magari in una stessa stanza o in macchina, se non è lui a guidare. Mike ha bisogno di avere il controllo su tutto ciò che decide di fare, appunto dal guidare, da una iniziativa "bellica ", dal decidere come, quando e dove, uccidere la persona designata. Un cecchino in piena regola, uno che lavora perfettamente e con successo, quando è da solo. Ma quando si ritrova in gruppo, la sua mente riesce ad estraniarsi continuando il suo lavoro in solitudine, senza fantasticare, ma elaborando piani su piani da mettere poi in atto. E' metodico, perfezionista, un piantagrane, deve essere in continuo movimento, sia fisicamente che mentalmente. Tende ad annoiarsi in fretta, ad innervosirsi ed è in questi frangenti che diventa pericolosamente feroce. Il bisogno di "agire "è per lui fonte di sfogo, un bisogno quasi fisiologico. Il suo addestramento è cominciato alla base americana, quando avevo quasi tre anni, così come per le altre personalità. Con Mike, però, ci hanno speso più tempo, erano interessati al risultato finale, perchè certi che sarebbe venuto fuori un gran soldato. Sinceramente non so dire se Mike è ad oggi un buon risultato, posso dire però, senza ombra di dubbio che la sua personalità mi fa paura ed è ora di "debellarlo ". Altra "caratteristica "di lui è la continua sensazione di "fastidio "che gli è rimasta appiccicata dentro la pelle, non è in superficie, potrei collocarla nei polmoni, come se una volta respirata, lì si fosse fermata.(°) (°) Dalla mail del traduttore
del
libro di Regina
Louf
dopo un incontro con K.
Torno
a ribadire che K. non parla mai volentieri di Mike. E temo che lo
protegga. Se accenno alla cosa, in genere glissa. Oggi, più per
farmi
contento che per altro ha detto "Mike sa fare solo quello (senza
specificare cosa). Ma poi, un poco dopo: "Chiamo Mike, il supereroe!"
... Una volta in macchina, ad un certo punto si è messa a
guidare come
un professionista della formula uno, passando velocemente anche in
stretti passaggi tra macchine. E mi sono piuttosto spaventato. Ho
reclamato ma, sul momento, era come se la macchina attorno fosse un
nemico che la
ostacolava.
Sonderkommando Bambini
di sei-
sette anni
dovevano compiere azioni da"necrofori"simili a quelle dei Sonderkommando
dei Campi
di Sterminio
e qui un altro
ri-vissuto
molto intenso
va
a confrontarsi con "La
strage del levante".
Lo facciamo precedere da osservazioni immediate di un amico/testimone: 22- agosto 2008: un partecipe commento Questa
"cronaca
vista e sentita da fuori"valorizza la
testimonianza diretta, così spiegandola: Scrivo
senza aver ancora letto quello che ha scritto K. Mi ha chiesto di
scrivere qualcosa sulla sera in cui è stata male. Parto
da qualche ora prima quando, di fronte ai
numerosissimi turisti, al parcheggio stracolmo di macchine e all’idea
di entrarci ha avuto una crisi per cui ce ne siamo andati (con mio
dispiacere non tanto per non aver potuto visitare il luogo ma
perché è
come se con quelle crisi rompesse un armonia, io inizio a non
sopportarla e riesce a scatenare una sorta di reazione tendenzialmente
violenta anche in me e che controllo con molta fatica). Le solite crisi
già viste quando “sente”
la folla: dice che in quei momenti vorrebbe
avere un mitra e sparare a tutti.
Il mattino era tranquilla, sembrava serena, poi è bastata quella visione per scatenare qualcosa (una personalità?). Nel pomeriggio poi diceva di essersi tranquillizzata ma io avevo comunque l’impressione che non fosse sincera che stesse mascherando, la sentivo “strana”. La sera, di nuovo a cena, la crisi si è presentata, i tavoli troppo vicini le danno fastidio, le porte aperte anche, vuole sedersi sempre vicino al muro, quella sera eravamo in mezzo alla sala. Qualche minuto (le chiedevo dei suoi e del suo periodo in via santa chiara, poi mi ha chiesto di cambiare discorso perché aveva le lacrime, vedevo che si sforzava di non piangere) e poi sembrava di nuovo tranquilla. Abbiamo ordinato del vino e credo ne abbia bevuto un po’ troppo, siamo usciti e abbiamo iniziato a camminare per prendere un po’ d’aria e mi ha raccontato l’ultimo ricordo. A quel punto si è messa a piangere ma sentivo che era sincera, tant’è che vicini all’albergo per mano mi sembrava di avere una bambina di sei anni e sentivo che era lei e nessun altra, una bambina distrutta, come se la stessi portando via da quella cella.In camera poi nel dormiveglia faceva gesti con le mani, come se stesse contando, e diceva cose che però non sono riuscito a capire tranne quando mi ha chiesto se secondo me era intelligente e poi ripetendo “io sono molte intelligente” poi se le piacevo fisicamente. Mi sembrava di nuovo fuori di sé: ero abbastanza preoccupato perché avevo di nuovo l’impressione che potesse ripartire una crisi violenta da un momento all’altro, avevo paura di non saper gestire la situazione. Dopo un po’, rassicurata sul fatto che le stessi vicino, si è addormentata. Questa, un po’ sinteticamente, la cronaca vista e sentita da fuori. Nell'esposizione è da notare un particolare caratteristico dei tentativi di conservare un elemento di coscienza e razionalità: il "contare". Nel ristorante ad un certo
punto mi sono sentita piccola e guardandomi
intorno scorgevo i visi sorridenti degli altri commensali e sembravano
contenti, a loro agio ed io diventavo sempre più piccola ed
impacciata
e fuori posto. Pensavo: “sono tutti normali, io cosa c’entro?“.
Pensavo:
“Io sono un mostro e non valgo nulla“. Il bello è che
tutto
stava
capitando in modo del tutto sano, sì, perché non c’era
invidia nei
confronti degli ignari presenti, io stavo pensando e provando le stesse
cose di quando avevo sei anni e nello stesso modo, il mio, presente,
lucida e senza scappatoie (fantasie). Ero cosciente di stare male anche
se ad un certo punto ho chiesto a V. di cambiare discorso altrimenti
avrei inondato il ristorante a furia di lacrime … uscivano copiose,
erano inarrestabili. Abbiamo ordinato una bottiglia di vino. Usciti dal
locale ero alticcia ma presente, sentivo di essere io ma decisamente
più piccola, avevo sei anni ed ero immensamente triste come non
ricordavo. Avevo le gambe che mi dolevano, faticavo a stare in piedi e
camminare. Inizio a parlare e racconto al mio prode cavaliere della
settimana da incubo che avevo vissuto."Qualche mese dopo avere
iniziato la prima elementare, un signore ben vestito mi aspettava
all’uscita della scuola per accompagnarmi a casa. Salgo su una macchina
grande e scura e dietro c’era un signore, ben vestito, mentre il primo
si siede davanti al posto di guida. Non ricordo il viaggio, quando mi
sveglio sono dentro una piccolissima stanza, c’è una branda, un
sottile
materasso ed un lenzuolo bianco lo copre. In un angolo c’è un
buco con
un coperchio di legno e vicino un rotolo di carta igienica. Non ci sono
finestre. La porta che mi tiene all’interno è di metallo. Nel
centro
della stanza penzola una lampadina che rimane sempre accesa, tranne una
volta, un signore l’ha cambiata immediatamente. Dopo molto tempo sento
dei passi, la porta si apre ed una persona mi lascia per terra un
bicchiere di latte tiepido e un pezzo di pane. Il primo giorno era
passato così. Nessuno mi aveva detto nulla, non mi avevano
spiegato
perché ero lì, pensavo di essere in prigione
perché avevo fatto
qualcosa di sbagliato, eppure a scuola andavo bene, non litigavo con
nessuno, a casa andava bene, con gli zii anche. Il secondo giorno non
so a che ora, sono entrati tre uomini adulti tra i venticinque ed i
trenta anni e mi hanno violentata, così, senza motivo. Per tutto
il
tempo non hanno parlato, ne tra di loro ne con me. Mi hanno violentata
a più riprese, cioè, mi violentavano per tanto tempo e se
ne andavano,
poi ritornavano, facevano e se ne andavano, così per cinque
volte ad
intervalli regolari. Lo so perché lì non c’era niente da
fare e
contavo, stavo molto male ma contavo. Poi è arrivato il latte ed
il
pane, ho bevuto il latte ma il pane non riuscivo a masticarlo mi
facevano male le gambe, la pancia, le braccia e avevo delle macchie
rosse, rosse all’interno delle cosce, sul sedere, intorno al collo,
sulle braccia, sui polsi e intorno alle punte marroni che ho sul petto.
Sono stanca, vorrei chiudere gli occhi ma ho paura che entrino
all’improvviso per farmi del male, mi mancano i miei genitori e la
scuola e non posso scappare. Crollo in singhiozzi. Il terzo giorno sono
vigile, mi siedo vicino alla porta e ascolto per tanto tempo, ogni
tanto sento dei passi, qualcuno sta per aprire la porta ma poi va
via succede venticinque volte e poi il latte con il pane. Le macchie
rosse
hanno cambiato colore. Il quarto giorno due persone adulte, maschi
entrano nella cella e mi picchiano, mi danno calci e pugni e fanno
attenzione a non colpirmi la faccia e il busto. Mi picchiano tanto e
forte come se ce l’avessero con me. Il quinto giorno succede come nel
terzo. Mi sento male, ho pensieri brutti e ogni piccolo rumore mi fa
saltare, passo il tempo raggomitolata in un angolo coperta dal
lenzuolo, mi dondolo e sono spaventata, piango e mi dondolo. Piango
senza fare rumore, scendono solo le lacrime e conto le dita delle mani
e dei piedi.
Il
sesto
giorno due signori mi fanno una iniezione
sulla gamba e i pensieri brutti vanno via, mi sento tutta leggera e non
ho più male al corpo, sento anche che mi stanno accarezzando
lì dove ci
sono le macchie e infilano le dita poi mi abbracciano e mi baciano
tutto il corpo e mi leccano e poi mi tirano i capelli e mi danno gli
schiaffi sul sedere ma io non riesco a reagire ne a sentire tanto male.
Mi sento una bambola, sono una bambola. Mi dicono che sono una bambina
brava e molto intelligente e che ho superato “ la prova “ … Non ricordo
in quali condizioni mi hanno riportata a casa, ma dopo quella
esperienza io sono cambiata, tutto quello che vedevo era cattivo e
pensavo che anche agli altri bambini, i miei compagni di scuola o
quelli che incontravo in giro, era capitata la stessa cosa, ma non
riuscivo a spiegarmi come mai loro sembravano felici, mentre io avevo
sempre pensieri brutti, persone morte o ricoperte di sangue. Loro
quindi erano più intelligenti di me se riuscivano a divertirsi e
studiare nonostante quello che gli era capitato. Per
me tutto
era diverso, io ero diventata “ l’angelo della morte:
promossa a pieni voti!!!
E a far seguito alle precedenti crisi e recuperi - descritti e consapevoli - ecco quanto EMERGE il 23 agosto 2008: “La
folla“.
Simbolicamente
rappresenta (per me) un muro di
gomma che mi
respinge, mi rifiuta. Il rifiuto delle cosiddette “persone normali“
è
fonte di disagio e di grossa arrabbiatura, tanto da desiderare un mitra
per falciarle in una volta sola: la folla. Dopo la settimana passata in
cella ho notato che i miei compagni mi trattano diversamente come se
non mi riconoscessero ed io non riconoscessi loro. Il mio comportamento
è cambiato, sono più silenziosa e molte cose che prima mi
interessavano
mi annoiano, come ad esempio la matematica. Quando sono in
classe e la
maestra spiega le lettere io sto attenta per un po’, poi appoggio il
mento sul palmo della mano destra e inizia il buio, ho gli occhi aperti
ma sono cieca. Quando il buio sparisce, la mia maestra è
già molto
avanti con la lezione ed io mi agito perché non so come fare per
recuperare quello che ha spiegato. Sono sempre agitata, ho sempre paura
che mi portino via per sempre in un posto lontano e buio. I miei
compagni ridono ed io non capisco il perché … Non capisco
perché la mia
scuola è diventata cattiva, anche i miei compagni e la maestra e
i miei
genitori, i miei zii, la gente che vedo per strada … loro sanno ma
fanno finta di no. Quando mi guardano in faccia io tiro giù la
testa,
mi vergogno molto perché non sono più come loro e non
devono
accorgersi. Io ormai sono diventata una farfalla che diventerà
un
angelo nero. Io guardo i miei genitori e sono diversi da prima, hanno
le facce cattive e non mi vogliono bene. Mio fratello F. mi odia
perché
papà prende le mie difese. Io non posso parlare con nessuno
della
settimana di prova anche se ne avrei molta voglia. Ogni tanto ho male
alla pancia e alle gambe, allora se posso mi siedo altrimenti mi
appoggio dove capita. A volte ho voglia di scappare ma non so dove
andare, a volte ho voglia di morire, a volte ho voglia di urlare ma se
poi mi chiedono perché io non so spiegarmi, così penso di
farlo e
basta. A volte quando sono nella piazza con mia zia penso che sono
sola, anche quando sono in classe penso che sono sola e anche a casa.
Sono sempre da sola e la testa si riempie di pensieri, di domande e
immagini brutte che mi fanno stare male e allora sento il cuore che va
veloce, veloce, arriva sino alla gola e devo sospirare forte tante
volte perché la smetta. Mi viene un gran caldo e divento stanca
subito,
voglio dormire sempre.
Una descrizione agghiacciante Nel
collegio di Nizza c’era un atmosfera particolare, sfumature,
sensazioni, era un luogo creato ad arte per i bambini, studiato nei
minimi particolari, dai colori, ai giocattoli, ai piccoli tavolini
accompagnati da piccole sedie e pennarelli, carta, matite colorate,
lavagnette e gessetti di varie dimensioni e colori. Nell’aula – asilo
l’atmosfera era rilassante, potevamo giocare anche insieme ad altri
bambini, ma senza poterci scambiare informazioni su di noi, esempio:
“come ti chiami, quanti anni hai, dove abiti … ?“. La
stanza era
di colore blu molto chiaro, almeno per me, ma probabilmente le pareti
erano bianche. Verde invece il refettorio, era un luogo abbastanza
rilassante, sapevamo che per almeno una mezz’ora abbondante, nessuno
sarebbe arrivato per farci fare cose strane. La
stanza che
più di
tutte mi terrorizzava era la rossa, la stanza della morte. Poteva
succederti di tutto, anche di morire. Ho visto due bambini morire,
c’erano pochissimi maschietti e li hanno uccisi. Il collegio era per
bambine, così ci dicevano, ma alcuni erano bambini travestiti da
bambine. Nella stanza rossa gli adulti erano molto cattivi, gridavano
sempre, dicevano parolacce e a volte avevano la bava alla bocca quando
erano particolarmente contenti nel fare del male alle bambine e gli
occhi erano sbarrati e la faccia rossa. Erano sempre agitati, bisognava
fare attenzione a non provocarli, sembrava a volte che volessero
mangiarci talmente ci odiavano. Ci odiavano! Ci violentavano
in
mille modi, ci torturavano e filmavano. Usavano bastoni lunghi, piccoli
e larghi e qualcuno di essi aveva delle sporgenze, poi usavano oggetti
di gomma rosa, duri, lunghi e larghi, poi mollette per il bucato, spara
chiodi, fruste di tanti tipi, cappucci che mettevano sul pene con
i disegni della Walt Disney come topolino, la strega di
Biancaneve, altri… li usavano solo gli adulti. Gli adulti quando
dovevano essere ripresi nascondevano il viso o con una maschera oppure
non si facevano riprendere. Ci trattavano come fossimo delle bambole,
ci lavavano, ci vestivano, svestivano e ci muovevano. Il più
delle
volte eravamo nudi e capitava che dovessimo fare delle cose a due, a
tre e in gruppo, ma ci dicevano loro come metterci e cosa fare, poi si
cambiava posizione, era una situazione pesante, non dovevamo piangere,
ma sorridere e fare solo quello che ci veniva richiesto altrimenti si
arrabbiavano. Molti di noi vomitavano, allora ci picchiavano tutti e
gli altri bambini ci odiavano. L’atmosfera era nera, molto nera e senza
possibilità di salvarsi, io pensavo che in quel collegio sarei
morta,
l’ho desiderato per la verità … Ero convinta che in un modo o
nell’altro mi avrebbero eliminata.
Per quanto riguarda le emozioni … sono in continuo movimento e fanno male, non riesco a descriverle, c’è di tutto, un turbinio da mal di testa e nausea. La prima cosa che mi viene in mente ora è l’assoluto distacco che vivevo tra il mio corpo e la mente. Lasciavo che al mio corpo facessero quello che volevano ( tanto non c’era via di fuga ), la mente invece era viva, sentivo che era mia alleata, mentre tutto il resto andava per i fatti suoi. Come ad esempio la vagina, anche se provavo schifo, lei era eccitata. Mi vergognavo tantissimo. Non ci capisco niente !!! 08
ottobre
2008
Ore
11.4
Dovrei
fare
la spesa, ma stamattina di uscire proprio non mi va.
Sono
assonnata e lenta nei movimenti e vorrei piangere a dirotto, ma il
colore rosso me lo impedisce. Ci sono volte che rifiuto i suoi
consigli, come ad esempio: “non si fissi sulle cose“ … Eppure quelle
fissazioni nascondono segreti, il rosso è un coperchio che deve
essere
sollevato, non posso aspettare, altrimenti avrò sempre timore.
Mentre
ero sul terrazzino con la gatta, il ricordo di una stanza rossa
è
affiorata nella mente, poi una gialla, poi una verde e man mano che
ricordavo sentivo il corpo pesante, le gambe gonfie e la solitudine
insieme alla disperazione prendevano posto, ma di piangere nulla. La
stanza rossa … forse non era rossa, ma nella mia mente quella
particolare stanza era a tutti gli effetti di quel colore. Veniva usata
per fare filmini
pornografici,
per violentarci, per picchiarci, per uccidere riprendendo il fatto. Da
quella stanza molti di noi bambini ne sono usciti cadaveri. Rossa per
il sangue, un obitorio infantile, l’anticamera della morte. Ricordo di
avere vomitato parecchie volte, anche verde, avevo delle crisi di
pianto e urlavo, mi dondolavo e contavo gli anni che avevo all’ora ad
alta voce: uno, due. tre, quattro, cinque, sei, sette. e ricominciavo
sino a quando con una iniezione crollavo sul pavimento tramortita, ma
abbastanza cosciente per rendermi conto che mentre mi stavano
violentando in tre (ragazzi tra i 16 ed i 18 anni) e filmando (un uomo
sui 45 anni), a pochi passi da noi c’era un bambino piccolo di 5 anni,
aveva un cerotto grande e grigio che gli impediva di urlare, stava
piangendo e tremava tutto. Aveva i capelli chiari, forse biondi, corti
e mossi ed era nudo. Sentivo il suo respiro affannoso, lo avevano messo
pancia in giù e la corda gli passava tutta intorno al corpo,
partiva
dal collo e poi le braccia, la vita, le caviglie ed i polsi e quando il
bimbo cercava di divincolarsi la corda gli stringeva forte il collo e
la faccia diventava tutta rossa. Poi è arrivato un adulto
abbastanza
giovane con gli occhi da pazzo e gli ha aperto le gambe ed infilato una
cosa marrone, lunga, ricoperta di pallini in rilievo. Ho visto il
sangue schizzare, la corda gli stringeva il collo ed il viso aveva un
colore viola scuro, poi il corpo del bambino si è afflosciato e
vicino
c’era tanto sangue e qualcuno stava filmando. Non sentivo più il
suo
respiro. Prima
di
portare via il corpo del bambino si fumarono una
sigaretta. A me dopo la violenza mi presero a sberle, tante su tutto il
corpo, partendo dal viso. In un’altra parte della stanza c’era anche
una bambina di 8- 9 anni nuda anche lei, la stavano preparando per
filmarla ma aveva sul viso e sul corpo delle macchie rosse e le usciva
sangue da sotto. Sembrava una bambola, non reagiva, l’avevano sistemata
contro il muro, seduta, ma lei crollava da un lato, allora entra un
signore con il camice bianco, le prende la mano e poi dice: è
andata
(in francese).
Facciamo
precedere
il testo scritto dalla protagonista da
osservazioni immediate di un amico/testimone -cronaca
vista e sentita da fuori"-
che valorizza la
testimonianza diretta, così spiegandola:
Questa
lucida relazione
- che è stata per
giorno per giorno completata
a voce nelle sue valenze emotive, va confrontata e avvalorata non solo
da"La
strage del Levante"di
cui sopra, ma dalle numerose e precise descrizioni - non ancora
pubblicate - che, nei ri-vissuti divenuti coscienti di altri
sopravvissuti, ricostruiscono feroci orgiastiche stragi: perfettamente
analoghe anche se avvenute in date diverse e in localizzazioni
geografiche differenti.
Ricordo: 31 dicembre 2008 Sono
lì, sulla nave, grande, in mezzo al
mare” Sono
lì ed ho sette anni” Mi trovo all’interno di una
cuccetta da quattro posti letto ed uno stretto corridoio breve divide i
due letti a castello” Siamo cinque bambini, tre maschi e due
femmine, i maschi sono seduti di fronte a noi che stiamo dall’altra
parte del corridoio sedute sul letto più basso”. Ci
guardiamo
in silenzio, respiriamo lentamente, immobili e con i visi scuri,
preoccupati”. Nella cuccetta c’è un piccolo bagno, vicino
al
lavandino un asciugamano bianco pende da un gancetto” La
saponetta usata è posta da un lato del lavabo”. Accanto
alla
tazza, un rotolo di carta igienica appena iniziato” La poca
luce entra dall’oblò situato al centro del piccolo locale e
c’è
un’atmosfera di attesa”. Ho paura”. Conto
il numero
delle lenzuola (10), conto il numero dei cuscini (4), conto
le
federe (4), conto quante mani ci sono qui ( 10 ), le dita delle mani
(50) e dei piedi (50 ) e poi i pollici (10 ) e gli alluci (10 ) …
2 maschietti hanno i capelli biondi, ma non dello stesso colore,
né
tipo, tutti e due hanno gli occhi chiari, uno grigi, l’altro
azzurri” Il terzo maschietto ha i capelli castano chiari con
occhi scuri, la bambina accanto a me ha i capelli medio lunghi con la
frangetta, il colore è lo stesso dei miei capelli, castano
scuro, gli
occhi della mia vicina sono castani” Siamo sedute accanto
senza sfiorarci e con la mente siamo lontane anni luce, come del resto
anche i tre maschietti”. Ci troviamo nella stessa stanza, ma
non sappiamo perché”. Non ci conosciamo”. All’esterno
la porta è sorvegliata da un adulto”. Aspettiamo un sacco
di
tempo”. Ad un certo punto un ragazzo sui venticinque anni
entra reggendo in mano un vassoio con sopra cinque bicchieri di latte
bianco caldo e cinque pagnotte dolci tiepide”. Distribuisce
il
cibo, ma !aspetta nella stanza con noi, aspetta che ognuno
finisca di mangiare per portare via i bicchieri vuoti, cinque bicchieri
vuoti” Ricomincio a contare: ci sono 10 paia di scarpe, 10
occhi, 5 bocche” 5 nasi, 10 orecchie, 5 colli, 10 ginocchia,
1 oblò, il mare, tanti pesci, tante onde, tante gocce”. Ho
7
anni, ho sette anni, ho sette anni, mi chiamo XX, mi
chiamo XX, non
devo dimenticarmelo, “ricordati “, mi dico mentalmente, cerca di non
morire, cerchiamo di non morire”. Aspettiamo
da così tanto tempo che i nostri corpi,
seppur stanchi, non
riescono a rilassarsi, neppure gli occhi riescono a chiudersi, siamo
vigili, siamo le sentinelle del mare”. Ad
un
certo punto, il ragazzo giovane si
ripresenta, ha in mano cinque
paia di stivaletti gialli e ci intima di indossarli”. Usciamo
con lui dalla cuccetta, corridoi lunghi e stretti, porticine che si
aprono di metallo pesante, giriamo a destra, poi a sinistra, saliamo,
alla fine ci ritroviamo all’aria aperta, c’è vento” La
nave è
scura e bagnata” Da un punto imprecisato di essa, dallo
stomaco, appaiono un gruppetto di bambini, alcuni sono più
piccoli di
noi (vanno dai 2 agli 8 anni ), una decina, forse dodici” Alcuni adulti
appostati alle loro spalle sparano dei colpi di pistola,
altri invece sparano degli arpioni piccolissimi che si conficcano nella
carne e poi l’adulto che ha sparato inizia a gridare: “L’ho preso,
è
mio! “. In
pochi secondi succede una carneficina, il
sangue schizza ovunque,
braccia, gambe, intestini, teste, vengono fatti a pezzi con rabbia,
odio e precisione”. Il nostro compito (i 5 ) è quello di
prendere ogni resto umano e gettarlo in mare dove alcuni pesci
aspettavano di banchettare” Poi un altro gruppetto di dieci
dodici bambini usciva dallo stomaco della nave e anche loro venivano
sterminati senza pietà e senza fretta” Ore ed ore
passate ad assistere allo sterminio di bambini indifesi, nudi,
sanguinanti e pieni di lividi ovunque” Assistere senza avere
la possibilità alcuna di intervenire, di scappare”. Inizio
a
contare: cinque teste, trenta teste, ottanta teste, novantacinque
teste, centodieci teste, cento venti teste, cento quaranta teste,
duecento teste … Mi ripeto mentalmente: “Ricordati di loro, devi
ricordarli, ricorda i loro visi, sono importanti …”
A
duecento mi sono fermata, ma lo scempio ha
continuato ancora anche se
io avevo smesso di contare” Erano piccoli e
indifesi”. Raccoglievo il resto dei corpi maciullati come un
automa, non sapevo più dov’ero e chi ero, avevo la nausea e
conati di
vomito”. Mi sono ritrovata tra le mani la testa di un bambino
(non capivo se era un maschio o una femmina) avrà avuto due
anni,
prima di gettarla in mare gli ho dato un bacio sulla fronte e una
carezza sulla guancia (stupido vero?)”. Pensavo:
“avevo ragione, gli adulti hanno il loro
mondo e noi il
nostro, ma noi siamo più deboli, non riusciremo mai a
sconfiggerli,
saremo sempre svantaggiati“.9-13
febbraio 2009: I
ricordi si vanno precisando man mano, e la vita
quotidiana e i
rapporti personali diventano sempre più gradevolmente NORMALI:
ma intanto compare ed
emerge
anche una successiva
più adulta
versione della"personalità seduttiva"una Letizia consapevole
seduttrice e però a grave rischio di suicidio.
Ecco: dalla testimonianza di un amico Mi
spieghi perché
cerchi di farmi saltare la mosca al naso? Preferirei parlare di cose
serie, tipo come stai e come è andata a Nizza. So che non stai
bene.
Come se si fosse risvegliata (la personalità una volta riconosciuta è rientrata come una lucertola nella crepa di un muro?) ho trovato che diventasse triste, molto triste di colpo. Tornata in sé mi ha detto che non sapeva perché lo faceva, che era vero non stava bene, che ha pensieri di morte (devono averla addestrata, tra le altre possibilità, a pensare di gettarsi da un palazzo di 10 piani. 10 piani, non 5 o 7). Abbiamo parlato del fatto che i pericoli possono arrivare da fuori - come già mi diceva - ma quel giorno ha ammesso il fatto che un altro pericolo arrivava dal dentro. Già lo sapeva - l'ho letto dal sito, io lo sospettavo da un po' (si ricorda la mail sulla personalità?), ma se non altro ne abbiamo parlato chiaramente. Vorrei ora accennare alcune cose di me, in riferimento - se non ho capito male - ad eventuali ripercussioni emotive su di me. Da
quando
conosco K, da quando conosco alcuni suoi ricordi e raccolgo
alcune sue confidenze, paure, stress, etc. sento che in me una nuova
forza prende il posto della tristezza, della paura, o quel che si
vuole. E questa è molto più evidente rispetto alla
traduzione del testo di Regina.
(*) Dopo
queste considerazioni
da parte di un partecipe collaboratore -
anche
traduttore del libro di Regina Louf - al
testo autografo va
fatto
precedere una nota riguardante un
episodio del
1995:
un tentativo - bloccato a
forza da un altro amico - di gettarsi dagli scogli del mare di
Normandia. E' come se mi sentissi un chirurgo o - più semplicemente, perché da me non dipende una vita - un tiratore d'arco, per esempio, uno sportivo. Resto concentrato. Ascolto. Dentro di me so in modo chiaro ed evidente che ho tempo anni, decenni per elaborare emotivamente quanto raccolgo, quanto apprendo; ma che oggi, una titubanza può disturbare e forse può persino far commettere imprudenze. Ripeto: non lo faccio apposta. Vado così, in modo naturale. Poi ci sono giorni, in cui sono un po' più debole, un po' più appesantito Ho
un forte desiderio
di morte. Fortissimo, sconvolgente e ossessivo.
Come se dovessi fare qualcosa per provocarla e sapessi (perchè
insegnata) anche come! Non c'è paura, ma una lucida coscienza e
volontà. Voglia
di autodistruzione ed è una lotta estenuante, perchè ho
tutti i miei
cervelli
coalizzati contro
di me, così la volontà, nel tentativo di non
soccombere, diventa finta
tranquillità, quasi apatia... Le energie
spariscono ed è come se nelle vene non scorresse più
sangue e la mente, pesante come
un armadio a otto ante di legno massiccio, faticasse ad elaborare qual
sivoglia pensiero. E' frustrante e snervante. A volte penso di non
essere in grado di contrastarla, insomma, sento di essere nei guai.
Sono nei guai, non so come ne uscirò, visto che il pericolo è all'interno (personalità) e può arrivare dall'esterno. La sensazione che ho è quella di un cerchio che sta per chiudersi. Nel week end sono andata a Nizza, non ho cercato nulla che potesse ricordarmi la terrificante vicenda della nave, avrei voluto, ma sentivo che il momento era sbagliato, avevo paura che potesse accadermi qualcosa... Sono stata vigliacca! Comunque ho avuto delle botte di ansia, il cuore che pulsava a mille! Mi sono aiutata con la respirazione, ci ho messo un pò perchè ritornasse a battere in modo normale. Con questi presupposti a me viene voglia di prendermi una pausa ... e nel frattempo ristabilirmi mentalmente perchè sono completamente incapace di formulare un ben che minimo pensiero. Sono in totale confusione, come se tutto ciò che mi circonda avesse perso peso e profondità ... leggero, informe. Mi turba moltissimo la mia apatia, vorrei stare da sola, al buio per almeno due giorni e lasciare la mente libera, viaggiare dove gli pare senza schematismi, senza catene . Ho bisogno di stare da sola!!! Probabilmente sto scrivendo e pensando un sacco di stupidaggini, la crisi non vuole passare e poi, mi piacerebbe capire il mio malessere da dove arriva ...? Sono davvero imbecille !!! Ad esempio ho sentito l'energia andarmi via e la testa è pesante. Mi sento una merda fatta e finita, il più delle volte mi faccio schifo , vorrei uccidermi e vedere il mio corpo frantumarsi sull'asfalto (*)... ne sento la necessità, la cosa incredibile è sapere quello che proverei nello schiantarmi al suolo... I volti dei bambini mi accompagnerebbero. Come dicevo ad A., sento il bisogno di cercare un palazzo di dieci piani e lasciarmi andare nel vuoto al momento giusto mi mancheranno le forze, scivolerò in un limbo di sogni e non mi accorgerei di niente. Così deve succedere, così è sempre accaduto. La testa continua ad essere pesante ed il corpo leggero. Stasera non esisto, sono un ologramma, un ectoplasma ,un fantasma. Stasera avrei dovuto cercare il palazzo ... credo sia proprio il palazzo ... chissà poi cosa significa ...? Sono stanca morta (scusi la battuta), la chiamo domattina. Grazie e non mi sgridi. Fine febbraio
2009 :
Mi
sono
ricordata del sogno di stanotte.
Sogno: sono sul bus (non so perchè, ne dove sto andando), ci
sono due ragazzi tra i venticinque ed i trent'anni. Hanno degli zaini
scuri che aprono all'interno del mezzo di trasporto e dentro le sacche
vi sono dei gatti neri. Hanno
sulla testa una macchia rossa, sangue. Decidono di finirli
sul
bus. I gatti sono tanti e tutti neri, li guardo e spero che tra essi
non vi sia il mio gatto. Miagolano pochissimo, non voglio sentire i
loro lamenti, così mi auguro che mentre vengono uccisi, stiano
zitti. Non voglio
ricordare le
loro urla strazianti, mentre i corpi vengono fatti a pezzi, deturpati.
Sto male, la mente non riesce a pensare, il corpo è rigido,
vorrei solo andare via, scappare da quell'odore di morte, da quel luogo
d'inferno, non voglio vedere quegli sguardi terrorizzati, non voglio
ricordarmi delle loro voci, non voglio ricordarmi che anche in questa
ennesima
tragedia ho
perso l'occasione di aiutare chi era in pericolo di vita.
Non
voglio
ricordare di essere stata .... Non voglio ricordare di avere
partecipato, anche solo per rimuovere
i resti dei corpi,
a quella
ennesima tragedia di sangue.
Il mondo è rosso, la mia vita è rossa, anche all'epoca vedevo rosso. Non voglio ricordare di essere stata vigliacca, di avere pensato a me. Io avevo pensato alla mia vita e volevo di nuovo morire. Ogni volta era come morire, io ero uno zombie, un morto che cammina, senza emozioni, senza rimorsi, senza ricordi, senza linfa vitale. Uccidete anche e me e facciamola finita! Prendete anche me! Nessuno voleva uccidermi... in fondo, tenerci in vita è una bella tortura, non trova? Cattiveria gratuita anche questa. I gatti non piangevano, non si lamentavano, erano svenuti. Li hanno massacrati tutti. Tutti i gatti. Pensavo che ai gatti una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere, invece... Tutto è di nuovo capovolto, rovesciato, non esiste più un diritto ed un rovescio, tutto può capitare, le regole in verità non esistono. L'immunità per i gatti non è mai davvero esistita, anche noi possiamo essere uccisi per venire scambiati da altri gatti che a loro volta, quando non serviranno più, verranno eliminati o si elimineranno a vicenda e chi sopravvive vive... ma come? Andrà fuori di testa, lo sperano, te lo augurano e se lo augurano. Andate affanculo, brutti stronzi!!!!!! O meglio, all' epoca dei fatti, ad un certo momento, quando credevo che ai così detti.gatti non sarebbe mai capitato nulla che potesse eliminarli dalla faccia della terra, ecco che capita l' esatto opposto. I gatti vengono eliminati, con ferocia, premeditazione. Il mio"mondo"perfetto (si fa per dire) viene stravolto dal 'illogicità e soprattutto svanisce la possibilità di poter salvare gli altri. Fino ad allora, vivevo nella speranza di non essere uccisa (immunità) e di poter essere d' aiuto agli altri bambini. Ma la carneficina dei gatti ha completamente cancellato ogni futura azione, fare qualcosa era diventato pericoloso. Credo di essermi smarrita allora, di essere andata in mille pezzi, mentalmente ho fatto un lavoro di ricomposizione alla belle e meglio, per non impazzire, ho dovuto ristabilire le priorità, e diventare ancora più diffidente, più taciturna. La prima regola era diffidare degli adulti. La seconda non fare la spia, costi quel che costi (nei confronti degli altri bambini), la terza non morire. La quarta se posso aiuto. La quinta l' adulto è un nemico e va eliminato. Questa regola era per me giusta, ed in realtà andrebbe messa al primo posto, esattamente come feci allora. Probabilmente per infilarli negli zaini li hanno dovuti tramortire. |
|||
Ma da questo punto - 28
febbraio 2009 -
può finalmente cominciare una totale rimonta: Forse si è
creato
semplicemente dello spazio...
Oggi in
particolare mi sento"disarmata","neutralizzata", come quando si
disinnescano le bombe per
renderle innofensive. Quindi posso affermare dignitosamente e
felicemente, con una nota di orgoglio, che SONO IO a scriverle.
IO SONO, IO ESISTO, IO PENSO, IO FACCIO, ecc, ecc, tutto in prima persona"singolare". E quanto si sta bene... La cosa bella è che da oggi tutto può cambiare, ricominciare, recuperare. Sono single a tutti gli effetti. Ho ripreso possesso del mio cervello, la comunity si è sciolta come neve al sole o"stanza delle riunioni". Mi sento vecchia e nuova allo stesso tempo. Sono in mezzo all' Oceano, sola, e nuoto usando lo stile che più mi piace, tanto, prima o poi, da qualche parte arrivo. ... sento la testa completamente vuota, come se, tutto ciò che ho imparato sino ad ora, fosse sparito nel nulla. E' normale? Non mi riferisco solo alle cose imparate dall' addestramento, ma anche al resto, come ad esempio le scuole fatte, i libri letti, le esperienze vissute. Dove è finito tutto ciò? In qualche anfratto del cervello? Per me è tutto completamente nuovo ed allarmante... Credo di non sapere come si fa a vivere da questa parte. La mia paura è quella di non riconoscere più i"cattivi", di non riconoscere il bambino violentato, di non sapere più distinguere niente e nessuno. Mi viene da dire: "Ho perso i
miei super poteri, ed ora
che faccio?".
E non solo! Aggiungo:"Senza è meglio o in fondo mi sentivo protetta dalle mie personalità...?". Sono
spoglia, a
nudo e in balia del vuoto che non è lo stesso vuoto lasciato da
una persona cara, ma un assenza senza nome. Forse si è creato
semplicemente dello spazio... e in quello spazio mi sono persa, per
ora. Oppure sto riflettendo sul da farsi...
|
|||
Resilienza e RECUPEROscritto il 21 marzo 2009 (da notare: non è altro che la CONTINUAZIONE - graduale e coerente - di quanto scritto nei paragrafi precedenti Riflettevo sulla domanda:sono
intelligente?
La domanda
giusta, in realtà,
avrebbe dovuto essere questa:
Chi vede adesso? Mi vede? Mi riconosce? Sono IO. L'
intelligenza è per me,
non una personalità, ma qualcosa che mi appartiene da sempre,
come un
pensiero personale, un' opinione, un disegno, un ricordo che per anni
sono stati sepolti da altro e altro ancora. Adesso quel modo di sentire e
vedere la
realtà è di nuovo con me, pulito, rispolverato:
è vivo, lucido, pressante, pulsa... Rivedo le distanze, risento
le persone, riguardo gli spazi ampi, rivedo le possibilità e tutto
ciò mi era mancato...e tanto!!! Il pensiero
libero...la fantasia... tutte cose che posso ripermettermi di FARE!!! E
disfare a
mio piacimento. Non si smette mai di imparare,
ne di ripassare.
Ho scoperto che anche il ripasso è fondamentale. In fondo, quando ricordiamo, ripassiamo, ripercorriamo, ritorniamo. |
|||
|
Presntazione: Abusi anche sessuali soprattutto contro bambini e donne Testimonianze del 'Caso BELGA' ... e non solo ESPERIMENTI SU BAMBINE /I (html) Links Europei contro la Pedofilia, il Settarismo e gli Abusi Strutturati e/o Rituali STUPRI DI GUERRA: I figli dell'odio Regina Louf Silenzio.Qui si uccidono bambini Isis-Kurdistan: vemdita di donne e bambini |