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22 maggio
2017
/ May 22 2017
METILFENIDATO
E SINDROME DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA' (ADHD)
Capo I -
Solidarietà tra medici Art.57 -
Rispetto reciproco.
Il
rapporto
tra i medici deve ispirarsi
ai
principi del
reciproco rispetto
e della considerazione della rispettiva attività professionale.
Il contrasto di opinione non deve violare i principi di un collegiale
comportamento
e di un civile dibattito. ... Il medico
deve essere solidale nei confronti dei colleghi sottoposti a ingiuste
accuse.
Nel seminario si
presenteranno
gli attuali risultati della ricerca relativi all'influenza delle
esperienze traumatiche sul cervello, la mente e il corpo delle persone.
Analizzeremo tecniche specifiche indirizzate alla regolazione
affettiva, all'integrazione degli aspetti dissociato dell'esperienza,
al superamento del senso di impotenza, ai deficit attentivi e alla
re-integrazione delle connessioni umane.
Il medico non
deve in
alcun modo o caso
collaborare,
partecipare o semplicemente
presenziare ad atti di tortura o a trattamenti crudeli, disumani o
degradanti
E che dire di quanto
accade in luoghi che dovrebbero esser deputati al recupero di bambini
già molto sofferentim ed invece - al posto di un trattamento anche
soltanto umano - li si costringe ad un abbruttimento farmacologico
obbligato ed ad una situazione penitenziaria che ormai viene bandita
persino negli ex-Manicomi criminali per adulti?
E che dire di quanto scritto proprio sul foglietto illustrativo di un
noto antidepressivo di larga somministrazione?
Effetti
Zoloft L’uso
della sertralina è stato correlato a irrequietezza angosciosa e
necessità di muoversi, spesso associato all’incapacità di sedere o
stare immobili (acatisia). Tale condizione si verifica con maggiore
probabilità nelle prime settimane di trattamento. Un aumento della dose
può essere dannoso per i pazienti che sviluppano questi sintomi
pertanto, in questo caso, ne parli con il medici
Bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni
La sertralina non deve essere utilizzata per il trattamento di
bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età, ad eccezione dei
pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo di età compresa tra 6
e 17 anni. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione
suicidaria) e ostilità (essenzialmente aggressività, comportamento di
opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza
negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con
antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Se in base ad
esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il
trattamento, il paziente deve essere monitorato attentamente per la
comparsa di sintomi suicidari. Inoltre, non sono disponibili i dati
sulla sicurezza a lungo termine in bambini e adolescenti relativi alla
crescita, alla maturazione ed allo sviluppo cognitivo e
comportamentale. I medici devono tenere sotto osservazione i pazienti
pediatrici sottoposti a trattamento a lungo termine per il possibile
sviluppo di anomalie relative a tali processi.
Aggiornato in data 21 Settembre 2016 - Il
testo, che ha come titolo Il Cervello
degli Adolescenti - Libro, di Frances
E. Jensen, compare nella categoria Scienza e approfondisce il
tema Cervello. Redatto da Mondadori e pubblicato in data Agosto 2015 Jensen,
E.J., Nutt, A.E. (2015). Il cervello degli adolescenti: tutto quello
che è necessario sapere per aiutare a crescere i nostri figli.
Mondadori: Milano. Siegel,
D.J. (2014). La mente adolescente. Raffaello Cortina Editore:
Milano.
PRIMA DI
INIZIARE LA LETTURA E
DISAMINA DEI VARI ASPETTI DEL PROBLEMA
SOGGETTIVO E SOCIOLOGICO E' INDISPENSABILE SCIOGLIERE UN'ESIZIALE
CONFUSIONE DIAGNOSTICA:
SONO FREQUENTI FALSE DIAGNOSI DI ADHD BASATE SU
QUESTIONARI
FASULLI DAI QUALI VIVACITA', NOIA, DISINTERESSE, IRREQUIETEZZA ECC.
PORTANO
ABUSIVAMENTE AD UNA DIAGNOSI DI MALATTIA SPECIFICA - ADHD = SINDROME DI
DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA' - CON CONSEGUIENTI DANNOSE
ETICHETTATURE E CONSEGUENTI DANNOSE.
TERAPIE.
MA SITUAZIONI SERIE E GRAVI E SOGGETTIVAMENTE PENOSISSIME DI AGITAZIONE
PSICOMOTORIA E
DI IMPOSSIBILITA' DI ATTENZIONE
ESISTONO
DAVVERO, RAGGRUPPABILI A QUALSIASI ETA' FRA I GRAVI E EVIDENTI SINTOMI
DEL PTSD=SINDROME POST TRAUMATICA DA
STRESS.
MA DA QUESTA CONFUSIONE NON DERIVA
SOLTANTO UN ERRORE DI DIAGNOSI E TERAPIA INDIVIDUALE: LO STRESS POST
TRAUMATICO CHE COLPISCE MINORI PUO' ANCHE DERIVARE DA FATTI
GENRICAMENTE COLLETTIVI - TIPO TERREMOTI, INCIDENTI STRADALI ECC. -
MA, FORSE MOLTO PIU' SPESSO DI QUANTO NON VENGA ALLA LUCE, RIGUARDA
FATTI
CRIMONOSI DI CUI I MINORI SONO STATI SPETTATORI O ADDIRITTURA IMPLICATI
COME VITTIME O COME COMPLICI. ED E' APPUNTO PER SIMILI ERRORI
DIAGNOSTICO E DI INDIRIZZO CHE MOLTI DI QUESTI FATTI VENGONO
MISCONOSCIUTI E/O IGNORATI. Many
of the victims have had their lives further
destroyed by wrongful
diagnoses by the psychiatric community as delusional.
... the number of people voicing
these exact same complaints more than
exceeds the percentage of the population suffering from delusional
disorder, as published by the National Institute of
Mental Health (NIMH).
Prior to
starting the reading and
examination of the
various aspects of the subjective and sociological problem, it is
indispensable to untangle a terrible diagnostic
confusion: False
diagnoses of ADHD are
frequent, based on misleading
questionnaires from which vivacity, boredom, lack of interest,
restlessness, etc. surreptitiously lead to a diagnosis of a specific
illness – ADHD
= Attention Deficit and Hyperactivity Disorder –, with consequent
harmful therapies.
But serious and severe and subjectively very distressing situations of
psychomotorial (?) agitation and impossibility of attention really
exist, and can be classified, at any age, among the severe and evident
symptoms of PTSD
= Post-Traumatic Stress Disorder .
And
from this confusion stems
not only a mistake in diagnosis and
individual therapy: the post-traumatic stress affecting minors, if it
can also derive from generically collective (?) facts – like
earthquakes, road accidents, etc. – perhaps much more often than it is
revealed concerns criminal actions of which the minors have been
witnesses, or even in which they have been implicated as victims or
accomplices. And it is precisely because of such a diagnostic and
addressing mistake that many of these facts are not noticed, and/or
ignored.
Metanfetamina
(nome
chimico:
(2S)-N-metil-1-fenil-propan-2-ammina)
Metilfenidato ( nome chimico:
metil-alpha
-fenil-2-piperidina)
Le
Amfetamine (o
Anfetamine) sono dei
potenti stimolanti del sistema
nervoso e possono provocare dipendenza psicologica, assuefazione e seri
danni neurologici, così come conseguente forte menomazione nelle
varie
sfere vitali della persona. Queste sostanze, proprio come la Cocaina,
provocano un accumulo del neurotrasmettitore Dopamina con l'inibizione
del suo riassorbimento (così come maggiore produzione di
Adrenalina e
Noradrenalina). Tale eccessiva presenza causa una iper stimolazione
celebrale che fornisce sensazione di euforia, forza, sicurezza e
benessere. ... A differenza però della Cocaina, le
amfetamine sono
metabolizzate ed eliminate molto più lentamente dall'organismo,
con
effetti quindi maggiormente lunghi, intensi e dannosi. ...
Iniziò
allora la diffusione delle Amfetamine, le quali ebbero subito un grande
successo. Questo per l'efficacia nel trattamento delle affezioni
asmatiche, ma anche e soprattutto per le loro proprietà molto
stimolanti, scoperte per caso dalle persone che ne facevano
uso.
Tale
caratteristica sottese la distribuzione di amfetamine ai soldati
americani durante il secondo conflitto, questo per renderli appunto
maggiormente efficienti e per sostenerli psicologicamente.
Il
potenziale di
produzione, diffusione
e
consumo delle Amfetamine è
purtroppo molto elevato a causa degli ingredienti abbastanza economici
e di facile reperibilità che servono per produrle. Inoltre esse
possono essere utilizzate come sostanze eccipienti per confezionare LSD
o Ecstasy,
aggiungendo in tal modo i loro effetti negativi e possibili danni a
quelli, ugualmente pericolosi e gravi, dei suddetti allucinogeni. Le
Amfetamine possono essere fumate, sniffate ("Snorting"), ingerite o
iniettate
e tra esse la via endovenosa è quella che produce effetti in
tempi più
veloci (quasi immediati), mentre le altre modalità di assunzione
inducono iper attivazione e benessere nel giro di alcuni minuti. In
specifico la Metamfetamina
è
chimicamente strutturata in modo simile rispetto all'Amfetamina, ma
possiede effetti maggiormente intensi sul sistema nervoso.
Entrambe, come già accennato, inducono una forte euforia ed un
generale
aumento dell'attività psico-fisiologica, una diminuzione del
senso di
stanchezza e di fame, una sensazione di benessere diffuso ed umore
elevato. La Metamfetamina
come droga d’abuso e dipendenza è conosciuta e definita "Speed", "Ice", "Crystal", "Shaboo",
"Cranck"
o
più
frequentemente con il diminutivo di "Met".
Essa si presenta come una polvere bianca e cristallina, inodore, amara
al sapore e solubile in acqua o altri liquidi come ad esempio l'Alcol.
I suoi effetti iniziano con un "Flash" iniziale di alcuni minuti,
ovvero un senso di attivazione ed agitazione molto alto, ed hanno una
lunga durata, dalle 3 alle 6-8 ore.
Sotto
l’effetto dello Shaboo
c’è chi sviluppa forti paranoie o fobie, chi crede di poter
volare, chi
vaneggia di omicidi o violenze, chi riesce a non dormire per tre giorni
di seguito.
Segnaliamo
che Alan Cassels
-
oltre che scritti sui Farmaci
che ammalano - pubblica anche libri sul Fascismo
in Italia in un collegamento di interessi culturali
ricco
di quanto meno un doppio significato collaterale di più o
meno diretto avvio a deliri paranoici: un "potere
medico"
distorto
può contribuire ad un "Potere" politico dittatoriale e
costituirsene magari come parte integrante pseudo-salutistica; mentre
più in generale un accanito "defraudare"
chiunque
delle sue sensazioni soggettive rivela, incentiva e peggiora i deliri
di derealizzazione ipocondriaca: in altri termini, scompensa
schizofrenie latenti.
Da
un punto
di
vista sociologico esistono tre forme di iatrogenesi: clinica, sociale e
culturale. La iatrogenesi si riferisce il più delle volte alle
conseguenze negative delle azioni dei medici, ma può essere
riferita anche ad errori attribuibili agli psicologi, terapeuti,
farmacisti, infermieri, dentisti e così via.
Qualcuno
lo sospettava, poi la
Cassazione ha dato certezza: i medici convenzionati con la Asl che
prescrivono determinati farmaci piuttosto che altri perché
“incentivati
economicamente” dai rappresentanti farmaceutici possono essere accusati
di corruzione. 17/01/2012 21.38.09 | Categoria: Professione Argomenti:
cassazione farmaci professione sanità pubblica
In cosa consiste
la DISCURIA? E quanto patogena se non talvolta mortale l'IPERCURA fino
alla Sindrome
di
Münchausen per procura?
E quale aiuto
dare ai "bambini sofferenti" per MAL-TRATTAMENTI?
Come ignorare le tante vittime di CRIMINI CONTRO L'UMANITA? STUPRI-DI-GUERRA:
i figli dell'odio
Significativi
per
questo file sono testi riguardanti non solo lo
sviluppo infantile / significant texts not only regarding
basics of children development:
Molti file in pdf sono raggiungibili separatamente in rete:
Lesioni anomale e sofferenze mal
descrivibili in quanto conseguenze di
cause
inaspettate possono dar luogo a cascata a successivi e molto gravi danni
iatrogeni
se non a errori giudiziari: assieme agli altri file
in cui si pongono questi problemi, anche questo è stato
arricchito da
importanti
precisazioni culminanti in un APPELLO indirizzato
ai
professionisti della Psichiatria
e
della Medicina
legale - vedi Statuto. Ritalin:
da farmaco a sostanza dopante
15 GENNAIO 2011 - 17:12 Di Etienne Strebel
Nel
giro di un decennio, la produzione di Ritalin è quasi decuplicata.
Questo incremento non va ascritto solo al trattamento dell’ADHD, ossia
del disturbo da deficit di attenzione e iperattività: il Ritalin sempre
più utilizzato come sostanza per dopare il cervello e come droga da
party.
Venus Williams affida a
un comunicato la sua risposta al gesto compiuto dagli hacker russi, che
dopo aver violato l’area riservata del sito della WADA (Agenzia
mondiale antidoping) hanno pubblicato in rete una serie di documenti
riservati di diversi atleti americani, fra cui la stessa tennista
statunitense e sua sorella Serena, che testimoniano il ricorso a
certificati di esenzione terapeutica per giustificare l'uso di sostanze
illecite alla vigilia e durante le Olimpiadi di Rio.
Questa pagina viene
puntualmente aggiornata
in base ad ogni novità,
ma anche
seguendo ogni segnalazione,
invito
o diffida / Also on availing every consideration, information
or
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indexes: Libro / Book,
Pagine fuori testo introduttive to general founding
information go at Presentazione e indice ragionato:
come cominciare / Preamble: how to begin
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of
YESTERDAY= Today's adults. Today's adults->adults of TOMORROW
is about to have not only its English pages being mirrored on a book it
endorses also as
"guest-file" the English part of this file:
to make
easier to read and also to print. it has been mended in depth to
better distinguish the Italian data and quotations from English ones. Many
of the victimshave had their lives
further
destroyed by wrongful
diagnoses by the psychiatric community as delusional...
the
number of people voicing
these exact same complaints more than
exceeds the percentage of the population suffering from delusional
disorder, as published by theNational Institute of Mental Health (NIMH).
PTSD.
DESNOS e DISSOCIAZIONE.
Inizia ad esserci
un'ampia evidenza negli studi di Neuroimaging sul fatto che differenti
stati dissociativi (dissociazione emozionale e dissociazione sotto
forma di derealizzazione/depersonalizzazione) corrispondono a diversi
pattern di attività cerebrale. Un modello dettagliato è in fase
avanzata di preparazione da parte del gruppo olandese di van der Hart e
Nijenhuis. Van der Hart in passato ha correlato la dissociazione da
trauma con gli studi sulla risposta animale all'attacco dei predatori.
Assume sempre più importanza il Complex Trauma and
Disorders of Extreme
Stress (DESNOS) - Disorder of Extreme
Stress Not Otherwise Specified),
un disturbo proposto da anni per l'inserimento nel DSM, soprattutto da
Judy Herman e Bessel van der Kolk (due dei principali studiosi mondiali
del PTSD - disturbi post-traumatici (PTSD). L'anno prossimo la
conferenza ISTSS sarà dedicata proprio al DESNOS (Disorder of
Extreme Stress Not Otherwise Specified). Il DESNOS è
caratterizzato da una forma grave e persistente di disturbi tipici dei
PTSD, ed è particolarmente refrattario alle terapie. Nel DESNOS sono
spesso presenti gravi disturbi dissociativi, forti difficoltà nella
costruzione e mantenimento di relazioni interpersonali stabili,
significativi sintomi somatici e di abuso di sostanze. E' spesso
correlato con patologie di asse 2 (ed in particolare con i disturbi
borderline).
June 5, 2008 — In a randomized
controlled trial, - Exposure
Therapy May Help Prevent PTSD in Trauma Survivors With Acute Stress
Disorder . fewer recent trauma survivors with acute stress
disorder who received exposure-based therapy vs nonexposure-based
therapy went on to have post
traumatic stress disorder (PTSD)
The study evaluated 2 components of cognitive behavior therapy: prolonged exposure,
in which trauma survivors are instructed
to relive the troubling event,vs
cognitive restructuring, which focuses on changing maladaptive
thoughts and responses to the event. The 2 treatment conditions were
compared with a control group of patients on a wait list. After
treatment, fewer patients in the prolonged exposure group had PTSD vs
those in the cognitive restructuring group or those in the wait-list
group (33% vs 63% vs 77%; P = .002).
DSM
è
l'Acronimo del Manuale
Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali,
che contiene i criteri diagnostici e la descrizione
dei più
comuni disturbi mentali ed è uno degli strumenti diagnostici per
disturbi mentali condivisibili e meglio utilizzabili da medici,
psichiatri e
psicologi di tutto il mondo, soprattutto per validare in modo
universalmente univoco diagnosi, magari anzi soprattutto, per un
utilizzo forense e assicurativo.
Pubblicato per
la
prima
volta nel 1952,
il Manuale
diagnostico e
statistico dei disturbi mentali aveva
all'interno un elenco di
tutti i disturbi mentali, allora erano 112, nellaIV
edizione1994374
e ancora cresciuti nella quinta edizione
del DSM.
Comunque dal CSPI
- [1] Center for Science
in
the Public Interest: Centro per la Scienza nell'Interesse Pubblico risulterebbe
che 16
dei
28 membri della
task force incaricata di produrre la quinta edizione del DSM
abbiano
riportato di avere connessioni finanziarie con industrie farmaceutiche
o di attrezzature mediche. ... ,
capo della task force del DSM-IV, si augura di diffondere anche in
Italia la notizia che alcune associazioni americane hanno deciso di
iniziare una grande raccolta di firme, su scala mondiale, per chiedere
alla task force del DSM-5 di ritirare
alcune delle proposte fatte. Queste proposte del DSM-5 possono far
aumentare esageratamente alcune diagnosi psichiatriche (quindi creare
moltissimi “falsi positivi”), con risultato che non solo si
distorcerebbero i dati epidemiologici ma soprattutto a molti cittadini
verrebbero prescritti farmaci non necessari e
a volte pericolosi (è fin troppo evidente in questa operazione
l’interesse delle case farmaceutiche, che condizionano pesantemente la
cultura e la pratica della psichiatria). Sarebbe troppo lungo qui
entrare nel dettaglio di quali sono le proposte diagnostiche
discutibili del prossimo DSM-5. Si può solo accennare a quella
di
sindrome
da rischio psicotico,
per cui molti giovani potrebbero essere etichettati in questo modo e
ricevere gli antipsicotici atipici che, oltre a essere molto costosi,
possono provocare aumenti di peso (e tra l’altro pare che non
diminuiscano il rischio di schizofrenia). Oppure si pensi
all’ampliamento dei criteri della Depressione Maggiore che vorrebbe
includere aspetti del lutto, per cui, per così dire, a molte
persone verrebbe tolta la legittimità di essere tristi (con
tutti gli aspetti adattivi e di “salute mentale”), verrebbero
etichettate come “depresse” e riceverebbero farmaci antidepressivi
(peraltro di poca efficacia, come è emerso da molte ricerche
controllate), senza contare che già l’11% della popolazione
americana li assume (una percentuale impressionante, che fa pensare che
vengano prescritti anche a molti che non ne hanno bisogno). Oppure si
pensi al Binge Eating, anch’esso ampliato nei criteri, e così
via. In generale, insomma, il DSM-5 abbasserebbe molto la soglia di
molte diagnosi. Le implicazioni sociologiche ed economiche di questa
problematica sono fin troppo ovvie che non c’è bisogno di
menzionarle. La campagna che Frances assieme a Bob Spitzer
(che
era stato capo della task force del DSM-III) e altri sta conducendo
contro la bozza del DSM-5 ha ottenuto alcuni effetti
ma non è ancora riuscita a far modificare in modo sostanziale
gli aspetti più pericolosi del DSM-5, ed è per questo che
è stato deciso di fare una petizione.
L’idea è che, se molti membri della professione protestano
contro questa bozza, gli autori del DSM-5 temano che il manuale poi
venda poco o non venga seguìto, e che questa loro paura possa
indurli a fare delle modifiche. La petizione è stata promossa
innanzitutto da alcune Divisioni
della
American Psychological Association: la Division 32 (Society
for
Humanistic Psychology), la Division
27
(Community Psychology), la Division
49
(Society for Group Psychology and Psychotherapy), e
poi dalla Association
for Women in Psychology, dalla Society for Descriptive Psychology,
ecc., e anche da associazioni di altri paesi.
Nelle
pagine del suo sito
il CSPI
- [1] Center for Science
in
the Public Interest: Centro per la Scienza nell'Interesse Pubblico
-
un'analisi basata sulle informazioni
finanziarie pubblicate sul sito Web dell'APA. Oltre la
metà dell’equipe che sta predisponendo il nuovo DSM,
il manuale
dei disturbi mentali, ha un
conclamato conflitto d'interesse a causa delle connessioni finanziarie
con le industrie farmaceutiche. Il record per il maggior numero di
legami finanziari con l'industria farmaceutica è di William
Carpenter, Jr, direttore del Maryland Psychiatric Research Center
presso l'Università del Maryland, che nel corso
degli ultimi
cinque anni ha accettato, per contratti di consulenza, denaro da ben 13
diverse società farmaceutiche, tra cui Astra Zeneca,
Bristol-Myers
Squibb, Eli
Lilly, Merck, Pfizer
e Wyeth. Il grado
di conflitto di interesse - oltre il 50 per cento - segnalati da CSPI
è simile a quello trovato in uno studio del 2006 che ha
coinvolto 170 "esperti" che hanno lavorato sul DSM-IV,
rilasciato nel
1994. A quel tempo l'APA non aveva attuato una "disclosure
policy"(politica di divulgazione), quindi i ricercatori hanno dovuto
raccogliere i dati da cartelle giuridiche e cliniche, articoli di
riviste, archiviazioni di conflitto di interesse e altre fonti per
scoprire queste statistiche.
Nella versione DSM-5
è stata alleggerita una delle voci più
controverse della
precedente edizione, modificamdo una
delle principali
fonti di "errori" diagnostici: considerare il "sentire voci" come
sintomo
patognomonico della schizofrenia.
Nelle pagine
308-309 dell'edizione
italiana del
DSM-5 non si trova più come nel DSM-IV una descrizione di allucinazioni
uditive date come patognomoniche
di
schizofrenia.
considerate
come particolarmente caratteritiche della Schizofrenia e incluse
fra i
sintomi di primo rango della classificazione di Schneider.
Se questi
sintomi sono presenti , allora è richiesto solo questo singolo
sintomo per soddisfare il criterio
A
[pagina 318]
Ma
al momento attuale le informazioni rendono questa
prospettiva meno ottimistica. Già riportato da
moltissime
fonti comprese le più popolari vie mediatiche come ad esempio
i telegiornali di Stato - nonché ricevuto in via
diretta anche da fonti ufficiali - questo dato si sviluppa però su due
settori aventi fondamentale
rilevanza ANTITETICA, anche e soprattutto dal punto di vista
giudiziario
e non solo diagnostico e poi terapeutico.
la
sconfessione di diagnosi
“ineluttabile” di schizofrenia e quindi
di totale inattendibilità per chi dichiara di “sentire voci”,
modifica e di molto sia la diagnostica - e quindi l'etichettatura nelle
sue varie componenti soprattutto di INATTENDIBILITA' - sia anche la
prospettiva operativa di eventuale modalità di cura qualora
queste sensazioni divengano soggettivamente moleste;
di
riscontro
l’appiattimento su
di una fasulla quasi
“normalità” - rimandando il disturbo ad una fasulla innocua
“soggettività” - può con facilità indurre a
sottovalutare se non NEGARE ogni DENUNCIA e INDAGINE a carico di
interferenze esterne
o tecnologicamente “interne” - microchip
inseriti
abusivamente rice-trasmittenti - cha invece se prese in
considerazione nella loro spesso insopportabile molestia potrebbero
passare nella categoria criminologica di TORTURE - vedi V2K
"voice to
skull
technologies and electronic harassmen".
Dear
Reader, Welcome
to the DSM-5 Development Web site.
This site provides information culminated from over 10 years of
revision activities, made possible thanks to the generous dedication of
more than 600 global experts in the field of mental health. The DSM-5 Task Force and Work
Group
members are working to develop criteria for diagnoses that not
only reflect new advances in the science and conceptualization of
mental disorders, but also reflect the needs of our patients. We
encourage you to delve into the wealth of information contained within
this site to become familiar with some of the advancements in
scientific and clinical knowledge that will assist in making diagnoses
more accurate, valid, and clinically useful. We also hope that
this
knowledge will pave the way for further research in these important
areas. Your
input, whether you are a clinician, a researcher, an administrator, or
a person/family member affected by a mental disorder, is important to
us.
We thank you for taking part in this historic process and look forward
to receiving your feedback.
1) agendo
contro
condotte, apparentemente
"legali" oltre che contro forme velatamente o dichiaratamente
criminali
comunque condizionanti la libertà fisica e mentale dell'uomo
nelle
sue manifestazioni di conoscenza, di formazione della volontà e
azione.
Ed
è un
compito
improbo. Una
posizione
preminente
fra le condotte "lesive", ancorché apparentemente "legali",
hanno
le diagnosi
mediche
(specie poi se pediatriche) e psichiatriche che così avallano
conseguenti prescrizioni
medico/psichiatriche - spesso
surrettizie
o a dosaggi inverosimilmente alti e ripetuti nel tempo - con lo scopo
dichiarato di ottenere al più
presto soltanto un qualsivoglia
vistoso "effetto".
Facendo
leva
sulla creduloneria
e soggezione generalizzate
nei riguardi
di quanto
attiene alla salute
ed ai suoi presunti "custodi"
si incoraggia in
modo
arbitrario
l'uso
di pseudo-rimedi solo palliativi:
indirizzo prescrittivo improprio comunque e non solo in caso di
diagnosi sbagliata. Ma
questo non è
responsabilità soltanto dai "medici": viene come risposta alle
aspettative
e richieste
da parte dei "pazienti" di
soluzione rapide, indolori, miracolistiche contro ogni
difficoltà
e/o
sofferenza, ma anche di ricerca a
lungo termine di "serenità"
(alias: "sedazione" e apatia e
oblio secondariamente rinforzati se
non
indotti) o di falsa
efficienza se non di euforia
minimizzante ecc. In buona o mala fede che sia medici
e chi li
indirizza
promuono così
diffusione
e capacità di impatto di questo Mondo
Nuovo
rivisitato. Provocata
o meno,
spontanea o "spaventata", lacreduloneria instaura
nuove SUPERSTIZIONI:
con la
soggezione
reverenziale
per
la classe medica in generale genera ma anche mantiene passività
e falsa
fiducia
in un presente adulto centrato su ipotetici "futuri" e pieno di ansie
scaramantiche fittizie e esagerate. Si può
così senza fatica raggiungere e
detenereun
particolare Potere,
capace di
mettere
in moto e mantenere enormi leve economiche: ben a ragione è
stato
detto che la
cronicità è un investimento ad alto
rendimento. Per questo vanno per la
maggiore
molti
farmaci non curativi ma palliativi e/o cronicizzanti
della medicina
somatica con effetti secondari significativi su memoria
e consapevolezza ecapacità
discrezionali, in pratica sulla formazione
della
volontà e
azione: ad esempio molti
farmaci imposti in modo
"terroristico"
per "salvaguardare" l'apparato circolatorio hanno effetto anche
proprio in quanto sedanti.
Tanto
maggiori sono queste ansie per quanto
riguarda
i BAMBINI
al posto della
preoccupazione del vero
impatto
che
ogni situazione del presente dei bambini di
oggi
possa riflettersi nel loro futuro
di cittadini di domani:
addirittura avvalorando il sospetto che
forze "malevole" possano volutamente cercar di
incidere
su questo "futuro". del presente,
influenzanti cioè anche le Per
quanto riguarda psichiatria e suoi correlati, se
è
relativamente frequente - anche in sede ufficiale - almeno la messa in
guardia
contro l'uso basato su diagnosi "sbagliate" ed a dosaggi assurdi degli
antipsicotici, invece è come se fosse "di moda" la
pseudo-diagnosi
di (pseudo)-depressione,
basata
su "imperiosi" presupposti pseudo-chimici
quanto meno strampalati;
diagnosi
- e relativa "terapia" (!!!) ormai pervasive e onnicomprensive: si
può dedurre
l'enorme
vantaggio in termini economici di questa
impostazione di vero marketing
considerando che il fatturato delle ditte
produttrici, anche solo per un unico prodotto di questa serie, era
stato
tranquillamente sbandierato come superiore a quello totale delle...
automobili
Ford!.
Non
tutte le sperimentazioni di farmaci approdano sulle riviste. Anzi i
risultati negativi hanno notevoli probabilità di non vedere mai
la
luce. A sostenerlo è una metanalisi della Cochrane
Library,
secondo cui a essere pubblicati sulle riviste scientifiche sono, il
più
delle volte, trial clinici che mostrano l'efficacia terapeutica delle
molecole studiate o con dati davvero importanti. Una
conclusione
che ha
implicazioni notevoli per i sistemi sanitari- ha
sottolineato la coordinatrice della ricerca, Sally
Hopewell, del Cochrane
Centre di
Oxford. Finché
non saranno pubblicati i risultati positivi come quelli negativi degli
studi clinici, sarà impossibile una valutazione chiara e certa
della
sicurezza e dell'efficacia di un farmaco.
L'équipe internazionale di ricerca ha rivisitato in modo
sistematico
tutti gli studi condotti in questo campo. Un'opera imponente per
arrivare a concludere che i trial
clinici con
esiti sfavorevoli hanno maggiori probabilità di rimanere chiusi
in qualche cassetto.
E, se anche arrivano sulle riviste scientifiche, lo fanno solo uno o
quattro anni dopo le sperimentazioni con risultati positivi. In un caso
su cinque, secondo la metanalisi, la colpa è dei ricercatori e
non
degli editori delle riviste scientifiche. E le
scuse addotte per la mancata pubblicazione sono aver
ritenuto che i risultati non
fossero interessanti abbastanza o addirittura 'non aver avuto tempo.
A fronte di questo quadro, gli esperti della Cochrane sottolineano la necessità
di
un impegno internazionale per la pubblicazione dei dati dei trial
clinici. Anche di quelli con esito negativo.
Se
sono
pubblicati solo gli studi con esiti positivi, c`è il rischio di
sovrastimare il profilo rischio/beneficio di un farmaco
Ma
se
l'uso dilagante
(spesso pericoloso,
comunque
SEMPRE carico di pesanti effetti collaterali e non poi tanto
collaterali)
dei cosiddetti antidepressivi
dovrebbe essere destinato al
"benessere" del
paziente,
e non così esplicitamente al suo comportamento, esistono
indicazioni
di (pseudo-)farmaci
droganti - che si vuol far
passare dalla categoria di
severamente
proibite droghe
da strada
(meglio definite come farmaci
d'abuso)
a salvifici
medicinali - deputati a
modificare proprio
e soltanto
il COMPORTAMENTO. Non
va dimenticato che
in vista esplicita di
influenzare e
detenere un pesante potere esterno esistono sistemi più o meno
"legali" attuati ed
attuabili e
persino "mutuabili" - l'elettroshock,
la
segregazione,
o peggio... - che hanno come scopo quello di annullare con la memoria
anche la volontà e la chiarezza di idee.
Cicatrici
e molti altri segni corporei possono "parlare" indirettamnte a chi è in
grado di cercarli e riconoscerli e così - indirettamente - sono i CORPI
stessi a narrare vicende passate recenti o remote - addirittura molto
remote come quelle rilevabili dallo studio delle mummie egiziane. Ma in
un modo diretto e vivente i CORPI stessi possono riattualizzare gravi
vicende vissute in incubi personali o in irrefrenabili crisi. Nello
stato sonnambulico di uno speciale dormiveglia relativamente
consapevole o in piena - speciale - perdita di coscienza il corpo può
mimare minuziosamente - fino alla comparsa di lesioni fittizie - le
vicende che sta descrivendo nella speranza di poter magari venir
aiutato a superarle con
la collaborazione di spettatori capaci di credervi. Sono fenomeni ben
conosciuti a proposito dei casi di reduci di guerra - "gli scemi di
guerra" della prima guerra mondiale, la molto pubblicizzata attuale
"sindrome post
traumatica" - dal relativamente semplice . Ma non occorre esser stati soldati reduci
da
spaventose battaglie per aver subito traumi inaccettati la cui
lesività psicologica e psico-sociale devasta le fasi successive
dell'esistenza. Per annullare o per ovviare a queste conseguenze
la
via più semplice è quella di considerarle "patologiche" e nasconderle:
come metaforiche frustate al cavallo
stanco
usando la via chimica di attivanti per restringere l'esistenza sul
binario obbligato di uno scopo esecutivo immediato ben preciso - le "go-pills" =
pillole del "Vai!
Azione!"
- dei soldati o il Ritalin dei
ragazzini "iperattivi
e con
deficit di attenzione";
oppure limitandosi a cancellare la personalità disturbante con l'uso di
neurolettici come se incubi e rivissuti semicoscienti fossero invece
assurdi irreali deliri.
Pur nel loro presentarsi così intempestivo e
stavagante i veri
flash-back non sono certo deliri, ma la loro comparsa è del tutto
imprevedibile scatenata com'è da cause sotterranee conosciute solo alla
persona interessata - inaspettatamente negli anni '90 è fiorito tutto
un pullulare di ricordi del tempo della guerra degli anni '40. Infatti
oltre
alla sofferenza che si preferisce dilazionare e non riatualizzare il
carico di contenuti che questi ricordi incontrollabili può render
palese potrebbe scoperchiare segreti, accuse dirette, od anche
autoaccuse: ma dato che così si avvia un
effetto liberatorio talmente importante si è cercato in vari modi -
esterni - di accelerarne l'emersione: ipnosi, "siero della verità" ecc.
In modo non prevedibile talvolta il corpo stesso o il contatto con
altri corpi - animali - può far da innesco ad un circolo virtuoso di
ritrovamenti e recuperi, ma più di tutto il rivissuto diviene
"producente" se assecondato in
quel dato momento,
se ACCOLTO senza intromissione delle emozioni di chi ne vien fatto
partecipe, se accettato con la benevola attenzione di chi è in grado di
venire a conoscenza di fatti anche molto incresciosi: l'andirivieni alternante di un "rivivere
fisico e sensoriale" permette che anche "ricordi" altrimenti
insostenibili trovino la
possibilità di
tradursi in termini di consapevolezza
personale e potersi rendere poi trasmissibili in un contatto non
solo corporeo. Ecco
che allora il peggiore grande dolore
può uscire dal buio opprimente del forzato oblio
e NON
risultare più
un inesorabile, crudele destino, e neanche "aprirsi" in modo
persecutorio di nuclei ristretti di emozioni ego-centrate e di rabbia
rivendicativa.
Ben
note e ampiamente
descritte sono
le conseguenze
psicologiche (da cui anche comportamentali) per lo più a lungo
termine
dell'aver attraversato
situazioni traumatiche:
ma
ben più gravi e disturbanti esse diventano - sia per il soggetto
stesso, sia anche come mancate possibilità per tutti di denuncia
e di difesa - qualora non vengano prese in
considerazione se non censurate: al contrario anzi spesso la
possibilità di
denuncia
viene denigrata e "punita" come colpevole "calunnia".
Dilaga così un "revisionismo" che potenzia soggettivamente la
gravità dei
traumi subìti - ad ogni età
ma
in modo ben più devastante nell'infanzia,
un revisionismo subdolo che può esercitare la sua nefasta azione
a
scapito di singoli individui ma con impatto generalizzantesi a
situazioni socio-politiche (negli
Stati
Uniti
addirittura sostenuto dalla formazione del potente Ente: False
Memory Foundation). Questo
"revisionismo"
paladino
dell'oblio
e del disinteresse
quasi siano valori assoluti da difendere, "accusa" minacciosamente
le
vittime e i loro difensori: fino ad arrivare a casi emblematici come la
distruzione
morale, se non anche fisica, di Bruno
Bettelheim e lo sfortunato
svolgimento
della situazione
Belga. E' un
"revisionismo" accanito che sottovaluta qualsiasi segnale, distrugge
vere e proprie prove,
taccia
se non incrimina i denuncianti nel presente come calunniatori; mentre,
per
le testimonianze del passato, propugna strenuamente (e operativamente)
la "diagnosi" dei flash-backs
come deliri
e dell'inquietudine
ansiosa e spaventata
come sindrome
da deficit
di attenzione e iperattività: quando invece - anche secondo
un'altra fonte di
dati della Scienza
ufficiale - la comorbilità tra disturbo
borderline di personalità e DESNOS deriva
naturalmente
da gravi traumi infantili che esitano in una specifica (e critica)
strutturazione
della personalità per cui è quantomeno
"ovvio"
trovare "anche" sintomi psicotici di derealizzazione in
chi ha subìto traumi anche
se non gravi o gravissimi.
E' quindi
facile
far
passare
queste vittime per inattendibili "pazzi" e considerare le loro
sofferenze
non come SEGNALI
di testimonianze
preziose, ma
come "fastidi" COMPORTAMENTALI
di disturbo
per i circostanti: le loro manifestazioni di
sofferenza
e/o di ricordi rivissuti non vengono cioé accolti come accuse di
delitti o avvisi di pericolo, ma soltanto come molestie
da CANCELLARE
con sostanze o metodi droganti o peggio con provvedimenti annicchilenti
quando non basta la "chimica"
fasulla. (Come
risulta documentato
dall' esperimento di Milgram
-
tradotto anche in italiano xon
il
titolo Obbedienza
all'autorità. Uno sguardo sperimentale - il
cui
procedimento è diffusamente spiegato in un articolo dal titolo I
torturatori ubbidienti di Hans e Michael
Eysenck)
(Per aggiornarsi su opere, teorie
e applicazioni degli Eisenck: Hans è considerato il "padre" dei
test di personalità).
Il DSM
viene
usato come strumento
diagnostico,
non solo per il trattamento
individuale ma anche nelle cause per la custodia dei bambini, nei casi
di presunta incapacità mentale, nei tribunali, nell'istruzione e
in
tanti altri campi. Ma va segnalato pure,
per la sua
enorme estensione,
l'esistere e l'imperversare di un altro modo più subdolamente
censorio
e/o "revisionistico":
quello di
equiparare
l'una all'altra qualsiasi
forma di DISAGIO - anzi di disturbo
- pur
di unificare
in "malattie da curare"
sia
gravissime
manifestazioni -
magari
potenzialmente
mortali per cedimento dei normali meccanismi di equilibrio biologico o
per disperazione suicidiaria,
sia
forme anche
lievissime di NORMALI risposte
psico-somatiche alle normali vicissitudini dell'esistenza
tutte ed
allo
stesso modo comunque considerate inaccettabili e da "trattare"
con mezzi "economicamente produttivi". Ed è così
che si cerca
di "trattare"
- non certo di curare!
- nello stesso modo sia il
(Disorder
of Extreme Stress Not Otherwise Specified = Disordine
da Stress Estremo: F43.0 DSM-IV) sia lo
shopping
compulsivo, e addirittura
banali momenti di giustificata ansia. E' così che si omologa la
"timidezza"
anche normalissima equiparandola senza mezzi termini agli atteggiamenti
del disturbo
evitante di personalità (F60.6
già 301.82),
quest'ultimo magari dovuto
al timore soggettivo del riemergere di rivissuti, e persino ad atteggiamenti
di
inibizione magari legati al disturbo
schizoide di personalità (F60.1
già 301.20)
che possono
in realtà coprire
persino impulsi
vendicativamente omicidi o suicidiari, e magari suicidiari in modo
allargato
ai familiari.
Da
interviste: -
Sottovalutato
il
ruolo della
famiglia
- Sottovalutato il ruolo e lo stress degli
insegnanti Ma non può
succedere così - in perfetta buona fede e con "ottime
intenzioni" - che comportamenti
più o meno devianti
secondo standard
collettivi di quel dato
ambiente vengano omologati ad
azioni criminali? E quando
sono "carnefici" gli stessi adulti - familiari e/o insegnanti?
Quanto
addirittura
vengono
sottovalutate
anzi -
peggio - equivocate e "mal-curate" le conseguenze dei gravi
sintomi ben evidenti ma
difficilmente precisabili in casi di maltrattamenti e/o abusi se non -
estremi
ma non certo fantascientifici
- di
vittime umane,
cavie involontarie di esperimenti
o
utilizzate in Riti
Satanici e/o in addestramenti
segreti?
E quali potranno
essere in
seguito,
nella vita adulta, le conseguenze di una "infanzia comunque
mal-riuscita"? Quali possono essere sia nell'infanzia e adolescenza ma
anche nell'età adulta le cause di una situazione da cui deriva
un
"comportamento" che ne è soltanto una CONSEGUENZA?
Quante cause passano sotto silenzio misconosciute e sarebbero invece ovviabili
se
prese in considerazione in tempo? E d'altra parte: quante unilaterali
paranoie
possono inserirsi in questi reali e multifattoriali misconoscimenti? In
mancanza di prospettive
dialettiche e di apporto di documentazioni
scientifiche di fatti accertati, in un clima di contrapposizione e
antitesi dogmatiche quanto viene reso
più difficile proporre adeguamenti
e migliori informazioni atte a correggere
ed ampliare diagnosi differenziali?
(Ad
esempio in
una
prospettiva totalizzante del "tutto
bianco o tutto nero", in un
clima di scontro e di contrapposizione molti Enti e rappresentanti di
organizzazioni Internazionali si propongono
come difensori di chi
viene abusato
per il lavaggio
del cervello e/o con
l'inserimento - criminale - di microchips.
Ma posizioni
altrettanto dogmatiche,
totalizzanti e riduttive sono quelle che che
demonizzano l'intero dicutibile e correggibile sistema dei DSM: ad
esempio è stato
possibile MODIFICARE
la classificazione - quanto meno molto
difettosa - delle allucinazioni
uditive che si trovava a
pag. 308 e tabella a pagina 318 dell'edizione italiana del DSM-IV R)
Una
volta - quando? -
"erano" bambini normali: "vivaci e birichini"
15-11-2005
20:47 Lungo
lancio di agenzia dedicato
alle recenti notizie della nostra Campagna: ampio spazio dedicato al
nostro Sondaggio online
PROGETTO
PILOTA GIULEMANI/COMUNE DI TORINO: CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE!
Eccezionale
progetto
pilota del Comune di Torino in
collaborazione
con
GiuleManidaiBambini:
Sentito
il
parere
positivo della Giunta
Comunale,
l’Assessorato per il Sistema Educativo ha “fatto propria” la nostra pubblicazione
Bambini e psicofarmaci: nuova emergenza
sanitaria,
ristampandone un
congruo numero a propria cura e spese per una massiccia distribuzione
negli asili e scuole materne! Parte
così un importante progetto pilota in una città
all’avanguardia, con l’obiettivo di esportarlo poi in tutta Italia.
Venerdì ore 11:30 presso la Sala Carpanini del Municipio
di Torino,
nello storico stabile di Piazza Palazzo di Città, si
terrà la
conferenza stampa di presentazione del progetto. Sarà anche
l’occasione buona per porre domande sull’imminente
spettacolo di domenica 20 per la Giornata
Mondiale dell’Infanzia:
partecipate numerosi, giornalisti e non!
22-11-2005
17:08 Prosegue
il Progetto
Famiglia,
iniziativa 'pilota' con il Comune di Torino! Dopo
la conferenza stampa di presentazione della scorsa settimana, ecco la
prima sessione con i dirigenti scolastici e gli insegnanti della
città:
questo giovedì - 24/11 alle ore 15:30, presso la Biblioteca
Nazionale
di Piazza Carlo Alberto - si terrà un incontro di
informazione/formazione, con inoltre la proiezione di videoclip e la
possibilità di porre domande agli esperti sul tema
dell’iper-medicalizzazione dei bambini. Successivamente,
il Comune distribuirà a propria cura e spese
nelle scuole materne materiale marchiato GiuleManidaiBambini…
un progetto
pilota che
esporteremo in tutti i capoluoghi di provincia.
Il
mito
degli
psicofarmaci
vacilla, e si riaccende in USA il dibattito sull’efficacia delle
molecole psicoattive per l’iperattività (Adhd): un recentissimo
studio federale ridimensiona fortemente l’efficacia sul medio-lungo
periodo di questi prodotti. L’accusa è di aver volutamente
sminuito le prove di scarsa efficacia degli psicofarmaci oltre i 24
mesi, e di averne ridimensionato gli effetti collaterali. Contestati i
risultati positivi dello studio del 1999 favorevole all’uso di questi
farmaci: “I nostri colleghi avevano ripetutamente cercato di
distogliere l’attenzione dalle evidenze delle risultanze negative, ed
hanno portato l’intero settore medico ad operare per anni sulla base di
convinzioni errate, facendo impennare le prescrizioni”, affermano i
ricercatori della State University di New York.
Se vuoi un
risultato
domani, il farmaco è la strada migliore, ma sul medio-lungo
periodo questi benefici immediati perdono di importanza.
SANITA':
96,7%
ITALIANI, NO PSICOFARMACI A BIMBI IPERATTIVI CRITICHE AI TEST
CHE
FACILMENTE CLASSIFICANO BAMBINI MALATI
Lungo
lancio di
agenzia dedicato
alle recenti notizie della nostra Campagna: ampio spazio dedicato al
nostro Sondaggio online
COMITATO
GIU' LE MANI DAI BAMBINI
10 - 02 - 2006 Warning in USA: Psicofarmaci per i bambini
a rischio
decesso
Psicofarmaci
per
bambini: in USA provvedimenti restrittivi, in Italia no.
Nuovo
grave WARNING in USA sugli psicofarmaci
per bambini.
48 ore fa a Washington una dura presa di posizione del comitato
consultivo dell'FDA circa i gravi rischi (morte, suicidio e gravi
complicazioni) derivanti dall'utilizzo di un ampia gamma di
psicofarmaci per bambini, primo tra tutti il metilfenidato, principio
attivo - tra gli altri - del Ritalin: sarà obbligatorio
il
riquadro
nero con le avvertenze sulle confezioni, come già in uso
per il rischio
cancro sui pacchetti di sigarette.
FEDERFARMA, ENTE
RAPPRESENTATIVO DI
OLTRE 16.000
FARMACIE IN ITALIA,
DIVENTA
CO-PROMOTORE DELLA NOSTRA CAMPAGNA
DI FARMACOVIGILANZA! Adesione
d’eccezione
a Giù
le Mani dai
Bambini®:
oltre sedicimila
farmacie
italiane diventano da oggi il potenziale e qualificatissimo veicolo del
nostro importante messaggio! Con una consapevole e calorosa
dichiarazione di adesione, il Presidente nazionale di Federfarma ha
fatto propria la nostra campagna di farmacovigilanza, nominando due
propri delegati nel nostro comitato etico, e garantendo il pieno
appoggio della loro struttura e della loro rete alle nostre iniziative
di sensibilizzazione!
Leggi
il
comunicato stampa
in Press
Release, con
le dichiarazioni di Federfarma
e
del nostro Portavoce Nazionale…
Per
chi volesse scaricare un
breve
filmato con l'intervento del Portavoce Luca Poma
14
dicembre 2007LE FARMACIE
‘AMICHE’ DI ‘GIU LE MANI DAI BAMBINI’? ECCO …E
COSA DICE – IN
VIDEO – IL NOSTRO PORTAVOCE!
BAMBINI
Non
si deve comunque
però
credere che non
esistano malesseri
interiori, se
non
vere e proprie MALATTIE
psico-emotive che
possono
venir riconosciuti da osservatori esterni TRAMITE
(ripeto: "tramite") particolari "comportamenti". E così pure non
è ammissibile credere che l'infanzia, TUTTE
le infanzie, si svolgano in una specie di edonistico limbo di spensieratezza
ignara. Come esistono "comportamenti anomali"
dovuti a
situazioni
banalissime - stanchezza, sonnolenza, attese eccitate, incubazione di
malattie
fisiche ed anche capricciosità
prepotente, se non effetti incongrui di banali
addittivi
alimentari
come i glutammati, anche un bambino - ed anzi
con maggior
gravità
di un adulto - può esser fortemente turbato da dispiaceri,
preoccupazioni
se non sconvolto da traumi. Ma inquietudine,
instabilità,
agitazione, deficit di attenzione, volubilità
e fatuità ecc. NON sono una
malattia:
sono indici che ne segnano le CONSEGUENZE. Vedi
Disturbi da Deficit di Attenzione e da
Comportamento
Dirompente da
pag. 68 in poi del DSM-5 come era
quasi uguale nel
DSM-IV
R. Ma come mai questi
bambini migliorano la
propria attenzione se gli si "presta" piu' attenzione?)
Nei paragrafi successivi -
composti
da precise citazioni
altrui - poco viene aggiunto oltre a queste righe introduttive, e se in
qualche caso sono state omesse frasi di testo perché reputate
ridondanti,
la loro cancellazione viene segnalata da una serie di punti (....). Le
mails che danno inizio a questa serie di citazioni derivano da una
"discussione"
che si era avviata in una mailing-list specialistica; e qui sono citate
nella forma originaria con le virgolette denotanti testo e
risposta,
omettendo per lo più i nomi ed ogni riferimento sia di chi
spedisce
che del destinatario, tranne un link concordante con l'intento di
questo
sito. Lo scopo di inserire, appesantendo di molto il testo, una
così
lunga e prolissa esposizione di mails semi-private intercorsa
indipendentemente
da fattori di tempesitvità tra i partecipanti - scelti
professionisti
del settore - in una lista specialistica è appunto quello di
inserire
a loro volta i lettori di questa pagina nell tutto sommato fatua
atmosfera
di cicaleccio in cui si sarebbe dovuto
invece discutere
su
argomenti di basilare importanza: per coglierne come fossero
spettarori
di un filmato "candid camera" le ingenuità, le stizzose
polemiche,
le banalità e le incomprensioni.
E quali potranno
essere in
seguito,
nella vita adulta, le conseguenze di una "infanzia comunque
mal-riuscita"? Quali possono essere sia nell'infanzia e adolescenza ma
anche nell'età adulta le cause di una situazione - da cui un
"comportamento" - che ne è soltanto una CONSEGUENZA?
Quante cause passano sotto silenzio
misconosciute e invece ovviabili
se
prese in considerazione? e d'altra
parte: quante unilaterali
paranoie possono inserirsi
in questi reali e multifattoriali misconoscimenti?
Belgio,
bambino violentato a scuola Televideo
18 maggio
2006 21.50
Belgio,
bambino
violentato a scuola Un
bambino di otto anni ha subìto violenza
sessuale da due
compagni
di 9 e 11
anni durante l'ora di ricreazione.
E'
accaduto
in una
scuola elementare belga
a
Louvain-La-Neuve, a venti chilometri
da Bruxelles. Il bambino
si
sarebbe confidato alla madre che si è rivolta alla polizia per
sporgere denuncia. I due aggressori saranno ascoltati da un giudice
minorile ma non potranno, data l'età, essere perseguiti per il
reato di violenza sessuale. Le sole misure applicabili saranno di tipo
educativo e correttivo.
Uno
scottante "caso
pubblico":
informazione e dibattiti a far seguito ad una trasmissione
televisiva su La7:
19 maggio 2006:
COMITATO
GIÙ LE MANI DAI BAMBINI
Disinformazione
su La
7:
un lungo spot
a favore del consumo di psicofarmaci
classificati come stupefacenti, ieri sera, su Le Invasioni
Barbariche.
Una
scelta editoriale alquanto discutibile commenta
il
Portavoce Luca Poma. Emilia Costa, la psichiatra più nota
d’Italia,
aggiunge: messaggio
superficiale e pericoloso.
Interrogazione
parlamentare urgente su La7 al Senato della Repubblica.
DENUNCIATA “LA7":
IL NOSTRO
COMITATO DICE "NO" ALLA PUBBLICITA' DI
PSICOFARMACI PER I BAMBINI!
Con la preziosa consulenza dei nostri legali, è stato depositato
un esposto
contro la televisione La7,
la quale ha
promozionato, nell'ambito di
una propria trasmissione in prima serata, la somministrazione ai
bambini di molecole psicoattive classificate nel nostro paese come
sostanze stupefacenti.
E' certamente
una
pubblicità ingannevole e
pericolosa, tassativamente vietata nel nostro paese...
Prosegue
quindi
l'attività di Giù
le Mani dai
Bambini per la protezione del diritto
alla salute dell'infanzia: leggi il comunicato
stampa in
Press Release!
07-02-2007
09:36
(cioè ben NOVE mesi dopo!)
Egregi
colleghi e
sostenitori, in
allegato un comunicato stampa con i dettagli della denuncia depositata
contro al televisione La7, la
quale ha promozionato in prima serata
la somministrazione ai bambini di alcune molecole psicoattive
classificate nel nostro paese come sostanze stupefacenti. La
circostanza è anche oggetto di un'interrogazione
parlamentare urgente in Senato.
Con
preghiera di cortese diffusione,
COMUNICATO
STAMPA 07/02/07
Stupefacenti
ai bambini:
denunciata “La7”. Presentato esposto urgente al Garante della
Concorrenza e del Mercato: “la TV ha promozionato illegalmente l’uso
sui bambini di molecole psicoattive classificate come stupefacenti”.
Interrogazione parlamentare in Senato.
Il
caso è eclatante: per motivi tutti da chiarire, nel corso di una
trasmissione de La7 (“Le invasioni barbariche”)
è
stato promozionato l’uso sui bambini di due potenti molecole
psicoattive, entotrenta
casi di tentato suicidio (fonte: FDA USA).
entrambi agli
onori delle cronache in questi
anni per
il discutibile rapporto rischio/beneficio: il metilfenidato, principio
attivo del contestato Ritalin®, e l’atomoxetina, che in un solo
mese di monitoraggio in USA ha fatto registrare
Abbiamo
acquisito
la
registrazione della
trasmissione – ha dichiarato Luca Poma, portavoce nazionale
di
“Giù le Mani dai Bambini”®, prima
campagna
indipendente di
farmacovigilanza in Italia (www.giulemanidaibambini.org)
– e, dopo averla attentamente visionata e
aver raccolto i
pareri dei nostri esperti, abbiamo fatto predisporre e depositato
l’esposto: è gravissimo che si promozioni con questa leggerezza
in TV l’utilizzo di potenti psicofarmaci sui minori, ed ancor
più grave che si mandino in onda interviste che sollecitano
l’uso di una sostanza così delicata anche su chi non ha alcuna
patologia!.
Durante la
trasmissione,
infatti, era
stata messa
in onda anche un’intervista ad una famiglia americana il cui figlio
assumeva Ritalin® per migliorare il proprio profilo comportamentale.
Ma
anche i genitori
del ragazzo lo
assumevano, senza alcuna necessità clinica, semplicemente per
migliorare le proprie performance lavorative e stimolare la propria
creatività, consigliandone così l’uso senza riserve.
Il metilfenidato,
principio
base
del Ritalin®,
è rimasto per lunghissimo tempo inserito nel nostro paese nella Tabella I
del
Ministero della Sanità, al
pari di eroina e cocaina.
E’
certamente
una pubblicità ingannevole e pericolosa
– ha
affermato l’Avvocato Dario
Forasassi
del foro di Bologna, che ha predisposto la denuncia – in
quanto da un lato si fa promozione diretta al pubblico di uno
psicofarmaco, promuovendone la prescrizione, la vendita ed il consumo,
cosa tassativamente vietata nel nostro paese,
e
dall’altra non s’informano i
telespettatori di tutti
i profili di rischio di queste potenti molecole, qualora somministrate
a dei minori. Senza contare che nessuna delle persone in studio a La7
era uno specialista!.
Il
Comitato ha tra l’altro
richiesto la messa in onda da parte de La7
di una puntata de Le
invasioni barbariche di pari durata al fine di
riequilibrare
l’informazione rettificando il messaggio ai telespettatori.
Il Segretario dell’Assemblea di
Palazzo Madama Senatore Maurizio Eufemiha
presentato un’interrogazione parlamentare urgente su questa
vicenda al Ministro delle Telecomunicazioni.
Visto
che qui
- in una data in cui questo principio attivo riultava ancora nella
Tabella 1 degli Stupefacenti maggiori - si trattavano situazioni "di
disordine" stigmatizzando "comportamenti abnormi", il punto chiave su
cui si
dovrebbe
insistere molto ma molto di più dovrebbe essere quello della
"società civile" e
della "legalità" vigenti. Siamo in Italia dove sono in vigore Codici Civile
e Penale
anche di
recente aggiornati, dove il Ministero
della Salute
e degli Interni
dettano regole - più o meno condivisibili e apprezzabili - ma
pur sempre
"regole". Non siamo negli
Stati Uniti o in altre Nazioni in cui vigono leggi
peculiari e pertinenti a ciascuno: se da noi il Metilfenidato
si
trova nella
Tabella
I degli
Stupefacenti maggiori,
le ultime leggi non ancora abrogate prescrivono pene severissime
anche solo per i possessori di
stupefacenti "minori" (cannabis ecc.) in dosi più elevate dell'uso personale.
di
stupefacenti "minori" (cannabis ecc.). E che cosa sono le "leggi
vigenti" e non solo le "regole di
comportamento": malattie o convenzioni - anche ufficialmente
legalizzate - del con-vivere civile? Fino a prova contraria - che per
ora
NON c'è - dal
1989 la Legge Italiana pone il Metilfenidato
nella Tabella
I
degli
stupefacenti maggiori (!): va in galera quindi
chi ne
detiene più di
cinque compresse perché verrebbe equiparato ad uno spacciatore?
A
La7 non hanno
tenuto conto della
delicatezza del tema: di 220.000specialisti
italiani che si sono pronunciati contro questa "moda" delle prescrizioni facili sui
bambini... Ë
stato di fatto un vero e proprio spot
per la promozione di una molecola di psicofarmaco - il metilfenidato -
al centro di roventi polemiche nella comunità scientifica e
nell'opinione pubblica e classificato in Italia dal Ministero per la Salute
nella
tabella "stupefacenti" al pari dell'eroina. (da una mail
di Luca
Poma portavoce di GiuLeManiDaiBambini)
Da
una mail in
italiano
dalla Germania e da un articolo in inglese entrambi
dall'autorevolissima rivista Nature:
Ti mando
questo Link di un articolo su Nature, che forse
conosci giâ.
L'articolo ha trovato molto eco nelle pagine "scienza" della stampa
tedesca e in rete. Con commentari di ricercatori "locali" pro
e
contro. Alcuni
commenti erano
interessanti, mettevano ad es
in
luce come la ricerca
di farmaci conto l’Alzheimer in realtà
é guidata
dallo scopo di sviluppare poi farmaci “lifestyle”,
che
si
vendono a
milioni, come questi “booster” delle facoltà intellettive, di
memoria
etc. I titoli dei
commenti di solito erano tipo: “Ritalin per tutti?”
Society
must respond
to the
growing
demand for cognitive enhancement. That response must start by rejecting
the idea that 'enhancement'
is
a dirty word, argue Henry
Greely and
colleagues.
Today, on
university campuses around the world, students are striking deals to
buy and sell prescription drugs such as Adderall and Ritalin — not to
get high, but to get higher grades, to provide an edge over their
fellow students or to increase in some measurable way their capacity
for learning. These transactions are crimes in the United States,
punishable by prison.
Many people see
such penalties as appropriate, and consider the use of such drugs to be
cheating, unnatural or dangerous.
Henry
Greely is at Stanford Law
School, Crown Quadrangle, 559 Nathan Abbott Way, Stanford, California
94305-8610, USA.
Email:
Barbara
Sahakian is at the Department of Psychiatry, University of
Cambridge,
and MRC/Wellcome Trust Behavioural and Clinical Neuroscience Institute,
Cambridge, UK.
Email:
- John
Harris is at the Institute for Science, Ethics and
Innovation,
and
Wellcome Strategic Programme in The Human Body, its Scope, Limits and
Future, University of Manchester, Oxford Road, Manchester M13 9PL, UK.
Email: Ronald
C. Kessler is at Harvard Medical School, Department of
Health
Care
Policy, 180 Longwood Avenue, Boston, Massachusetts 02115-5899, USA.
Email: Michael
Gazzaniga is at the Sage Center for the Study of Mind,
University of
California, Santa Barbara, California 93106-9660, USA.
Email: Philip Campbell
is at
Nature, 4 Crinan St, London N1 9XW, UK.
Email:
Martha
J. Farah is at the Center for Cognitive Neuroscience,
University
of
Pennsylvania, 3720 Walnut Street, Room B51, Philadelphia, Pennsylvania
19104-6241, USA.
Email: Abstract:
Society
must respond to the growing demand for cognitive enhancement. That
response must start by rejecting the idea that 'enhancement' is a dirty
word, argue Henry Greely and colleagues.Today,
on university campuses around the world, students are striking deals to
buy and sell prescription drugs such as Adderall and Ritalin — not to
get high, but to get higher grades, to provide an edge over their
fellow students or to increase in some measurable way their capacity
for learning. These transactions are crimes in the United States,
punishable by prison.
A
voler essere precisi
e LEGALI: è verissimo che esiste il problema
delle "prescrizioni facili" al posto di qualcosa di ben più
approfondito, di prescrizioni "facili" per combattere o meglio per NASCONDERE
sintomi;
ma in questo caso mi pare si dovrebbe mettere molto più in
evidenza che NON
di un "farmaco" si tratta ma di uno "stupefacente" della Tabella I
(stupefacenti maggiori): di quegli stupefacenti così severamente
"punibili" dalle
ultime leggi (anche se a loro volta da cambiare). Stupefacente di
banale auto-prescrizione voluttuaria come evidenziato nella
trasmissione dalle interviste con i genitori del ragazzo (ben
dimostrata anche dalle loro espressioni "godute" giusto da "tossici").
La verità
logica da desumere è che a questo punto una simile trasmissione
non fa solo "apologia di
reato" ma si propone come "spacciatore" in atto. E allora? Molti sono i
cosiddetti "benpensanti"
che seguono o peggio cercano di
contrastare: non sarebbe giusto proporsi senza mistificazioni e
ipocrisie con un secco appello almeno alla
"legalità"?
Genitori che si
vantano di assumere "droghe maggiori" senza necessità
terapeutica - che si vantano cioè di essere
tossico-consumatori? Altro che "moda", altro che "terapia": apologia
di reato
e reato in atto davanti a
migliaia di telespettatori!
Ovviamente di
tempo in tempo
ricompare
in rete
o in sedi pedagogiche e/o politiche una serie di discussioni fra
specialisti
o fra altri interessati: quella sottocitata viene presentata tale e
quale
soltanto come uno dei tipici esempi.
Date: Thu,
17 May 2001 23:26:11 +0200
Reply-To:
Psychomedia Salute Mentale e Comunicazione
<PM-SMC@LISTSERVER.SICAP.IT>
Sender:
Psychomedia Salute Mentale e Comunicazione
<PM-SMC@LISTSERVER.SICAP.IT>
From:
xxxx
Subject:
Fwd: I: "disturbo di
deficit di attenzione e
di
comportamento
dirompente" dei bambini e ragazziniX-cc:
psic-ita@psichiatria.unige.it
trasmetto
alle
liste
questa mail
inviatami dal responsabile di Terre des Hommes Italia, sperando che dia
luogo ad un dibattito in materia.
>From:
xxxx
>To:
xxxx
>Subject:
I:
"disturbo
di deficit
di attenzione e di comportamento
>dirompente"
dei
bambini e ragazzini
>Date:
Thu, 17
May
2001 18:35:32
+0200
>Caro
G.
>mi
ha fatto
piacere
sentirti anche
se un po' raffreddato!
>Ti
allego
l'e-mail
che mi ha mandato
la xxxx per l'argomento trattato.
>Credo
sia
interessante approfondire
la questione e di conseguenza pensare ad
>un'iniziativa
(comincato stampa,
petizione o altro) se effettivamente questo
>farmaco
ha le
caratteristiche
ed effetti descritti.
>A
presto, J.
>From:
xxxx
>To:
xxxx
>Sent:
Thursday,
May
17, 2001 6:44
AM
>Subject:
"disturbo di
deficit
di attenzione e di comportamento dirompente" dei
bambini e
ragazzini.
Caro J.
>>
vorrei
segnalare
un problema
che ha risvolti anche indiretti molto gravi
>>
e
proporre
dibattiti concreti
- e se possibile anche accesi - su di un
>>
argomento
ora di
nuovo di moda
non solo in America: il farmaco
>>
metilfenidato
(di cui indico
anche il nome commerciale Ritalin, in
>>
quanto da
tempo
in Italia non
più in vendita) prescritto e
>>
stra-prescritto
in America verrà
ora proposto di nuovo anche in Italia
>>
contro il
"disturbo di deficit
di attenzione e di comportamento
>>
dirompente"
dei
bambini e ragazzini.
>>
(Accludo
qualche
citazione americana...
>>
"Better
Children
through Chemistry
Article, presented by Meta News, on
>>
the use of drugs, particularly Ritalin, to combat ADD.
>>
Consumers Review Ritalin Consumers who use Ritalin report the
>>
benefits and side effects they experienced.
>>
Fight
over
Ritalin is
heading to court Fight over Ritalin is heading to
>>
court Company accused
of conspiring to create diagnosis By Toni
>>
Locy, USA TODAY
The emotional debate over whether kids are placed
>>
unnecessarily on
Ritalin,the
medication used to treat
>>
hyperactivity,
is...
>>
>>
Kurt
Cobain
1967-1994: Ritalin
Harms 'Teen Spirit' Argument that
>>
Cobain's
suicide was caused
by being a "Ritalin child." ecc.ecc.)
>>
A
questa
conclusione vorrei
arrivare: non chissà che "Scienza" con la
>>
maiuscola,
ma
anche il ... semplice
"buon senso" (con la minuscola)
>>
indicano
che
CHIUNQUE,
non solo ma *tanto più i bambini*, diviene
>> inquieto,
instabile, distratto, incapace di applicazione
magari troppo
>>
"cordiale" e
vaniloquente quando
si trova in situazioni di grave stress
>>
o di
grave
preoccupazione....
>>
"Non-Medical
Use
of Ritalin
{IPRC Factline} Producing cocaine-like
>>
stimulant
effects, snorted or
injected Ritalin is just the latest trend
>>
in a
resurgence
in abuse of
stimulant drugs that recalls the "Speed Freak"
>>
era of
the
late
1960's"
>>
Il
Ritalin -
farmaco ufficiale
per adulti - è stato usato come
>>
anoressizzante-stimolante, come
la simpamina proprio perché è in fondo anche
>>
chimicamente
un
analogo della
simpamina (droga da strada!!!), e come
>>
questa
categoria
di sostanze
è' altrettanto ben "logico" che,
>> coprendo
con un falsa euforia i - VERI - DISPIACERI, restituisca (in >>
apparenza!)
al soggetto preoccupato o disperato un comportamento di >>
buona
"socializzazione".
>>
Ma qui
si parla di bambini: come non preoccuparci davvero - noi adulti - >>
di
un bambino "agitato"? (cioé, in altri termini, di un minore che >>
esprime
segnali di allarme riguardanti probabilmente situazioni >>
ambientali
contro le quali dovrebbe piuttosto venir protetto).
>>
Non
sarebbe
cioé esattamente
un preciso DOVERE di noi adulti cogliere
>>
questa
"iperattività"
come "segnale" e provvedervi?
>>
(Per
inciso
avevo letto che
Kurt Cobain, citato sopra, era stato
>>
violentato
da
piccolo:
sarà poi stato anche iperattivo e trattato
>>
farmacologicamente...) ....
>>
Domanda
qui
molto cattiva:
sia gli stimolanti, sia - e questo non va
>>
dimenticato!
-
anche l'elettroshock
(di nuovo nel "prezziario" del
>>
Sistema
Sanitario Nazionale)
non saranno invece proprio funzionali a
>>
"far
dimenticare" un accaduto terribile?
Date:
Fri, 18 May 2001 22:46:12 +0200
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From:
xxxx
Subject:
Re: "disturbo di
deficit di attenzione e di comportamento dirompente"
dei
bambini e ragazzini
Content-Type:
text/plain;
Non
ho molta
esperienza
con questo
problema, quindi non so esprimermi sulle sue cause psicologiche o
biologiche
o entrambe. In maniera molto, molto, empirica, quando sono stato
consultato
per questo disturbo, ho consigliato di far assumere al piccolo un po'
di
caffe' al mattino; cio' con l'obiettivo, appunto, di stimolare
l'attenzione.
Nei pochi casi di cui ho avuto notizie successive, sembra che il caffe'
abbia migliorato un po' il comportamento (effetto placebo?).
Non
so se altri
colleghi
hanno
avuto la mia stessa esperienza; mi piacerebbe sapere qualcosa su questo
consiglio che ho dato.
Date:
Sun, 20 May 2001 22:15:07 +0200
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From:
xxxx
Subject:
Re: Fwd: I: "disturbo di deficit di attenzione e di
comportamento dirompente" dei bambini e ragazzini
Content-Type:
text/plain;
-----
Original
Message
-----
From:
xxxx
To:
<PM-SMC@LISTSERVER.SICAP.IT>
Sent:
Thursday,
May
17,
2001 11:26
PM
Subject:
[PM-SMC]
Fwd: I:
"disturbo
di deficit di attenzione e di
comportamento
dirompente"
dei bambini
e ragazzini
"omissis"
.........................................
Mi
pare che il
contenuto
della
lettera ricalchi una serie di luoghi comuni che hanno
impedito
per
anni, almeno in Italia, un corretto inquadramento e una adeguata
terapia
del Disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD).
Si
tratta di un disturbo riguardo al quale esistono centinaia di
pubblicazioni
scientifiche e che è riconosciuto dai principali sistemi
classificatori
internazionali compreso l'ICD 10 dell'OMS. Il pregiudizio e l'ignoranza
hanno impedito, solo in Italia, di trattare adeguatamente le forme
gravi
(!) di questo disturbo con l'uso degli psicostimolanti (solo
forme
lievi rispondono positivamente ad interventi psicologici e ambientali),
recando un danno irreversibile ai bambini (trattati
inopportunamente
con tranquillanti maggiori, con antidepressivi o, forse ancor peggio,
con
estenuanti quanto inutili psicoterapie) e alle loro famiglie.
Ho
conosciuto genitori disperati che hanno dovuto ricorrere all'estero per
procurarsi il metilfenidato e dare così
un'opportunità
terapeutica ai loro figli e salvarli da un destino segnato
dall'emarginazione
e dallo stigma. Altro problema grave
infatti riguarda
gli adulti , ex-bambini con ADHD grave non trattato, persone che a
motivo
del deficit dell'apprendimento, dell'impulsività,
dell'instabilità,
sviluppano gravi difficoltà relazionali
(pseudotossicodipendenti,
"balordi", "devianti" ) , spesso finiscono per
popolare le
patrie galere e che genericamente vengono connotati con l'etichetta di
"psicopatici". Per concludere: l'azione terapeutica degli
psicostimolanti
(la cui efficacia è comprovata da oltre 150 trial
controllati)
non si esplica attraverso un effetto euforizzante (e questo è
intuibile
visto che "paradossalmente" calmano bambini "agitati") e il
disturbo
ha una genesi biologica e non reattiva o situazionale. Questo
naturalmente
non impedisce che interventi "psico" (terapeutici,
-pedagogici,
-educazionali, -ambientali, -sociali,ecc.) abbiano un ruolo
irrinunciabile
nel trattamento globale del disturbo.
Date:
Tue, 22 May 2001 08:02:26 +0100
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Sender:
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From:
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Subject:
Re: Fwd: I: "disturbo di deficit di attenzione e di comportamento
dirompente" dei bambini e ragazzini
X-cc:
xxxx
In-Reply-To:
<003e01c0e169$91265cc0$e3a00e97@i4e5y1>
Content-Type:
text/plain;
; format="flowed"
(da
una
corrispondenza
con Telefono
Azzurro e con Terre des Hommes):
"Torno
invece al
più importante
argomento citato: NON è dell'aspetto farmacologico che mi
preoccupo
in quanto tale: è che l'"iperattività" (aprirei dieci
virgolette
non solo le ".."...) si manifesta (sempre? spesso? talvolta?...) dopo e
durante traumi che possono aver raggiunto situazioni di rilevanza
PENALE; il
fatto di "agire" sul
bambino
per ovviare alle conseguenze di fastidio ambientale da lui messo in
atto,
mi sembra quanto meno una... tecnica *omertosa*.
Aggiungo:
esiste
un
"soccorso"
per i vecchietti scippati e i loro successivi comportamenti a-sociali
(ma
... per fortuna ;->>> , nel caso dei
vecchietti
di chiusura non di "iperattività" ; ->>)
e per i bambini invece ...
>Mi
pare che il
contenuto della
lettera ricalchi una serie di luoghi comuni
>che
hanno
impedito per anni,
almeno in Italia, un corretto inquadramento
>e
una adeguata
terapia del Disturbo
da deficit dell'attenzione e
>iperattività
(ADHD).
omissis...
Date:
Fri, 18 May 2001 10:03:46 +0200
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Subject:
Re: R: [PM-SMC] Fwd:
I: "disturbo di
deficit
di attenzione e
di comportamento dirompente" dei bambini e ragazzini
In-Reply-To:
<000901c0df5f$df52b300$33fd1a97@it>
In
una struttura
per
minori, in
cui ho lavorato, ho avuto modo di osservare diversi adolescenti con
disturbo
borderline e due bambini, di 11 anni, affetti dal cosiddetto disturbo
di
deficit di attenzione.
Uno
dei bambini,
inserito
piu'
a lungo, mi ha permesso una piu' ampia osservazione. Il comportamento
pare
effettivamente gravissimo e disturbato molto aldila' del deficit di
attenzione:
il bambino era in preda ad una irrequietezza senza tregua, spesso
aggressivo
sul piano verbale e fisico, spesso con comportamenti erotizzati
generalizzati
ed incongrui sia nella modalita' sia nell'oggetto (altri compagni,
animali,
adulti).
Questa
l'osservazione. Il
punto che vorrei porre e' pero' un altro. Nell'anamnesi di
tutti
questi adolescenti (quelli con cd disturbo borderline) era presente un
pregresso disturbo di deficit di attenzione, piu' o meno grave (tanto
da
venire piu' o meno segnalato a specialisti o osservato dai
genitori).
In altri termini, tutti gli adolescenti che presentevano un disturbo
del
comportamento con le caratteristiche che rientrano nel borderline
(impulsivita',
tendenza agli agiti, intolleranza alla frustrazione, difficolta' nelle
realzioni, ecc...) erano stati bambini iperattivi.
Alcune
caratteristiche
del nucleo
familiare sembravano anche riproporsi, quali l'assenza di
padre
(deceduto,
in galera, o debole come figura), la presenza monoparentale di una
figura
materna presente ma ambivalente, e cosi' via. Mi
sono
pertanto
chiesta se il disturbo di deficit di attenzione sia realmente una
sindrome
a se', o se altro non sia che l'espressione
nell'eta'
infantile di una sofferenza psichica che piu'
tardi si
organizzera'
in un disturbo del comportamento, in bambini che siano precocemente
esposti
ad una scarsa tenuta dei loro impulsi e della loro rabbia.
Resta
valida la
descrizione della
costellazione comportamentale, ma sulla sua specificita'
forse
bisognerebbe
interrogarsi (e senz'altro qualcuno l'avra' gia' fatto), e inserire il
tutto in uno spettro, in una continuita' che forse
ci aiuta a restituire piu' senso ad un comportamento tanto dirompente
e,
alla lunga, emarginante per il bambino.
Date:
Fri, 18 May 2001 07:59:47 +0200
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Date:
Fri, 18 May 2001 07:59:47 +0200
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Subject:
R: [PM-SMC] Fwd: I:
"disturbo di deficit
di attenzione e di
comportamento dirompente" dei bambini e ragazzin
Far dimenticare
l'ACCADUTO TERRIBILE non serve se prima non lo si è
coscentizzato,
elaborato e riparato.Dimenticare ,senza risolvere permette la
persistenza
del fantasma autodistruttivo,che può riattivarsi e
ri-attualizzarsi
in qualsiasi momento, essendo un a bomba emozionale permanentemente
innescata.
Ciao G., ciao J.,
xxxx
(
l 'attenzione e
la
prevenzione
nei confronti dei bambini sono ancora superficiali, da tanti anni di
osservazione
mi rendo conto che i bambini, come tutti gli esseri deboli e indifesi
non
sono amati, richiedono troppe assunzioni di responsabilità
e tempi di attenzione e cura)
Date:
Wed, 23 May 2001 16:35:15 +0200
Reply-To:
xxxx
Sender:
Psychomedia Salute Mentale e Comunicazione
<PM-SMC@LISTSERVER.SICAP.IT>
From:
xxxx
Subject: finalmente
si parla di bambini
Salve
a tutti!!
Sono
in lista da
qualche
mese ma
sono stata molto contenta di leggere finalmente che ci sono anche
colleghi
che lavorano con i bambini. Mi chiamo S. e lavoro come psicologo presso
un ospedale pediatrico dellamia città (Palermo), oltre ad essere
una specializzanda della scuola Tavistock di Firenze in psicoanalisi
infantile.
Per quanto riguarda il DDAI, mi trovo d'accordo con quanto scritto da
alcuni
colleghi, in particolare . Credo che il problema sia antico,
ossia
da riferire all'assenza - precocemente esperita - di un contenitore
materno
che offra al bambino la possibilità di tollerare l'angoscia
della
propria aggressività e onnipotenza. Non sono molto convinta
della
genesi sempre traumatica (o relativa ad un abuso), ma nella mia
esperienza
non grandissima di consulenza con questi bambini, credo che sia
più
corretto parlare di un evento scatenante, che può anche essere
l'assenza
materna in un particolare momento o un suo episodio depressivo in
età
precoce del bambino. Inoltre non è sempre chiaro quanto il
problema,
di volta in volta, dipenda da una componente organica e
quanto da
fattori ambientali. In ogni caso ho osservato che può
essere
utile, ma non risolutivo, aiutare i genitori a riflettere
sulle
proprie
emozioni di fronte ad un bimbo incontrollabile, aggressivo e
provocatorio.
Infine, credo che rimedi artigianali (tipo il caffè la mattina,
come ho letto in lista inorridita) siano assolutamente inutili... Se
quel
bambino è stato meglio, non sarà stato certamente per il
caffè. Mi auguro di poter leggere ancora sull'argomento
"bimbi".
Date:
Wed, 23 May 2001 17:11:25 +0200
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Subject:
Re: finalmente si parla di bambini
X-To:
xxxx
In-Reply-To:
<20010523143515.FCOM1780.fep03-svc.tin.it@fep39-svc.tin.it>
At
16:35 +0200
23-05-2001, xxxx
wrote:
>Salve
a tutti!!
>Sono
in lista
da
qualche mese
ma sono stata molto contenta di leggere
>finalmente
che
ci
sono anche colleghi
che lavorano con i bambini.
certamente
ed
esiste
anche una
lista specialistica apposita PM-INFAD "Infanzia e adolescenza" in cui,
volendo, si potrebbe dibattere su questo tema, discutendo argomenti,
articoli
e materiale clinico a cominciare ad esempio dagli Atti del IV Convegno
Nazionale di Psicoterapia dell'Adolescenza "Figure della violenza in
adolescenza"
(Alghero, 6-7 ottobre 2000), le cui relazioni e comunicazioni sono
state
recentemente pubblicate su PM all'interno del sito web della rivista
telematica
AeP "adolescenza e psicoanalisi", diretta da Arnaldo Novelletto http://www.psychomedia.it/aep/l
oppure
dal
materiale
pubblicato
a Marzo nello "speciale pedofilia" di PM, che trovate nelle aree
Criminologia,
Abuso e Maltrattamento, Cibercriminologia: http://www.psychomedia.it/pm/human/crimindx1.htm
"M.
Strano, E.
Perotti,
V. Gotti,
P. Germani, M. di Giannantonio
- (PM, 21 Febbraio 2001
- L'analisi del comportamento dei pedofili: una griglia di
analisi
criminologica
M. Strano, G. Errico, P. Germani, R. Buzzi, V. Gotti - (PM, 16 Marzo
2001
- Aspetti eziologici della pedofilia: una raccolta essenziale di
contributi
teorici
M. Strano, P. Germani, V. Gotti, G. Errico - (PM, 16 Marzo 2001
- La diagnosi clinica e la terapia della pedofilia http://www.psychomedia.it/pm/answer/abusndx1.htm
Convegno
di
presentazione
delle "Linee Guida per la Prevenzione e la Cura di Violenze e Abuso sui
Minori", organizzato dall'Ass.to Salvaguardia e Cura della Salute della
Regione Lazio
Deliberazione
della
Giunta Regionale
del Lazio, 13 luglio 1999, n. 3846
Linee-Guida
per la
prevenzione
e cura di violenze e abuso sui minori
Jérome Laederach - (PM, 22 Marzo 2000)
- Riflessioni sugli abusi sessuali nel bambino: studio in prevalenza di
Ginevra
M. Strano, V. Gotti, P. Germani - (PM, 16 Marzo 2001
- Gli indicatori psicologici e medico-legali dell'abuso sessuale sui
minori
Franca Pezzoni e Cosimo Schinaia - (PM, 11 giugno 2002)
- La relazione pedofila
Associazioni
Associazione
Nell'area di PM-TR "Disagio familiare, Separazioni e Affido dei Minori"
Annamaria Bernardini De Pace - (PM, 11 Maggio 2000)
- La denuncia di abuso nel contesto dell'azione giudiziaria di
separazione
Malacrea, Lorenzini - (PM, 10 Luglio 2002)
Bambini abusati: linee guida nel dibattito internazionale http://www.psychomedia.it/pm/pit/cybcri-ndx1.htm
Articoli
Strano M., Gotti V., Germani P, Quarello D., Buzzi R. (PM, 16 Marzo
2001)
- La pedofilia e internet
Della Marianna M., Verrengia A. (PM, 16 Marzo 2001)
- Una ricerca sulla pedofilia in internet: bambini virtuali in rete
M. di Giannantonio, M. Strano, A. Verrengia, C.M. L'Occaso - (PM, 16
Marzo
2001)
- Alice nella rete delle meraviglie: esperienze di cyberpedofilia
M. Strano, V. Gotti, R. Medici, P. Germani - (PM, 24 aprile 2001)
- Le
sette sataniche su internet: una ricerca esplorativa sui contenuti
illegali
on-line
Strano M., Kertesz C., L'Occaso C. M., di Giannantonio M., De Risio S.
- (PM, 18 Maggio
2001)
- Aspetti personologici degli hackers: uno studio clinico
Strano
M.,
Di Giannantonio
M., Marotta G., Badalamenti G., Terrana A., Caparesi C., Basile
A.
(PM, 6 dicembre 2001)
- Internet e pedofilia: un'indagine pilota sui rischi per i minori
Strano M., Buzzi R., Gotti V., Gentile F. - (PM, 6 dicembre 2001)
- Internet e pedofilia: un'indagine pilota sulla percezione del rischio
tra i genitori
Strano M., Gotti V. , Bedetti M ., Gentile F., Neigre B., Mattiucci M.
- (PM, 4 Febbraio 2002)
- Un assessment criminologico per i giovani hackers
Corradini I., Strano M., Gotti V., - (PM, 5 Marzo 2002)
- Il computer crime nelle aziende: indagine pilota sulla percezione del
crimine tra dipendenti
Gotti V. , Strano M. , Neigre B. - (PM, 6 aprile 2002)
- Applicazione di un assessment criminologico per lo studio di casi: un
giovane hackers
Strano M. - (PM, 7 Maggio 2002)
- Relazioni digitali e comportamenti devianti
o
da quant'altro
vorrete
mettere
a disposizione dei colleghi interessati
Date:
Sat, 26 May 2001 06:33:47 +0200
Reply-To:
Psychomedia Salute Mentale e Comunicazione
<PM-SMC@LISTSERVER.SICAP.IT>
Sender:
Psychomedia Salute Mentale e Comunicazione
<PM-SMC@LISTSERVER.SICAP.IT>
From:
xxxx
Subject:
Re: finalmente si parla di bambini
>
Infine,credo
che
rimedi artigianali
(tipo il caffè la mattina,
>
come ho letto
in
lista inorridita)
Addirittura!!
Guarda
che
parlavo
del semplice caffe', quello che prendiamo ogni mattina, mica della
cicuta
:-)) Chiaramente, parliamo da prospettive differenti; il tema era stato
avviato dalla mail sull'introduzione in Italia del metilfenidato per il
trattamento del DDAI, sulla scorta degli studi nordamericani.
L'utilizzo
della caffeina avrebbe, a mio modesto parere, il medesimo
razionale:
la stimolazione della funzione attentiva che pare sia deficitaria in
questi
bambini. La caffeina stimola indubbiamente
l'attenzione; se
la sua somministrazione sia di una qualche utilita' nel DDAI ho i miei
dubbi pure io (li esprimevo chiaramente);
pero'...un bello
studio non e' stato fatto, e sino ad allora possiamo dire che
e'
inutile, cosi' come possiamo dire che e' utile. La
mia
empirica
proposta era alternativa al metilfenidato, non certo al
trattamento
psicanalitico. Altra prospettiva e' quella delle cause,
nell'ottica
psicanalitica o in quella neurobiologica. Ricordo uno
psicanalista
che scrisse: "La biologia e' veramente un campo dalle possibilita'
illimitate,
dove ci dobbiamo attendere le scoperte piu' sorprendenti; non possiamo
quindi indovinare quali risposte essa potra' dare, tra qualche
decennio,
ai problemi che le abbiamo posto. Forse queste risposte saranno tali da
far crollare tutto l'artificioso edificio delle nostre
ipotesi".
(un premio a chi ricorda il nome dello psicanalista ed il libro da cui
e' tratta la citazione).
Chiedo
scusa per
la
provocazione,
e mi autoammonisco per "provocato inorridimento"
dell'animo
gentile di una psicologa ;-))))))))
Date:
Sat, 4 May
2002
06:43:31
+0100
To:
xxxx
From: xxxx
(Arca Viola)
Subject:
Re:
[PM-SMC]
ADHD e Ritalin
Cc:
Bcc:
X-Attachments:
> Ho
notizie
contraddittorie e spesso terrificanti sul Ritalin e su l'ADHD. Qualcuno
vorrebbe
>darmi
ragguagli?
Esattamente
un
anno
fa - maggio
2001 - in lista c'è stata una nutrita serie di mails su
quest'argomento.
Ma se ADHD venisse invece tradotto con un termine più
colloquiale
"estrema inquietudine" non ci troveremmo forse invece nel campo del
PDSD
- disturbi post-traumatici - se non del DESNOS (DESNOS ()?
"Il
DESNOS
è
caratterizzato
da una forma grave e persistente di disturbi tipici dei PTSD, ed
è
particolarmente refrattario alle terapie. Nel DESNOS sono spesso
presenti
gravi disturbi dissociativi, forti difficoltà nella costruzione
e mantenimento di relazioni interpersonali stabili, significativi
sintomi
somatici e di abuso di sostanze. E' spesso correlato con patologie di
asse
2 (ed in particolare con i disturbi borderline). Secondo alcuni autori
la comorbilità tra disturbo borderline di personalità e
DESNOS
deriva "naturalmente" da gravi traumi infantili che esitano in una
specifica
(e critica) strutturazione della personalità.
(da
una mail in
lista
di
L. P.
Mon, 10 Dec 2001)
E
da una mail
diretta
non
alla
lista ma all'organizzazione Terre
des Hommes (Child Rights Department Terre des
hommes Italia
Sito
Internet www.tdhitaly.org)17 maggio 2001
vorrei
segnalare un
problema
che ha risvolti anche indiretti molto gravi e proporre dibattiti
concreti
- e se possibile anche accesi - su di un argomento ora di nuovo di moda
non solo in America: il farmaco metilfenidato (di cui indico anche il
nome
commerciale Ritalin) prescritto, e stra-prescritto
in America verrà ora proposto di nuovo anche in
Italia
contro
il "disturbo di deficit di attenzione e di comportamento dirompente"
dei
bambini e ragazzini.
.....
>A
questa
conclusione
vorrei arrivare:
non chissà che "Scienza" con la maiuscola, ma anche il ...
semplice
"buon senso" (con la minuscola) indicano che CHIUNQUE,
non solo ma *tanto più i bambini*, diviene inquieto, instabile,
distratto, incapace di applicazione magari troppo "cordiale" e
vaniloquente
quando si trova in situazioni di grave stress o di grave
preoccupazione....
>"Non-Medical
Use
of
Ritalin {IPRC
Factline} Producing cocaine-like stimulant effects, snorted or injected
Ritalin is just the latest trend in a resurgence in abuse of stimulant
drugs that recalls the "Speed Freak" era of the late 1960's"
>Il Ritalin
- farmaco ufficiale per adulti - è stato usato come
anoressizzante-stimolante,
>
come la
simpamina
proprio perché
è in fondo anche
>chimicamente
un
analogo della
simpamina (droga da strada!!!), e come questa categoria di
>
sostanze
è'
altrettanto
ben "logico" che, coprendo
con un falsa
euforia
i - VERI - DISPIACERI, > restituisca (in apparenza!) al soggetto
preoccupato
o disperato un comportamento di buona > "socializzazione".
>Ma
qui si
parla
di
bambini: come
non preoccuparci davvero - noi adulti - di un bambino "agitato"?
(cioé, in altri termini, di un minore che esprime segnali
di allarme riguardanti probabilmente situazioni ambientali contro
le quali dovrebbe piuttosto venir protetto)?** Non sarebbe cioé
esattamente un preciso
DOVERE di noi adulti
cogliere
questa "iperattività" come "segnale" e provvedervi? (Per
inciso avevo letto che Kurt Cobain, citato sopra, era stato violentato
da piccolo: e - quindi! - sarà poi stato anche iperattivo
e trattato farmacologicamente...) ....
>Domanda
qui
molto
cattiva:
sia gli stimolanti, sia - e questo non va dimenticato! -
anche l'ELETTROSHOC
(di nuovo nel "prezziario" del Sistema Sanitario Nazionale) non
saranno
invece proprio funzionali a "far dimenticare" un accaduto
terribile?
Trascrivo
da una nuova mail:
Notizia
dei
giornali. Approvata
l'indicazione
di prozac e altri ssri ai bambini. A mio
parere la notizia è estremamente grave, e va contro la moratoria
che
sembrava esserci dopo gli scandali apparsi gli anni scorsi sulle
riviste internazionali (non italiane!). In base alla mia esperienza,
dal '73 al 98 in
reparto npi, dal 98 al 2001 in servizio ospedaliero di psicologia
clinica,
dal 2001 in poi in npi territoriale, NON ESISTE LA DEPRESSIONE
NEI BAMBINI come malattia. (Non parliamo poi della Sindrome Bipolare in
cui sta
finendo ogni questione di comportamento e oppositività). Ho dei
dubbi che esista negli adulti. Esiste sicuramento lo stato d'animo
depresso, che a
volte può essere una prigione. Ho subito pressioni insostenibili
a
prescrivere psicofarmaci nel servizio (adulti) in cui ero: ho avuto la
fortuna
di poter cambiare. Non ho mai visto bambini 'depressi' (ma neanche
adulti) in cui non ci fossero situazioni a cui lo stato
d'animo
era
collegato. Se negli adulti i
fattori ambientali
possono essere persi nel tempo, nei
bambini se uno è minimamente
attento
sono sempre identificabili.
La clausola di prescrivere farmaci (a 8 anni!) solo dopo 4 - 6
settimane di
'psicoterapia' è semplicemente ridicola. Serve solo agli adulti
coinvolti,
genitori, insegnanti, medici, ecc, a lavarsi le mani delle loro
responsabilità. La psichiatria degli adulti e infantile rischia
di essere,
se non lo è già, responsabile di gravi danni a bambini e
adolescenti,
(tralasciamo gli adulti per carità di patria) che si assommano a
quelli che hanno
già subito. Forse non si fa abbastanza per opporsi a
quello che è
un gravissimo attentato al benessere delle persone, o almeno a non
peggiorare il
loro malessere. Primo
non nuocere:
sono sicuri tutti di attenersi a questa
fondamentale massima? Questa psichiatria è gravemente dannosa.
Per i
pazienti e per gli psichiatri. Non voglio offendere nessuno, ma dubito
ormai che
si tratti di buona fede. o è una cecità voluta e
interessata. Forse
per quieto vivere. Gli psichiatri (infanzia e adulti) che prescrivono
farmaci
lo fanno secondo me per due motivi: o non sanno vedere al di là
dei
meri sintomi DSM e si limitano ad applicare algoritmi appresi
acriticamente come
computer, totalmente disinteressati alle persone che hanno di fronte,
sono meri esperti di farmacologia ma per nulla di persone umane o lo
fanno
per evitare rischi medico legali e lavarsene le mani. A meno che non
siano
consapevolmente collusi con gli interessi dell'industria farmaceutica e
coi
propri interessi clinici universitari. Ma
che persone sono? Hanno il
coraggio di guardarsi allo specchio?. Parlano di 'Medicina
dell'Evidenza' come
una volta potevano parlare del libretto di Mao Tse Tung. Oggi un
collega mi
diceva che chi non segue la MdE è fuori della Medicina!!!
Si
tratta comunque
sia di un argomento "scottante" in grado di "rivitalizzare" con
sporadica intensità anche liste di discussione per
partecipanti "sonnecchianti" per la maggior parte del tempo.
Vedi l'acceso e
sostenuto scambio di
mails nel febbraio 2007 tra
singoli componenti della lista di Pshychomedia, l'intera lista e
l'organizzazione Giulemanidaibambini.
Indifferenza
e superficialità
Come
si deduce
dalla lettura
di queste mails, come pure in tutte le discussioni succcessive, nessuno
degli intervenuti ha affrontato direttamente il problema nei suoi VERI
aspetti e differenziazioni, né ha cercato di definirne meglio le
connotazioni anche in vista delle eventuali origini sia scatenanti,
sia
di fondo: tanto meno con l'intento di provvedervi
in modo non solo sintomatologico.
Ciascuno ha cercato di
affermarsi
nella discussione come se ogni situazione - di "cura", di "cause" di
sintomi...
- fosse l'unica; come se non potessero esistere motivi molto diversi
anche
come gravità tra le cause dell'inquietudine - fino
all'agitazione
dirompente e/o mancanza
di attenzione - che
può andare dalla noia
infastidita e da veri
pensieri
più
profondi nel bambino rispetto
a quanto gli si vorrebbe
insegnare
(vedi ad esempio ... Einstein pessimo scolaro!) fino invece ad un vero
stato catatonico
- che ora si usa definire autistico.
Ad
esempio nel caso "del
caffé": nessuno
si è posto il dubbio, almeno il dubbio che il bambino "agitato"
fosse invece molto STANCO
o per impegno
scolastico
eccessivo o per orari poco adatti della famiglia? Si parla e pontifica
tanto di prevenzione
confondendo la vera Prevenzione
Primaria con una più o meno mirata Terapia
Precoce: ma quanto seriamente bisognerebbe comunque
ricordare
che la
cura
della patologia e del disagio infantili sono la vera Prevenzione della
sofferenza dell'adulto?
Npi e
psicologi
dell'infanzia
sono stati
subissati dalle richieste di insegnanti, scuole e genitori per
'certificare' come handicappati una quantità di bambini e
ragazzi con difficoltà scolastiche. Non valgono ragioni di
sorta, rischi di 'effetti collaterali' che spesso riscontriamo a
distanza come consegnuenza dello stigma di 'handicap' assegnato a
soggetti che handicappati non sono. Alunni con svariate
difficoltà scolastiche (comportamento e /o apprendimento,
iperattività, disturbi cosiddetti 'specifici'
dell'apprendimento, per non parlare di bambini stranieri, di recente
immigrazione, bilingui, zingari, emarginati, ecc) devono venire
trasformati in handicappati per poter avere insegnanti di sostegno,
assistenti scolastici ecc. In effetti a tutt'oggi l'unico modo per
avere insegnanti e altro personale aggiuntivo in classe, per fare
contenimento, recupero, piccoli gruppi, ecc -almeno in Toscana, o
comunque a Firenze, a quanto mi consta- è attingere alla Legge
104/92, fatta a suo tempo per chiudere le classi speciali e inserire i
portatori di handicap nelle classi normali. La 'coperta' è stata
tirata a coprire ogni problema e ogni magagna della scuola e delle
istituzioni sociali di fronte ai problemi crescenti di natura sociale e
psicologica che si manifesta nei bambini in età scolare:
sconvolgimenti sociali, dissesti familiari, carenze educative
crescenti, scontri di culture diverse. Ogni tentativo di differenziare
i problemi e gli interventi cade nel vuoto, di fronte alla
sordità delle istituzioni :i comuni fanno orecchie da mercante
alle richieste di differenziare in più capitoli spesa i fondi
ora assegnati solo all'handicap; idem le istituzioni scolastiche, i
colleghi in gran parte sembrano travolti dalla routine.
Ed invece:
Pediatria:
Sip appello alla Turco per visite obbligatorie fino a 6 anni
Affidare
al
pediatra di famiglia il compito di segnalare alla Asl di
riferimento i piccoli pazienti che non vede da almeno un anno,
affinché
sia avviato un opportuno contatto con la famiglia. I
bambini che subiscono
piccoli o grandi maltrattamenti,
sia fisici
che psicologici, all'interno delle mura domestiche -
afferma in
una
nota Giuseppe Saggese, presidente della Sip - sono purtroppo
tanti, ma spesso se ne viene a conoscenza solo quando per la loro
gravità diventano notizie di cronaca o quando gli stessi
genitori
arrivano in pronto soccorso. E se a volte questi atti di violenza sono
frutto di poco prevedibili raptus di follia, molto più spesso si
ripetono in modo abitudinario. Anche nel recente tragico caso della
bambina romana morta a causa delle percosse ricevute in famiglia pare,
a quanto si è appreso dai giornali, che vi fossero sul suo
corpicino
segni di percosse precedenti all'evento risultato fatale. Questa
emergenza dovrebbe imporre a tutti, ma soprattutto a coloro che per
ruolo o professione sono a più stretto contatto con l'infanzia,
un'attenta riflessione sulla possibilità di intervenire
più attivamente
e cercare di fare prevenzione. E a questa riflessione non ci sottraiamo
noi pediatri, che ci consideriamo non solo i medici curanti dei nostri
piccoli pazienti, ma i custodi del loro complessivo benessere
psicofisico.
Di
fronte a
emarginazioni di
tutti i generi, di fronte a maltrattamenti e abusi, persino di fronte a
conseguenze di abusi
strutturati
magari in atto,
"banalità"
come una "normale" stanchezza e il relativo disadattamento diurno
sembrano
fatti irrisori e quasi da disprezzarsi: ma
in questo clima di
indifferenza
e superficialità generalizzate una pervasiva
trascuratezza
imperante rimescola, confonde e amalgama ogni fatto in un
unico calderone di cause e di conseguenze. Esagerate, sottovalutate e/o
misconosciute piccole
cause mal capite e
peggio
gestite - in sé invece
almeno
all'inizio facilmente ovviabili -
foriere di circoli viziosi di gravi disadattamenti; mentre i
peggiori
crimini e la loro ripetibilità impunita possono
ancor più imperversare ancora aggravati nelle
conseguenze dalla cronicizzazione
jatrogena dei danni..
(Vedi
nella pagina Infanzia:
eziologia e trattamento
questa cultura
anti-infantile stigmatizzata con
efficacia
per mezzo di ridicole esagerazioni).
In questa successione
di mails, come
purtroppo
in generale e ovunque, si nota una mancanza
di prospettiva storica
in senso opposto a quanto affermato
da Delgado: nessuno collega insieme le sequenze
di eziologie
e patogenesi, di cause,
conseguenze, manifestazione
delle
conseguenze e loro attuarsi nel TEMPO; nessuno, se non
marginalmente,
prospetta
l'assioma che spesso l'occuparsi delle CAUSE e dei nessi causali
(questo
è il significato dei termini tecnici: eziologia
e patogenesi)
contribuisce potentemente non solo alla prevenzione
primaria
ma alla stessa terapia,
mentre
l'ignorarli è
come
minimo la via ad una cronicizzazione deficitaria.
Questo vale in
generale per
tutti i casi personali, per
tutti i casi di situazioni di
disagi di ogni genere, compresi i troppo spesso non riconosciuti o
mistificati abusi sessuali. E purtroppo esistono pure e ben nascosti -
in "paesi civili" del
cosidetto Primo
mondo e in tempo di
apparente florida pace - casi
gravi e gravissimi
risalenti
ad azioni criminose.
Comunque
sia e
qualsiasi ne
siano state le
cause ecco che allora
i "pazienti" cresciuti - gli
"ex-bambini agitati" - se non gli stessi bambini ora ASCOLTATI,
possono non solo
raggiungere una vera
guarigione
individuale, ma potrebbero divenire a loro volta importantissimi
testimoni e di
conseguenza eventuali "salvatori".
Ma - e non solo per omertà voluta! - partendo da sintomi mal
diagnosticati e da testimonianze scambiate
perdeliri,
da rivissuti non
accettati ben difficilmente si
potrà veramente
"guarire", anzi "salvare" questi pazienti (che invece potranno anche
diventare
a loro volta criminali). Senza occuparsi con coraggio di snidare le
VERE
cause delle loro sofferenze non si potrà provvedere ad evitare
in
futuro altre
tragedie - e magari collettive
- né si potranno proteggere molti bambini - e adulti - da
analoghi
traumi magari gravissimi.
E qui è da
aggiungere un pressante richiamo contro
l'ottusità e l'ipocrisia imperanti:
è importante occuparsi
di impedire a valle la diffusione di utilizzo
voyeuristico di pratiche
perverse, ma per SALVARE altri bambini
bisognerebbe
però cercare con altrettanta energia e diffusione di conoscenza
di individuare
e quindi di
impedire
a MONTE questo "utilizzo": "utilizzo" non solo
visivo
di IMMAGINI ma realmente FISICO
sui corpi. Il piangersi
addosso
del solito modo giornalistico
discontinuo
e sentimentale (cioé in fondo sadico)
per
l'"utilizzo"
voyeuristico SUCCESSIVO
degli abusi su bambini, oppure per singoli casi "disgustosi" (!)
riguardanti persone da
poco,
non certo contribuisce a diminuire nella popolazione
gli impulsi perversi: non fa altro se mai che stuzzicare in alcuni
curiosità
e "voglie".
Quanto
questa futilità
mediatica possa influenzare
una
ancor più futile
opinione
pubblica si rivela benissimo dal
concetto
generale ormai dato per
assodato
che solo
in Belgio accadono
"certe cose", dimenticando anzi
ignorando che il Belgio
è stato l'UNICO
paese in cui soltanto il ritrovamento
inequivocabile di cadaveri ha potuto, e con fatica,
dar
l'avvio
- e solo un faticoso avvio - a Processi
Penali.
Vedi tutto il
difficile,
termentato e tenace percorso dei genitori delle bambine Julie e Melissa, la rivista n'oubliez
pas, la Marche
Blanche,
le vicende del giudice Connerotte,
di Nabela
Benaissa, di Marc
Reisinger; unitamente a libri d'inchiesta giornalistica
come
[Coma etilico?
detto in termini più rozzi: ubriaco
fradicio]
ALCOL (Alcol Etilico, Etanolo, Vino,
Birra,
Whisky Rum, Tequila, Grappa, Cocktail, Aperitivi, etc...). Coma etilico: L'ingestione di una forte
quantità
di alcol in poco tempo può provocare una vera e propria overdose, con
conseguenze che
possono diventare
mortali.]
Alle
nove di un qualunque mattino
di una scuola
superiore, uno studente
del 1° anno è stato trasportato d'urgenza al pronto
soccorso: diagnosi, coma
etilico.
Il Preside dell'Istituto mi ha invitato a
dare un contributo con la mia testimonianza. Mi sono recato
all'appuntamento con angoscia, di fronte a un episodio
davvero grave; la
sensibilità della parola deve camminare con la
responsabilità del confronto. Nel
dialogare per conoscere le problematiche della trasgressione che
diventa spesso devianza, di come e quanto nell'assunzione di sostanze,
nella più grande discesa c'è solamente la più dura
salita, lo spavaldo
di turno mi diceva che lui la canna la fumava, ma non si considerava
assolutamente un drogato. Un altro simpatico provocatore mi sgridava,
perché a suo dire
non aveva
bisogno di nessuno, si aiutava da solo per risolvere i suoi problemi.
Infine qualcuno
ha sostenuto che non c'è necessità di chiedere una mano
all'altro,né
di
affidare ad altri
il proprio dolore, meglio
custodire
nel
silenzio le
proprie sofferenze, proprio
perché gli altri "ti
fregano quando dai fiducia". Senza rendersene conto stavano
sciorinando
i colpi bassi che avevano
condotto in sala rianimazione il loro compagno: le presunzioni,
le
assenze, le fughe in assunzioni di coraggio al millesimo, il nuovo
disagio, quello dell'angolo autistico. Fin
troppo facile ricorrere all'eredità lasciata e trapassata
dalla mia
adolescenza, per tentare di avvertire chi ho innanzi del pericolo
insito nei rischi estremi, quelli che non hanno parentela con alcuna
capacità di scelta né di libertà. I ragazzi ora
tacciono, riflettono sull'intorno reale, su qualcuno che
manca all'appello, ma in questa aula magna, mi accorgo improvvisamente
che non riesco a sbattere contro l'inadeguatezza
e
l'indifferenza
dei
docenti, di quanti hanno giudicato e condannato, e con la stessa superficialità
hanno scelto di andare a fare la spesa o qualche altra
commissione, assai meno impegnativa del partecipare a questo incontro,
sottraendo alla discussione quella parte di criticità vitale,
affinché
all'istruire trasmettendo nozioni, possa affiancarsi l'arte
dell'educare, tirando fuori e costruendo insieme, intuizioni e passioni
e ideali nuovi, perché questo
disagio non
abbia a decantare lodi
all'imbocco dei vicoli ciechi...
Diffide
A far seguito
a
lle
mails, spettegolanti, saccenti e private, è da considerare una
serie
infinita e mai esaustiva di articoli scientifici o pseudo-tali,
divulgativi o pseudo-normativi. Ammesso
e non concesso che la sindrome ADHD esista davvero come tale, un
significativo articolo avverte [Vedi da Medline PMID:
1646 2006 [PubMed
- indexed
for MEDLINE]:
Le
differenze considerevoli trovate nel numero di diagnosi fatte usando
il M.I.N.I. Kid e dallo psichiatra infantile indipendente può
indicare
la possibile sopra-sensibilità delle interviste strutturate e
delle
caratteristiche dei sistemi diagnostici: parecchi disordini hanno
sintomi di sovrapposizione, rendendo le diagnosi
differenziali
difficili.
Bambini
"iperattivi"? deficit di attenzione"? Da osservazioni intrinseche alla
banalità
della vita e alla quotidianità delle misure da attuare, fino
alla MEDICALIZZAZIONE
farmacologicamente bieca.
Da una
delle mail
citate sopra
un'osservazione:
ho
consigliato di far
assumere al
piccolo un po' di caffe' al mattino, cio' con l'obiettivo, appunto, di
stimolare l'attenzione. Nei pochi casi di cui ho avuto notizie
successive,
sembra che il caffe' abbia migliorato un po' il
comportamento.L'utilizzo
della caffeina avrebbe, a mio modesto parere, il medesimo razionale: la
stimolazione della funzione attentiva che pare sia deficitaria in
questi
bambini. La caffeina stimola indubbiamente l'attenzione...
Gravissimi
errori diagnostici
e quindi
terapeutici possono derivare da
confusioni tra "comportamenti"
e "manifestazioni
mortorie": addirittura confondendo la Corea
di Sydenham con l'Iperattività
e
deficit di attenzione. Ma anche ... Monsieur de La Palisse
e lo scherzoso "dionisio.infinet.com"
descrivono situazioni e pongono diagnosi
con "ben controllati
e validati esperimenti"
simili però a quelli citabili
testualmente
dall'autorevolissimoMedscape.
Suggestionabilità adulta, "effetto placebo per procura":
positivo o negativo?
ADHD
ed effetto placebo, una ricerca che fa riflettere. (febbraio 2010) Un
nuovo
studio, condotto da neuropsichiatri infantili dell’Universita
di
Buffalo, suggerisce che il principale effetto
dei farmaci
per l’ADHD
(sindrome da deficit di attenzione e iperattività) sia l’effetto
placebo. La cosa incredibile però è che l’effetto placebo
non lo ha
sui bambini ma sui genitori sugli insegnanti o sugli psicologi che
hanno in cura i bambini! L’
effetto
placebo è un miglioramento dei sitomi o del comportamento dopo
che un
paziente riceve un farmaco “falso” (spesso acqua e zucchero). In questo
caso, la ricerca ha suggerito che quando i genitori o gli psicologi
hanno creduto i loro pazienti “malati di ADHD” (fra virgolette
perché
questa malattia è a dir poco sopravvalutata) stessero prendendo
i
farmaci per la loro “patologia” (sempre fra virgolette...) tendevano a
guardare più favorevolmente e a prendersi meglio cura dei
bambini, che
in realtà stavano assumendo delle innocue zollette di zucchero! L’atto di
somministrare il farmaco, o il pensare che il bambino abbia ricevuto il
farmaco, può indurre aspettative positive nei genitori e negli
insegnanti sugli gli effetti di quel farmaco, che possono, a loro
volta, influenzare il modo in cui i genitori e gli insegnanti valutano
e si comportano verso questi stessi bambini. ha detto il
ricercatore Daniel il A. Waschbusch, autore
della
ricerca. Riteniamo
quindi che il
credere che il bambino stia ricevendo il farmaco può determinare
una
variazione nell’atteggiamento degli insegnanti o di chi si prende cura
dei bambini. Possono avere un’opinione migliore del
bambino ed
è
questo a generare un migliore rapporto! Un
effetto
placebo di questo tipo potrebbe avere risvolti sia positivi che
negativi. Waschbusch ha infatti aggiunto: Se gli
insegnanti prendono
più a cura i bambini perché credono che siano sotto
effetto
farmacologico, questa e una buona cosa. Se vengono prescritti
più
farmaci perche si crede che stiano facendo effetto, questa non è
certo una buona cosa. Questa
seconda
possibilità non e certo remota perche i genitori e gli insegnati
sono stati indotti a credere che con i farmaci si risolvano tutti i i
problemi.
Ritalin
è un'AMFETAMINA
Ritalin
è metilfenidato,
un’amfetamina presente
nella tabella 1 degli stupefacenti insieme a cocaina,
amfetamine,
oppiacei, barbiturici e ketamina, tolto
dal commercio
in Italia fin dal
1989: in
Italia nel
1989 non
solo tolto dal commercio ma anche bandito e criminalizzato
come stupefacente. Ma
sul fronte opposto
viene non
solo riproposto
ma anzi sollecitato
come farmaco indispensabile
(come da dossier dal
1995 al 2004).
Per ora però NON sono caduti nel
vuoto gli
appelli [Appello
Nazionale
CGD e Psichiatria Democratica]
contrari
a questa medicalizazione surretizia: nel 2006 questo
"doping" in Italia
era
ancora
nella Tabella 1 degli stupefacenti.
... per il
ritiro del farmaco RITALIN nella cura della presunta “sindrome” ADHD
(deficit
di attenzione con iperattività) in bambini e adolescenti. Il
farmaco
è solo la punta di un iceberg di immense proporzioni: con quale
“cassetta degli attrezzi” si diagnosticano i disturbi di comportamento?
... la
casa produttrice, la Novartis
- una multinazionale farmaceutica - è sotto accusa per
collusione,
per aver fatto pressioni per promuovere diagnosi di ADD (Attention
Deficit
Disorder, N.d.T. ) e di ADHD,
uno sforzo promozionale di grande
successo,
volto ad incrementare il mercato del suo prodotto: il Ritalin.
Ovviamente,
la Novartis
nega l'accusa.
Il metilfenidato
come
effetto a breve termine aumenta
le prestazioni di qualsiasi
persona? E' quindi
bandito dal Comitato
Olimpico Internazionale come doping
e SECONDO
una LEGGE
ITALIANA forse è ancora nella
Tabella I degli
Stupefacenti: per analogia
con
tutte le
altre amfetamine.
Bisognerebbe
dedurre di
conseguenza che
chi ne
detiene più di cinque compresse potrebbe venir
arrestato come spacciatore?
Il
metilfenidato
è uno stimolante
centrale:
come tale appartiene ai
farmaci
d'abuso ed è incluso nella Tabella I degli stupefacenti. La
sua
commercializzazione venne sospesa in Italia nel 1989, su iniziativa
dell'azienda che allora lo produceva. Visto il ruolo
del metilfenidato nel trattamento dello ADHD, l'elevata incidenza di
questa manifestazione in età preadolescenziale e l'assenza dal
mercato nazionale di farmaci alternativi, la Commissione Unica
del
Farmaco e il Dipartimento
del Farmaco del Ministero della
Sanità, in un incontro, hanno invitato NOVARTIS, attuale
titolare del Ritalin, a presentare richiesta per la registrazione del
farmaco e la sua commercializzazione in Italia (2000-2004). La
comunità scientifica internazionale è molto critica circa
l’opportunità
di somministrare farmaci psicoattivi ai minori, prova ne sia che il
principio attivo alla base di questi farmaci continua ad essere
inserito
dal
Ministero della Salute nella tabella 1 (stupefacenti) al pari di
cocaina ed eroina. …
La vera sfida è creare
una rete di protezione attorno a bambini, un’alleanza tra
scuola
e strutture
sanitarie affinché si offrano risposte
concrete ma non
necessariamente farmacologiche.
Due
ben differenti
segnalazioni - agosto 2008 e aprile 2009
Invito al
Forum di Milano "La
forza
della nonviolenza"
A
difesa
della salute
mentale dei bambini e più in generale del diritto umano alla salute e
all'educazione,
i promotori di Nessuno
Tocchi Pierino
(campagna nazionale contro l'uso di psicofarmaci in età
infantile) Vi Invitano al Forum Europeo
“La forza
della Nonviolenza”, che si terrà
all'Università Bicocca di Milano il 16, 17 e 18 Ottobre 2008. Durante
le tre giornate del Forum si terranno conferenze, tavole rotonde e si
organizzeranno gruppi di lavoro su diverse aree tematiche. All'interno
dell'area salute si terrà una conferenza sull'uso di
psicofarmaci in
età infantile alla quale la Vs. presenza sarebbe gradita ed
utile. Il Forum
intende essere l'occasione per far confluire, a livello europeo, le
molteplici e diverse realtà che attivamente operano in questo
delicato
settore con l'auspicio che ciò possa generare le sinergie
necessarie ed
opportune ad influenzare positivamente la società e le
istituzioni.
Il
mito degli psicofarmaci vacilla, e
si riaccende in USA il dibattito sull’efficacia delle molecole
psicoattive per l’iperattività (Adhd): un recentissimo studio
federale
ridimensiona fortemente l’efficacia sul medio-lungo periodo di questi
prodotti. L’accusa è di aver volutamente sminuito le prove di
scarsa
efficacia degli psicofarmaci oltre i 24 mesi, e di averne
ridimensionato gli effetti collaterali. Contestati i risultati positivi
dello studio del 1999 favorevole all’uso di questi farmaci: “I nostri
colleghi avevano ripetutamente cercato di distogliere l’attenzione
dalle evidenze delle risultanze negative, ed hanno portato l’intero
settore medico ad operare per anni sulla base di convinzioni errate,
facendo impennare le prescrizioni”, affermano i ricercatori della State
University di New York. Se
vuoi un risultato domani, il farmaco è la strada migliore, ma
sul
medio-lungo periodo questi benefici immediati perdono di importanza
Il
metilfenidato, principio attivo del Ritalin, è stato sintetizzato la
prima volta nel 1944 da Leandro Panizzon mentre lavorava per
l’industria chimica Ciba (oggi Novartis). A
quell’epoca era prassi testare gli effetti di nuovi farmaci su se
stessi e così fecero anche Panizzon e sua moglie Marguerite, detta Rita. Quest’ultima
era entusiasta del nuovo medicinale, in quanto dopo averlo assunto le
sue prestazioni sul campo da tennis miglioravano. Fu così che al nuovo
prodotto venne dato il suo nome: Ritalin. Nel 1954 cominciò ad essere
venduto sul mercato dell’area germanofona. Il
metilfenidato ha un effetto stimolante ed eccitante, elimina la
stanchezza e le inibizioni, accresce per breve tempo l’efficienza
fisica ed elude in larga misura i segnali di allarme come dolori ai
muscoli e affaticamento. Il metilfenidato, inoltre, inibisce
l’appetito e induce euforia. Se assunto per un periodo prolungato, il
Ritalin presenta un rischio di assuefazione, ma senzadipendenza fisica. Nello sport, il Ritalin è considerato una
sostanza dopante e quindi vietata. Il
metilfenidato è venduto con diversi nomi: Ritalin LA (USA), Concerta
(D, A, CH, USA), Daytrana (USA), Metadate (USA), Equasym (D, A, CH),
Medikinet (D, A, CH), Ritalin (D, A, CH), diversi farmaci generici (D).
Progetto
Prisma
E'
da un po` di mesi
che in
Italia si
svolge PROGETTO
PRISMA, una ricerca sui preadolescenti di 6
citta`: Pisa,
Lecco,
Milano, Cagliari, Rimini, Roma, per scoprire se soffrono di ADHD . Come
si fa a capire? Basta un questionario con domande vaghe sul
comportamento
del bambino. Il progetto, promosso dall'Istituto E. Medea
di Lecco,
in
collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, come scopo
doveva
avere solo la valutazione dei problemi comportamentali e i vissuti
emotivi
dei preadolescenti. Ma adesso la CUF (Commissione Unica del Farmaco) ha
deliberato la registrazione e l’ammissione
al
rimborso di Ritalin e entro sei mesi la casa
farmaceutica
produttrice
metterà in commercio il medicinale. Informazioni su questo si
trovano
anche sul sito del Ministero
della Salute Italiano.
In
questi mesi nelle scuole
di sei
città italiane, tra cui Pisa, si sta svolgendo una ricerca
di
tipo epidemiologico (il Progetto
Prisma) che cerca di individuare problemi
comportamentali e un
non specificato "disagio e malessere psicologico" di preadolescenti
(12-14
anni). Il progetto consiste nella distribuzione, già avvenuta,
di
un questionario a genitori e insegnanti seguito da un colloquio tra
degli
psichiatri e un campione casuale di genitori e bambini. Le critiche a
questo
progetto sono moltissime e per questo partirà da novembre una
campagna
di informazione sul questo tema. Le domande del questionario fanno
riferimento
a una categoria di normalità arbitraria,sono ambigue e
insensate,
ad esempio:
- Suo
figlio fa pensieri strani?
e
hanno
evidenti
collegamenti
con diagnosi psichiatriche riconducibili ai temi
dell'iperattività
(ADHD, disturbo da deficit di attenzione con iperattività), dei
disordini dell'attenzione, e della condotta in genere. A cosa serve una
ricerca con queste caratteristiche se non ad aprire il campo alla
psichiatrizzazione
dei comportamenti dei bambini e adolescenti? Nella presentazione della
ricerca non vengono menzionate le controversie interne alla psichiatria
stessa sull'inesistenza della diagnosi di ADHD, sulla mancanza di prove
scientifiche riguardo le basi neurologiche dei disturbi e sugli effetti
devastanti provocati dall'uso di psicofarmaci. I genitori dei bambini
sorteggiati
per la seconda fase della ricerca verranno invitati a condurre i loro
figli
a colloquio con psichiatri del più vicino centro di cure per
l'infanzia
e l'adolescenza che sta seguendo il progetto di ricerca (i quali
gestiscono
istituti privati di cure per l'infanzia nelle città campione).
Il
tipo di intervento che questi psichiatri hanno a disposizione è
una pericolossima terapia farmacologica. E' allarmante che la soluzione
proposta per "i bambini difficili" o, nei termini psichiatrici, i
bambini
con adhd, siano degli psicofarmaci, e in particolare il Ritalin, che i
sostenitori del progetto vogliono reintrodurre in Italia. Il Ritalin
è
una droga a base di anfetamina classificata nella tabella 1 degli
stupefacenti
insieme con LSD, oppiacei cocaina ed eroina, causa dipendenza e
può
provocare la morte, come è accaduto in America in
più
di un caso. La scuola è drammaticamente protagonista in questo
processo
di PSICHIATRIZZAZIONE della VITA QUOTIDIANA: una scuola nella quale
vengono
accorpate le classi, aumentato il numero di alunni e ridotti i posti di
lavoro. Allo stesso tempo vengono sottratti fondi alla didattica a
favore
delle scuole private. In questo quadro gli insegnanti sono costretti a
gestire in modo autoritario problemi e conflitti. Chiediamo un
impegno
in difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti, perchè
non
venga messa a repentaglio la loro vita e la loro crescita,
perchè
vengano ascoltati e non vengano repressi i loro bisogni e le loro
diversità.
Il
progetto Prisma
(Progetto italiano
salute mentale adolescenti) è una ricerca epidemiologica
promosso
dall'Istituto
di
Neuropsichiatria
infantile Medea di Lecco e autorizzato
dall'Istituto superiore
della Sanità italiano. L'obiettivo ufficiale è quella di
analizzare la percentuale di ragazze e ragazzi che vivono in condizioni
di malessere psicologico. L'indagine interessa un campione di 5000
ragazzi
e ragazze, in età compresa tra i 10 e i 14 anni, di sei
città:
Pisa, Lecco, Milano, Cagliari, Rimini, Roma. Il referente a Pisa per il
progetto è l'Istituto di Neuropsichiatria infantile Stella Maris
di Pisa che nel mese di novembre 2003 ha intrapreso la seconda fase del
progetto. L'Istituto Stella Maris ha un protocollo di intesa con la Eli
Lilly (multinazionale farmaceutica di Indiianapolis, distributrice del
Prozac) per sperimentare la Tomoxetina nella cura dell'ADHD (Disturbo
d'attenzione
e iperattività), lo stesso disturbo psichiatrico che negli USA
ha
legittimato la somministrazione di stimolanti (il RITALIN,
metilfenidato,
presente nella Tabella I degli stupefacenti, se triturato può
essere
sniffata o iniettata) a bambini dai 3 anni in su,
fino a
coinvolgere
il 15-20% dei preadolescenti statunitensi. In Italia il Progetto Prisma
si pone all'avanguardia di un filone diricerca, lo stesso delle
Farmaceutiche
statunitensi, che, come dicono gli organizzatori stessi, "avrà
ripercussioni
importanti nella programmazione futura degli interventi di prevenzione
e sostegno del disagio in età evolutiva". La campagna ha
l'obiettivo
di diffondere una discussione e una riflessione collettiva su dei
fenomeni
molto delicati che stanno interessando l'occidente avanzato: medicalizzazione
e psichiatrizzazione della vita umana. Già in
America
il
consumo di Ritalin è altissimo. Le sue vendite superano di gran
lunga quelle di Valium, Viagra o Prozac e la casa produttrice, la Novartis
- una multinazionale farmaceutica - è sotto accusa per
collusione,
per aver fatto pressioni per promuovere diagnosi di ADD (Attention
Deficit
Disorder, N.d.T. ) e di ADHD, uno sforzo promozionale di grande
successo,
volto ad incrementare il mercato del suo prodotto: il Ritalin.
Ovviamente,
la Novartis nega l'accusa. Se pensate che non si tratti di una normale
malattia e della sua cura, ma piuttosto di un piano di sinistro
marketing
le cui vittime sono i bambini, non siete il solo. Per
maggiori
informazioni,
cercate "Ritalin" sull'Internet (scegliere ricerca in lingua inglese,
N.d.T.)
e preparatevi a restarne sbalorditi.
Attenzione,
la psichiatria entra nelle scuole... - The
Myth of the Hyperactive Child: And Other Means of Child
Controldi Peter
Shrag e Diane Divosky (pag. 84) Gli
insegnanti che non
sanno
più come insegnare dichiarano che i bambini hanno disturbi
mentali.
Ragazzi
che spesso
sono
intelligentissimi,
svegli capaci di fare più cose contemporaneamente, con
capacità
intellettive al di sopra della media (chi scrive parla anche
per
esperienza
diretta come docente). Col solito rito del "consenso
informato"
(basta
scrivere come genitori, che si e' informati, per scaricare ogni
responsabilita'
dalle mani dei medici e dello stato) che come tutti dovrebbero sapere
informato
non e' per niente: quale genitore informato darebbe a suo figlio un
farmaco
derivato dalle anfetamine e che puo' sviluppare dipendenze peggiori
della
cocaina? Sono fra i 6 e i 7
milioni
(Dichiarazione
del dottore F. Baughman nell'articolo Making Sense of Ritalin,
di John
Pekkanen, Reader's
Digest gennaio
2000, pagina 158) solo negli Stati
Uniti
i bambini trattati con uno psicofarmaco stimolante, il ritalin, e le
diagnosi
di tale "male" con conseguenti prescrizione di droghe di sintesi sono
in
aumento in tutto il mondo occidentale (si parla di un raddoppio del
numero
di diagnosi ogni 3 / 4 anni negli USA e ogni anno in Inghilterra).
Adesso
addirittura tale
disturbo viene
diagnosticato
a partire dal primo anno di vita, e senza alcuno scrupolo i
medici prescrivono a bambini ancora lattanti una droga, il ritalin
appunto,
che negli anni sessanta era utilizzata da alcune comunità di
hippies
per 'sballare'. Dal punto di vista
della sua
classificazione
tossicologica questo farmaco si trova nella stessa tabella di cocaina,
anfetamina, oppiacei e barbiturici (categoria degli stupefacenti).
È
questa la sostanza che va somministrata a bambini disattenti e
"ipercinetici"
(che si muovono troppo!) per renderli più sopportabili a
genitori
e maestri.... Di queste "malattie", "deficit di attenzione" (ADD) e/o
"iperattività/impulsività"
(ADHD) secondo psichiatri e neuropsichiatri avrebbero sofferto fra gli
altri lo scrittore di favole più famoso del mondo Hans Christian
Anderson, l'autore di Alice nel
paese delle
meraviglieLewis
Carroll,
tre dei più grandi musicisti di tutti i tempi Ludwig Van
Beethoven, Amadeus
Mozart
e Sergei Rachmaninoff,
i
grandi
pittori spagnoli Salvador
Dalì e Pablo
Picasso, Leonardo da
Vinci
e Galileo Galilei,
il
fondatore
della fisica classica Issac
Newton,
lo scopritore delle leggi
dell'elettromagnetismo
classico James Clerk
Maxwell,
il genio della fisica teorica e premio
nobel Stephen Hawkins,
l'imperatore di Francia Napoleone
Bonaparte, il
presidente
degli USA John F. Kennedy,
il
cantante e chitarrista dei Nirvana Kurt
Cobain
(drogato con Ritalin perche' "ipercreativo e ribelle")… Malati o
geniali?
L'Istituto Nazionale per la Salute Mentale degli USA (NIMH) ha
dichiarato
nel 1999 che il Ritalin e gli altri stimolati utilizzati per l'ADD sopprimono
i sintomi ma non curano il disturbo. La Food and Drug
Administration
(FDA),
non ha mai approvato la somministrazione di stimolanti
per la fascia
sotto
i sei anni, eppure il Ritalin viene somministrato ora anche ai
lattanti.
Il Ritalin ormai è diventato la droga più diffusa fra gli
adolescenti degli Stati Uniti, e viene utilizzata sia per divertimento
che per migliorare prestazioni di studio e lavoro.
D'altronde l'uso
del Ritalin per
"curare"
questi pretesi "sintomi" si era già dimostrato fallimentare, il
che fa pensare subito ad un incremento delle diagnosi di ADD/ADHD
finalizzata
alla vendita di un enorme quantitativo di farmaci inutili e dannosi. In
una ricerca del 1971 infatti, si sono analizzati 83 bambini a 2-5 anni
di distanza dalla diagnosi di ADD o ADHD, e il 92% di essi era stato
trattato
con Ritalin. Ecco i risultati: 60%
dei bambini erano ancora iperattivi e studiavano poco (la ragione per
la
qualeveniva loro somministrato il Ritalin), ma in
più
erano diventati
ribelli )
59%
avevano
avuto guai con
la polizia;
3% erano stati portati ad una caserma di polizia una o più
volte;
58% erano stati bocciati almeno una volta; 57% avevano difficoltà di lettura; 44% avevano difficoltà con l'aritmetica; 78% trovavano difficile restare seduti a
studiare; 59% erano considerati dalla scuola ragazzi
con
problemi disciplinari; 52% erano distruttivi; 34% avevano minacciato di uccidere i loro
genitori; 15% avevano parlato di suicidio o l'avevano
tentato.
Bisogna
puntualizzare che,
anche se il
Ritalin è
il farmaco più usato per "curare" ADD e ADHD, esso non è
l'unico.
Il
vostro bambino va alla scuola materna? Provate
a rispondere a questo questionario:
- muove
spesso le mani o i
piedi o si agita sulla sedia?
-
è
distratto
facilmente da stimoli esterni?
- ha
difficoltà a
giocare quietamente?
-
spesso
chiacchiera
troppo?
-
spesso spiattella
risposte
prima che abbiate finito di fare la
domanda?
-
spesso sembra non
ascoltare
quanto gli viene detto?
-
spesso interrompe
o si
comporta in modo invadente verso gli altri;
per esempio
irrompe nei giochi degli altri bambini?
Nel
DSM, l'ADHD ha nove
sintomi elencati.
Se un bambino ne mostra sei qualsiasi
della lista, l'opinione
del
medico (o dell'insegnante!) è che quel bambino può essere
diagnosticato come affetto da ADHD:
1.Da seduto giocherella
con le
mani o con i piedi
o non sta fermo o si dimena.
2.Lascia il suo posto in classe o
in altre situazioni
dove dovrebbe restare seduto.
3.Corre intorno e si arrampica di
continuo, quando
non è il caso di farlo
4.Ha difficoltà a giocare
o a intrattenersi
tranquillamente in attività ricreative.
5.E' sempre "sotto pressione" o
spesso si comporta
come se fosse azionato da un motore.
6.Non riesce a stare in silenzio:
parla troppo.
7."Spara" le risposte prima che
sia terminata
la domanda.
8.Ha difficoltà ad
aspettare il suo turno.
9.Interrompe o si intromette
nelle comunicazioni
di altri
Ministero
della Salute - febbraio 2004 /maggio 2006
La
CUF ha
deliberato la
registrazione
e l’ammissione al rimborso del metilfenidato. Noto con il nome
commerciale
di Ritalin®, questo farmaco appartiene degli stimolanti del sistema
nervoso centrale ed è utilizzato nel trattamento della sindrome
da deficit d’attenzione e iperattività (Attention Deficit
Hyperactivity
Disorder, ADHD). Entro sei mesi,
dunque, la casa
farmaceutica
produttrice metterà in commercio il medicinale; nel frattempo le
Regioni stanno individuando i centri specialistici. Per assicurare un
uso
appropriato del farmaco ed evitare un impiego non a scopo terapeutico
ma
per copertura di un disagio sociale del bambino, sono state previste
alcune
condizioni: - diagnosi
differenziale della
patologia in
oggetto da parte dei centri specialistici di neuropsichiatria infantile
individuati della Regioni; - definizione di
una diagnosi e di
un
piano
terapeutico dei centr specialistici ed una continuità
terapeutica
attraverso i pediatri di libera scelta;
-
attivazione di
un Registro
nazionale
dell’Istituto
Superiore di Sanità dei soggetti trattati al fine di monitorare
la correttezza di un uso ed evitare usi impropri, con il massimo di
garanzia
della privacy.
Informazioni:
maggio 2006
Il
metilfenidato è uno stimolante
centrale: come tale
appartiene ai
farmaci d'abuso
ed è incluso nella Tabella I degli stupefacenti.
La
sua
commercializzazione venne sospesa in Italia nel 1989, su iniziativa
dell'azienda che allora lo produceva.
Visto il ruolo del metilfenidato nel trattamento dello ADHD, l'elevata
incidenza di questa manifestazione in età preadolescenziale e
l'assenza dal mercato nazionale di farmaci alternativi, la Commissione
Unica del Farmaco e il Dipartimento del Farmaco del Ministero della
Sanità, in un incontro, hanno invitato NOVARTIS, attuale
titolare del Ritalin, a presentare richiesta per la registrazione del
farmaco e la sua commercializzazione in Italia (2000-2004).La
comunità scientifica internazionale è molto critica circa
l’opportunità
di somministrare farmaci psicoattivi ai minori, prova ne sia che il
principio attivo alla base di questi farmaci continua ad essere inserito
dal
Ministero della Salute nella tabella 1 (stupefacenti) al pari di
cocaina ed eroina.… La
vera sfida è creare
una rete di
protezione attorno a bambini, un’alleanza tra scuola e
strutture
sanitarie affinché si offrano risposte
concrete
ma non necessariamente farmacologiche.
La
pillola ai bimbi
irrequieti?
Calma. Di Francesca Amoni - Venerdì
di
Repubblica 13 febbraio 2004
Tra
sei
mesi il Ritalin
(ritirato perché usato come
stupefacente)
tornerà in vendita. Come distinguere chi ne ha davvero bisogno?
La novità è un registro nazionale. Ma l'allarme arriva
sempre
dagli USA. Il Ritalin, la pillola per i bambini irrequieti,
arriverà
in farmacia tra sei mesi. La Cuf, la Commissione unica del farmaco, ha
registrato e ammesso a rimborso il metilfenidato - classificato tra gli
stupefacenti - per il trattamento del disturbo da Adhd, Attentino
Deficit
Hyperactivity Disorder, cioè disturbo da deficit
dell'attenzione
e iperattività. E la casa svizzera Novartis
sta mettendo a punto
la confezione italiana. Così tornerà in commercio quella
pillola già legale fino al 1989, ma poi ritirata perché
poco
venduta e usata invece come stupefacente o dimagrante.
Tutto
come
prima? Intanto
non
saranno i pediatri o i medici di famiglia a
prescriverla Dice Nello Martini,
direttore della Cuf,
che è presieduta dal
ministro
della salute Girolamo Sirchia. La
diagnosi spetterà ai
Centri
specialistici di neuropsichiatria infantile individuati dalle singole
regioni,
che definiranno un piano terapeutico e di controllo secondo le esigenze
di ciascun bambino. La
novità
più rilevante,
però,
è che per monitorarne
la
correttezza
l'Istituto
superiore di sanità sta approntando un registro nazionale dei
bambini
che useranno il Ritalin (rispettando al massimo
la privacy). E'
unico nel
mondo dice Stefano Vella,
direttore del dipartimento
del farmaco all'Istituto superiore della sanità «e
ci
aiuterà
a stabilire criteri omogenei di diagnosi sapendo quanti t per quanto
tempo
sono i bimbi in cura». Per l'arrivo del farmaco si stanno usando,
insomma, tutte le cautele. Anche se in Italia non si è mai
smesso
di farne uso (attraverso il mercato nero o richiedendolo al ministero
con
un complicato iter), tant'è che si stima siano almeno un
migliaio,
oggi, i bambini in cura. Ma come si fa a stabilire chi ne ha bisogno? Va
somministrato solo in casi gravi, dai 7 anni in su, spiega Maurizio
Bonati del Mario Negri di Milano. Sì,
negli Usa
è
prescritto dal 3-5 per cento dei bambini in età scolare: ma le
forme
particolarmente severe non supererebbero il 7 per mille. Proprio
la diagnosi è il punto controverso. Negli Usa, si impiegano
10-15
minuti per capire se n bambino è affetto da Adhd, e poi via alla
pillola, anche a 2 anni. Lì si consuma il 90 per cento della
produzione
totale. Ma anche in Gran Bretagna le stime parlano di 10.000 bambini. E
la Germania ha registrato un aumento (ogni medico può
prescriverla).
E in Italia? Nel centro dell'Università di Cagliari si usa il
Ritalin
dal 1988. «Su 150 bambini. Ma per una diagnosi impieghiamo 4 o 5
ore, raccogliendo informazioni da genitori e insegnanti», dice
Alessandro
Zuddas. La
pillola, si
dà solo in casi gravi con molte
cautele.
Vediamo il bimbo ogni settimana e poi ogni mese». Ecco l'altro
punto.
La piccola pillola che sarà commercializzata non è il
Ritalin
LA (Long-Acting) da una dose giornaliera e via. La
formulazione
di cui disponiamo esaurisce il suo effetto in 3-4 ore. Può
bastare
per una mattinata di scuola. Ma è spesso necessaria una seconda
somministrazione all'ora di pranzo, e questo può creare
problemi,
ad esempio nei bambini che restano a scuola fino al pomeriggio, spiega Gabriele Masidell'Istituto
Stella Maris
di Pisa.
-
E
per quanto
tempo
va presa? -
Va sospesa nelle
vacanze estive, spesso in quelle
natalizie,
talvolta nei giorni festivi. E almeno ogni anno, al rientro a scuola,
si
valuta se è ancora necessaria, visto che il 30 per cento supera
la sintomatologia e il 60-70 per cento con il passare del tempo riduce
alcuni sintomi.
Chi distinguerà, nel tempo, i
bambini che
hanno davvero bisogno del farmaco?
RICERCA ESPAD/CNR:
UN MINORENNE ITALIANO
SU 10 USA PSICOFARMACI Gli
adolescenti
italiani a rischio abuso: psicofarmaci per “sballare” o per migliorare
le performance scolastiche. Enrico Malizia (Professore di
Farmacologia
“La Sapienza”): situazione
grave, il loro cervello non
è ancora formato, il danno tossicologico al sistema nervoso
centrale è certo, inoltre danno dipendenza.
Emilia Costa (Professore emerito di Psichiatria “La Sapienza”): Questi
giovani si sentono
già anziani. Luca Poma (Giù le Mani dai Bambini): Da tempo
monitoriamo la
situazione in Italia, ma per l’Istituto Superiore di Sanità e
per l’AIFA la situazione era sotto controllo: sbagliavano.
Tutti
"fatti" di
Ritalin
In
Italia torna
lo psicofarmaco
RITALIN , gia` utilizzatissimo nei Stati Uniti come “cura” per i
ragazzini
troppo vivaci disattenti a scuola, diagnosticati di (Deficit
dell’Attenzione
e Disordini Iperattività). Ritalin e` metilfenidato,
un’amfetamina,
presente nella tabella 1 degli stupefacenti, insieme a cocaina,
amfetamine,
oppiacei, barbiturici e ketamina, tolto dal commercio in
Italia
fin dal
1989.
Dai
quattro
milioni ai sei
milioni
di bambini americani ricevono, a scuola, dosi quotidiane di un potente
farmaco chiamato Ritalin. A questi vivaci ragazzini, soprattutto
maschietti,
è stata diagnosticato l'ADHD
(Attention Deficit Hyperactive Disorder, N.d.T.) ,
cioè
una malattia che provoca disturbi dell'attenzione e
iperattività;
una serie di sintomi
che vengono sempre più attaccati dalla scienza onesta per la
loro
vaghezza, e per il pericolo di giustificare con essi l'abuso degli
interventi
sul controllo dei comportamenti. .... Secondo l'Agenzia
sulla
Diffusione
delle Medicine
statunitense, il Ritalin è un potente eccitante che presenta
molti
degli effetti farmacologici delle amfetamine (la principale, conosciuta
anche come simpamina), delle metamfetamine e della cocaina.
Come
ci si poteva aspettare, il Ritalin viene ora rubato agli infermieri, e
dalle infermerie scolastiche, e venduto nelle strade per gli effetti
che
provoca. Ciò che è più allarmante sono recenti
rapporti
provenienti da New York e da altre città, nei quali appaiono
casi
di bambini trattati con Ritalin nei quali, quandi i genitori mettono in
discussione la terapia, le autorità intervengono per
risolverli. Dai quattro milioni ai sei
milioni
di bambini americani ricevono, a scuola, dosi quotidiane di un potente
farmaco chiamato Ritalin. A questi vivaci ragazzini, soprattutto
maschietti,
è stata diagnosticato l'ADHD
(Attention Deficit Hyperactive Disorder, N.d.T.) ,
cioè
una malattia che provoca disturbi dell'attenzione e
iperattività;
una serie di sintomi
che vengono sempre più attaccati dalla scienza onesta per la
loro
vaghezza, e per il pericolo di giustificare con essi l'abuso degli
interventi
sul controllo dei comportamenti.
I genitori...
subiscono pressioni e
vengono
costretti dalle autorità scolastiche a somministrare medicine
psichiatriche
ai loro bambini. Insegnanti, psicologi e amministratori
scolastici
frequentemente minacciano di non voler più insegnare a quei
bambini
che non siano sottoposti ai trattamenti, e nello stesso tempo fanno
intervenire
i Servizi (Sociali N.d.T. ) di Protezione dell'Infanzia affinché
svolgano indagini sui genitori, accusati di negligenza del il proprio
bambino.
8
marzo 2007:
Si è
tenuta ieri l’audizione in Commissione Sanità
del Senato di Nello
Martini, Direttore dell’AIFA – Agenzia
Italiana del Farmaco, massimo organismo di controllo
sanitario in
Italia, per ottenere l’assenso alla strategia di
reintroduzione del
Ritalin® in Italia
e all’attivazione del Registro per monitorare i bambini in terapia con
psicofarmaci. Nel corso dell’audizione il rappresentante dell’AIFA ha
da un lato ammesso l’esistenza di abusi in altri paesi, e dall’altro
rassicurato i Senatori circa il presunto “approccio prudenziale”
dell’AIFA stessa a queste delicate tematiche.
Come
cittadini e come addetti ai lavori del settore salute siamo sconcertati
dalla descrizione del tutto parziale, e quindi non genuina,
rappresentata dall’AIFA alla Commissione Sanità
Con
un
delibera "a
sorpresa", che anticipa
di settimane
il dibattito attualmente in corso anche in Parlamento, l'Agenzia
Italiana del Farmaco ha immesso in commercio il Ritalin ed altri
psicofarmaci per l'infanzia sotto accusa negli USA per i gravi effetti
collaterali.
Delibera
definitiva: da oggi Ritalin® e Strattera® tornano in Italia
Anticipando
i tempi, oggi l’Agenzia Italiana del
Farmaco, presieduta da un ex dirigente di Farmindustria, ha deciso in
via definitiva per la reimmissione in Italia del potente e discusso
psicofarmaco per i bambini vivaci e di una seconda molecola,
l’atomoxetina, sotto accusa negli Stati Uniti. Sconcerto nel mondo
accademico e scientifico:
è
ancora in pieno fermento il dibattito circa l’opportunità di
somministrare psicofarmaci ai bambini, e l’AIFA lo reimmette in
commercio: c’è qualcosa di molto poco chiaro.
ROMA
– Nonostante le pressioni e gli inviti alla prudenza di buona parte sia
del mondo politico, che della comunità scientifica, che della
società civile, anticipando
di tre
settimane la data della delibera annunciata pubblicamente
l’altro giorno, il Consiglio d’Amministrazione dell’Agenzia
Italiana del Farmaco (AIFA),... ha autorizzato in data odierna la
reimmissione in commercio nel nostro paese del contestato psicofarmaco
per bambini Ritalin®, oggetto non più tardi di due
settimane fa di un pesante avvertimento della Food
And
Drug
Administration americanaper
i
potenziali
rischi di
ictus, crisi maniaco-depressive, complicazioni cardiache e morte
improvvisa anche su bambini in cura a normale dosaggio terapeutico....
11
Gennaio 2001 Can courts order
kids
to take drugs? -Titolo originale: Drug
Evasion, Boys
will be boys.
Samuel
Walker è uno specialista delle comunicazioni per il Mackinac
Center per le Politiche Pubbliche, un Istituto per
la ricerca e
istruzione delle politiche pubbliche del
Midland. Per contatti, scrivete a: Samuel Walker, 615 W. Lafayette,
Detroit,
MI 48226 o inviate un fax al (313) 222-6417, oppure posta elettronica
a: .
A
volte li vedevi
completamente immersi
in un delirio totale da Ritalin. Non un gesto, non un'occhiata:
potevano
sedere assorti in qualsiasi cosa - un tombino, le rughe del palmo delle
proprie mani - per un tempo indefinito, saltando un pasto dopo l'altro,
fino all'insonnia più incoercibile … puro nirvana da
metilfenidato.
(Tom Wolfe
dal suo
articolo Il
cervello senz'anima del 1996).
celebratoNel 1971, George Lucas produsse
il suo
primo film: una "storia distopica" il cui "avverarsi" dovrebbe
cadere proprio il 21 ottobre 2015
- data in cui viene ripresentato e celebrato:
Un
capolavoro
anti-utopistico intitolato THX-1138 THX
1139 announced by George Lucas as sequel to THX 1138
Discussion in 'The Vestibule' started by TheKanyeFan, Dec 28, 2014
(in italiano L'uomo
che fuggì dal Futuro (1971)). Una
caratteristica
particolarmente interessante di THX (che era il nome del protagonista
del
film) è quella che, nella società concepita da Lucas, non
assumere farmaci è un crimine. "L'umore
placido" di
questa
società, essenziale
al suo
funzionamento,
è indotto dai farmaci. Chi si rifiuta di assumere la dose
quotidiana,
viene visitato da robot-poliziotti che danno un nuovo significato al
termine Agenzia per la
Diffusione
delle Medicine. Ricordo di esser stato
particolarmente
colpito da una fila di bambini dagli occhi inespressivi, in grembiuli
bianchi,
che venivano condotti attraverso un atrio da un
poliziotto-robot
con la faccia cromata, nel quale sembrava essi riponessero la massima
fiducia.
Tutti avevano una flebo conficcata nelle loro esili braccia.
Gli ammonimenti sui pericoli
dell'uso della
scienza,
quando tale uso è mirato al controllo del comportamento
dell'umanità,
non sono nuovi: compaiono nel Brave
New World di Aldous
Huxley, nel 1984leggibile e in audiolibri
on-line
di George
Orwell, e nel This
Perfect Day di Ira
Levin. Ciò che invece è
nuovo
è che il futuro è già qui, e che gli
ammonimenti
sembrano essere stati ignorati.
Fonte: La Stampa,
06 Aprile 2009 – pagg. 1 + 8/9 Di: Daniela Daniele
ROMA
Ragazzi
di vetro.
Che chiedono aiuto
agli psicofarmaci in
una corsa
ossessiva al fai-da-te.
Per placare l’angoscia, dovuta spesso ai risultati scolastici scadenti,
o perché,
moderni
alchimisti, hanno imparato a mescolare le sostanze all’alcol e alle
droghe e a
trovare un fugace
divertimento che li faccia sentire per qualche ora «al
massimo» e
competitivi.
Il rapporto annuale Espad (European School Project on
Alcool
and Other
Drugs),
progetto europeo di indagini sull’uso di alcol, droga e sostanze
psicoattive
nelle scuole,
curato per la parte italiana dall’Istituto di fisiologia clinica del
Cnr di Pisa,
ha misurato la
portata del fenomeno. In Italia, un adolescente su dieci utilizza impropriamente psicofarmaci. La
ricerca
ha indagato nel dettaglio le abitudini dei ragazzi tra i 15 e 16 anni in
35 Paesi
europei.
Lo studio - spiega Sabrina Molinaro,
ricercatrice dell’Istituto - indaga non solo l’uso di psicofarmaci, ma anche quello
di sostanze
illegali e alcol. Ma mentre i numeri riferiti a droghe e alcol si mantengono
più o
meno costanti, stupisce
e allarma l’aumento del ricorso
senza
ricetta a sostanze psicoattive: dal 6 per cento del 2003
al 10
per cento
di oggi». La
media europea è invece attestata sul 6 per cento. C’è poi
anche una
leggera crescita,
dell’1 per cento, degli studenti che riferiscono di consumare alcol insieme con questi medicinali.
In
particolare -
precisa la
dottoressa Molinaro -
emerge
che a fare uso di psicofarmaci
sono più le ragazze (13 per cento) rispetto ai ragazzi (7 per cento). Quali
prodotti
preferiscono? E dove riescono a procurarseli? Spesso nell’armadietto di casa,
visto che
il consumo di queste sostanze in Italia è in crescita. Ma anche attraverso
internet.
La cosa che stupisce - continua
la
dottoressa
Molinaro - è
che i giovani dichiarano di sapere a che cosa servano i farmaci e
cercano
prodotti per
l’insonnia, per regolare l'umore (antidepressivi), per
l'iperattività (inclusi
vari anfetaminici)
RISULTATI
DELLA RICERCA per bambino
iperattivo in Italia: circa 91.600 risultati
E'
probabile che una "tipica
famiglia di oggi" non esista, né
come
maggioranza né come media; ma, come ce ne sono sempre stati, da
sempre
ed ovunque, ne esistono di ben vari e contraddittori. E' banalmente
assurdo
proporre
stereotipate valutazioni tipo: le "famiglie
all'antica" come famiglie idealmente "perfette"con tipiche
madri e tipici padri e tipiche (?) scuole del "buon tempo antico",
oppure viceversa
dichiararsi fautori del nuovo come progresso e
miglioramento, ma in tutto questo "passato" inter-generazionale ben
vissuto ed evolutivo o mal vissuto e sofferto si apre
- o
ritorce su se stessa - l'evoluzione dei "nuovi cittadini: famiglia per
famiglia, situazione per situazione, ambiente
fisico e "morale"
di libertà o di
oppressione, spazio e denaro, usi e
costumi,
isolamento o
compagnia, tenerezza o disagio.
Il bullismo distorce la
realtà
e può danneggiare molto seriamente sia vittime che "carnefici": per
questo secondo e
fondamentale
motivo la "diagnosi"
proposta nella scala
insegnanti del DSM-IV mandafuori
strada gli
eventuali
- anzi ben necessari! - interventi precauzionali e/o già
operativi.
Se
ci si accontenta di
questa
classificazione
può accadere - e molto spesso accade! - che venga misconosciuto
un altro "comportamento" - questo sì sociologicamente ma in
sé NON
personalmente e psicologicamente patologico:
il cosiddetto BULLISMO.
Ma quel che è peggio, sono invece le VITTIME
dei "bulli" a venir etichettate
come affette da ADHD, nella
loro
inquietudine e paura impotente. (Vedi - in inglese - dedicato proprio
ai
bambini stessi,
instructor: Mary M. Alward). In
italiano Informagiovani:
bullismo
Per
questo
secondo e fondamentale
motivo la "diagnosi"
proposta nella scala
insegnanti de
DSM-IV distorce la
realtà
e può mettere molto seriamente fuori strada gli
eventuali
- anzi ben necessari! - interventi
precauzionali e/o già operativi.E
quali potranno essere
in
seguito, nella vita
adulta, le conseguenze di un"'infanzia comunque mal-riuscita"?
Da
semplice
irrequietezza motoria
e relazionale
si passerà soltanto a ossessivi e strampalati comportamenti
aggressivi e sessuali? Oppure ci si irrigidirà in
comportamenti
pseudo-ben
adattatati entro cui cova un'enorme distruttività
latente?
Un
fatto - evidentemente comune nelle scuole: ... Scritto sotto
dettatura sul diario di un bambino di IV
elementare:
Se
sei maltrattato, chiama il numero xxxxxxx.
Non
male, vero? Un buon modo per responsabilizzare un bambino di 10 anni
che a quanto pare deve essere già in grado di discernere una
cosa
complessa quale può appunto essere la violenza. E l'abuso???
Deve già
sapere anche come difendersi da questo? Un buon modo per far
vedere
alle famiglie che la scuola tiene d'occhio? O il contrario?
Perché
insieme non aggiungere?
PARLANE
CON LA MAESTRA
Non
passa piuttosto il messaggio:
Se
sei
in difficoltà, arrangiati!
....
Questa considerazione non è
una
polemica
sterile, ma semplicemente un'amara constatazione di come la
burocratizzazione possa generare effetti contrari. C'è
malizia in tutto
ciò o solo burocrazia e un po'di ignoranza?
Bulli
e
bullismo: dalla realtà alla lettratura: andata e ritorno.
Partendo da
articoli di cronaca dell'mmediata contemporaneirtà, un
carrellata di
personaggi letterari e cinemtografici ci avvicina, in modo serio e
divertente insieme, al fenomeno del bullismo nei suoi diversi aspetti e
significati, nella sua evoluzione storica e sociale, nella sua
trascrizione artistica capace di coglierne le più urgenti
caratteristiche, psicologiche, sociologiche e morali.
Attraverso
una rassegna di testi pedagogici degli ultimi due secoli, la
Miller
illustra i raffinati metodi di persuasione occulta messi in opera nella
civiltà occidentale per piegare l'impetuosità e la
caparbietà del bambino e
indurlo a identificarsi con il progetto educativo dei genitori. Il
bambino,
costretto a reprimere la propria aggressività, non saprà
da adulto reagire
alle ingiustizie sociali e potrà accettare senza opporsi le
imposizioni di
sistemi totalitari.
Pressanti
richieste
Ma se
anche per
questo fondamentale
motivo la "diagnosi"
proposta nella scala
insegnanti del
DSM-IV distorce la
realtà
e può mettere molto seriamente fuori strada gli
eventuali
- anzi ben necessari! - interventi
precauzionali e/o già operativi, qui
invece
si riporta la richiesta del 2001 - persino pressante! - di
"statalizzazione"
del Ritalin per l'Italia, anche per inserirlo nella "fascia A" dei
farmaci
(cioè di quelli completamente a carico di TUTTI i contribuenti,
e non del soggetto a cui vengono prescritti).
Ecco l'interpellanza
del Progetto ADHD:
L'Associazione
Genitori aderenti al
Progetto ADHD
"Parents for Parents" si riserva, laddove non venissero rispettati i
diritti
invocati per i propri figli, primo quello alla salute, e laddove le
competenze
territoriali mostrassero ritrosia nel favorire l'applicazione delle
leggi
qui invocate, di ricorrere all'On.Tribunale competente al fine di
ottenere
i provvedimenti d'urgenza che parranno, secondo le circostanze,
più
idonee ad assicurare quanto invocato.
Napoli,
11
febbraio 2001
(Proposta
dell'Onorevole Ianuccilli).
L'Associazione
Genitori
aderenti
al Progetto ADHD Parents
for Parents
si riserva, laddove non
venissero
rispettati i diritti invocati per i propri figli, primo quello alla
salute,
e laddove le competenze territoriali mostrassero ritrosia nel favorire
l'applicazione delle leggi qui invocate, di ricorrere all'On.Tribunale
competente al fine di ottenere i provvedimenti d'urgenza che parranno,
secondo le
circostanze,
più idonee ad assicurare quanto invocato.
Ecco
il testo
integrale della Interrogazione
a risposta scrittaAtto Camera
Interrogazione a risposta
scritta 4-02031
presentata
da SERGIO
IANNUCCILLI mercoledì 6 febbraio 2002 nella seduta
n.093 ATTIVITA' DI
DEPUTATO Mozioni,
risoluzioni,
interpellanze e interrogazioni presentate come primo firmatario
(estratte
in tempo reale dalla banca dati degli atti di indirizzo e di
controllo)
- Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
Dagli
organi di stampa
nonché
dall'incontro
con diversi medici e genitori, si è avuta conoscenza che almeno
il 4 per cento della popolazione pediatrica italiana (come per il resto
del mondo) è affetta da Deficit di Attenzione con
iperattività»
(Attention Deficit Hyperactivity Disorder - ADHD), una
patologia
che
comporta
per i bambini e gli adulti che ne sono affetti gravi difficoltà
nella concentrazione, nell'apprendimento e nella fine regolazione della
propria condotta sociale, con la conseguenza di un'incapacità o
grave difficoltà di acquisire e mantenere un comportamento
adattato
nell'ambiente familiare ed extradomestico e sviluppare un normale rendimento
scolastico. A ciò si
aggiungano
i seguenti effetti secondari: isolamento emotivo, insuccesso sociale e
scolastico, gravi rischi di disturbi emotivi in senso depressivo, sviluppo reattivo
di comportamenti
aggressivi
ad anti-sociali; - è
scientificamente attestato
da lavori
e pubblicazioni in campo internazionale e riconosciuto dal ministero
della
salute che i citati casi, trattati con il farmaco metilfenidato
(Ritalin), registrano una
totale regressione
ovvero un
significativo e determinante miglioramento della sintomatologia,
incidendo
in equilibrio sul metabolismo dei neurotrasmettitori
simpatici; - l'indicato
farmaco è
autorizzato
e regolarmente in vendita in molti paesi europei (Germania, Olanda,
Svizzera)
ed è stato approvato dalla F.D.A. americana, potendo, quindi,
essere prescritto da
medici stranieri; - tuttavia, in
Italia la
commercializzazione
del farmaco venne sospesa nel 1989, su iniziativa dell'azienda che
allora
lo produceva, così che, da allora, il Ritalin non è
reperibile
sul territorio italiano ed i bambini affetti dalla descritta patologia
non sono in condizione di essere curati secondo il trattamento
farmacologico
più adeguato; - per effetto di
reiterate istanze di
numerosi
medici pediatri italiani, specializzati o comunque studiosi della
sindrome
neuropsichiatrica ADHD, dei genitori (riuniti in associazione)
nonché
dell'attenzione posta dagli organi di stampa (da ultimo, si osserva che
di tale problematica è stata offerta rappresentazione al Santo
Padre
in occasione dell'Incontro con le Famiglie, trasmesso in diretta da RAI
1 il 20 ottobre 2001), il Ministero della salute, la Commissione unica
del farmaco ed il Dipartimento del farmaco notiziavano di un incontro
avuto
con la Società Novartis Farma, titolare del Ritalin, chiedendo
ufficialmente
alla stessa di presentare richiesta per la registrazione del farmaco e
la sua commercializzazione in Italia, garantendo - altresì -
«di
attuare una
procedura per quanto
possibile
accelerata»; - con successiva nota del 10 gennaio
2001,
il Ministero della salute informava il dottor D'Errico (allora
vice-segretario
della Federazione italiana medici pediatri di Napoli) delle disponibilità di Novartis ad
una rapida
registrazione e commercializzazione del farmaco RITALIN (Metilfedinato); - ad oggi, nonostante le reiterate
richieste,
alcun riscontro effettivo è stato reso, e numerosi
genitori
sono in procinto di adire le vie legali;
-
l'interrogante,
a seguito dei citati
incontri
e dalle notizie apprese dalla stampa e dalla documentazione inoltrata,
ha constatato da un lato l'elevata incidenza della patologia ADHD in età
pre-adolescenziale,
dall'altro
l'impossibilità per i soggetti malati di reperire il farmaco di
prima scelta nonché farmaci alternativi;
-
è inderogabile
principio
costituzionale,
di cui all'articolo 32 la tutela della salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività, da intendersi
quale
diritto inviolabile della
persona, oggetto
di
incondizionata
protezione; - nel Programma
del piano di Governo
presentato
in occasione delle elezioni politiche del 2001 nonché nella
legge
finanziaria per il 2002, l'attenzione alla Sanità ed alle
problematiche
ad essa connesse è stato uno dei punti fondamentali, al fine di
«garantire il diritto di tutti alla salute...»; -
in
particolare, la accertata
presenza della
citata patologia, specie in considerazione dell'età dei soggetti
affetti da ADHD e delle conseguenze psico-fisiche determinate dalla
sindrome
descritta, necessitano di un immediato intervento delle istituzioni, al
fine di consentire ai medici pediatri nonché alle famiglie di
garantire
la miglior cura per i propri assistiti, nel rispetto del riconosciuto
diritto
del cittadino all'assistenza sanitaria; - di contro, non
appare esservi
alcuna
ragione
alla mancata registrazione del farmaco ovvero all'inerzia sino ad oggi
serbata dalle case farmaceutiche -: - se il
procedimento di
commercializzazione
del farmaco Ritalin sia stato completato; - se nelle linee
guida,
eventualmente
predisposte,
sia statuita la competenza anche dei medici pediatri (ancorchè
esperti
della citata patologia) alla prescrizione del Ritalin, in analogia a
quanto
previsto in tutti i Paesi europei e se, in caso contrario, non intenda
assumere i provvedimenti più opportuni per garantire la
definizione
della questione sopra descritta; - in che modo,
nelle more del
processo
di
completamento, intenda fare fronte alle motivate richieste dei soggetti
abbisognevoli del farmaco ed in che modo sia possibile procedere al
necessario
reperimento del «Metilfenidato», anche in considerazione
della
delicatezza della questione e del grandissimo senso di disagio ed
impotenza
di genitori, medici e pazienti impegnati dal 1989 in questa battaglia
per
consentire ai soggetti affetti da ADHD di essere curati. (4-02031)
E'
da notare inoltre
che se
l'assonanza
degli acronimi AIFA
- Agenzia
Italiana Del
Farmaco e AIDAI -
Associazione
Italiana Disturbi Attenzione e Iperattività sia puramente
casuale,
però tanto più in questo caso l'uso smodato degli
acronimi al posto delle intere locuzioni, la somiglianza visiva e
fonetica di questi due termini può indurre in equivoci di non
lieve
portata.
Comunque gli equivoci si
allargano su
più indirizzi:
AIFA
-
Agenzia Italiana del Farmaco AIFA
-
Associazione Italiana Famiglie Adhd AIDAI
-
Associazione Italiana Disturbi dell'Attenzione e
dell'Iperattività
Ma mentre l'AIDAI è un clone
dell'AIFA, promossa da un
neuropsichiatra amico
dell'AIFA, l'Associazione
Italiana
Famiglie ADHD onlus(Associazione
Italiana
Famiglie ADHD.
Attention Deficit Hyperactivity Disorder. Disturbo da Deficit di
Attenzione Iperattività ) ha
invece una rete in diverse regioni, composta
tendenzialmente da genitori pro-Ritalin.
Il mistero, per così dire, è:
com'è mai possibile
che un Agenzia
Governativa (l'AIFA
agenzia,
riciclo della CUF - Commissione Unica del
FArmaco,
nata ben dopo l'AIFA associazione) nel momento di scegliere
il proprio nome scelga proprio quello identico di un associazione che
già esiste? Tra tanti nomi proprio quello? Non poteva ad esempio
scegliere di chiamarsi AIF, oppure AIFAR, oppure meglio AgeFarm, etc?
Il favore fatto all'AIFA associazione è enorme: tutte le volte
che su Google uno cerca AIFA punto e basta, fa salire di
popolarità
anche l'AIFA associazione, che quindi è indicizzata in posizioni
che
mai più avrebbe avuto diversamente...
Testimonianze
del contrario e degli
effetti della "pillola"
23°
Convegno
Nazionale di Psicosomatica
PNEI COSCIENZA
DI SE' E "MOLECOLE DI EMOZIONI"
L'incontro tra Neuroscienze,
Psicologia e
Meditazione
Lectio Magistralis della Prof.
Candace Pert
scopritrice delle endorfine
e
autrice di Molecole di Emozioni
26/27 Maggio 2012
Palazzo Ducale -
Piazza Napoleone - Lucca
Gli
effetti della coscienza
di sé e della meditazione in
medicina, psicologia e psicoterapia. Le ricerche sul cervello e sulla
coscienza Dal Nobel Edelman,
a Damasio
e Candace Pert “Molecole di emozioni”
(*) e neuro
personalità. Il
sé psicosomatico come centro della reti PNEI. Cosapevolezza di sé e meditazione nella cura dei
traumi emotivi e dell’identità profonda.
Questi i principali temi che
sranno
trattati
surante il 23° Convegno Nazionale di Psicosomatica PNEICoscienza di
sé
e "Molecole di Emozioni" si terrà a Lucca, nella Sala Ademollo
del
Palazzo Ducale, in piazza Napoleone, il 26 e il 27 Maggio 2012
Una
cosa (poco) divertente che non farò mai più: prendere il
Ritalin La
vera, unica,
inimitabile esperienza di vita di un vero GGGGiovane alle prese con gli
psicofarmaci
fonte:
...un
giovane studente diagnosticato ADHD ottiene illegalmente delle
confezioni di Ritalin® e se le auto-somministra. Effetti
collaterali,
tono dell’umore, rapporti con gli amici, attività sessuale…
tutto
cambia in poco tempo, aprendo una voragine tra lo stato allucinatorio
causato dalla molecola e la vita reale. Una storia vera che potete
leggere sul nostro
portale internet!
Prendo
la
pillola al mattino
presto
e comincio a sentirne gli effetti quasi immediatamente. Dapprima arriva
una specie di ronzio elettrico che mi parte dal petto, prosegue fin
dentro
la mandibolae si fissa alla base del collo; il respiro mi si fa
più
veloce e più breve; le dita mi formicolano leggermente; la testa
comincia a fare degli scatti fastidiosi, come se mancasse un colpo e
tornasse
indietro a compensare la perdita con un doppio movimento. Mi metto a
tossire.
La sensazione elettrica mi va alla testa e comincio asentirmi gli occhi
gonfi. Dopo un'ora, una spiacevole emicrania mi impone una benda
attorno
alla testa, dove rimarrà per lungo tempo. Non provo un vero e
riconoscibile
"sballo", ma circa venti minutid opo aver preso la medicina, parlo
più
veloce e mi si riordinano le idee. Sì, mi sorprendo a pensare,
riesco
a scrivere sotto l'effetto di questa roba. Mi potrebbero addirittura
convincere
a pulire lavasca da bagno con uno spazzolino da denti oppure a mettere
in ordine cronologico trent'anni di fotografie, tutte mescolate. Potrei
scrivere un saggio di fine trimestre. Tale saggio mi pare un compito
particolarmente
appropriato perchè, la sensazione che sto provando mi ricorda da
vicino i miei giorni al college quando io edozzine di altri sventurati
studenti eravamo soliti bere caffè nero e denso, finchè,
la vescica non minacciava di scoppiare. Quando poi questo non faceva
più
effetto, quella settimana facevamo piazza pulita di qualsiasi
stimolante
avessero escogitato quelli che tra noi si specializzavano in chimica.
Trangugiavamo
qualsiasi cosa ci tenesse svegli. Una volta mi capitò persino di
vedere in biblioteca un'anima audace sniffare piste di caffè
macinato.
Provo un senso di oppressione al petto e la testa è piena di
rumori.
Non mi sto divertendo. Quei giorni al college sono senza dubbio ormai
lontani.Inspiegabilmente,
decido di farmi un po' di caffè. Ne bevo due tazze e vado in
tilt:
il cuore mi comincia a martellare, inizio a sudare, sento fitte di
doloreagli
occhi. Adesso sono fuori uso, nervosa e agitata. Quando, alcune ore
dopo,
la medicina esaurisce il suo effetto, mi sento spossata, disorientata,
stanca. Molto più tardi poi, quando, secondo tutto il
materiale
consultato, il mio organismo avrebbe dovuto metabolizzare ed eliminare
la medicina, mi ritrovo sdraiata a letto, sveglia, a fissare
l'impietosa
oscurità del soffitto.
Di
sicuro non sono l'unica
in casa a
non riuscire
a dormire. Nelle lunghe ore dopo la mezzanotte,
stagliandosi
incerta nell'oscurità, distinguo la sagoma del mio figliolo
dodicenne
aggirarsi presso il mio letto.
- Ho
avuto un altro incubo,
mamma
mi
dice. Ha la voce tremula e ancora impastata di sonno. - Com'era?
-
Ho sognato che ero il
personaggio di
un cartone
animato. Avevo delle righe nere disegnate tutte intorno. Non riuscivo a
staccarmi dalla carta. - E' solo un sogno,
tesoro", gli
dico
prendendogli la mano. - Vedi? Non sei un cartone. Se
fossi
un
cartone
non potrei tenerti la mano.
La
cosa non
sembra
rassicurarlo
particolarmente.
Mi chiede di riaccompagnarlo a letto. Tornato nella sua stanza, si
mette
lecuffie e ascolta la musica. Vuole la porta chiusa perchè,
niente
possa entrare. Oppure uscire. Gli do un bacio e gli assicuro che
rimarrà
a tre dimensioni, ma la sua mente è già lontana, ancora
turbata.Ora,
tornata nel mio letto di insonne, cominciano le lacrime.
So
che cosa prova
Blaze e
so
perché
non riesce a dormire e anche perché ha degli incubi. Dopo tutto,
oggi abbiamo tutt'e due preso la stessa medicina. Non è
anfetamina,
non è cocaina, nè l'intruglio innocente messo assieme da
uno studente specializzando in chimica.E' il Ritalin. E questa è la
segnalazione bibliografica dell'originale :
Raising Blaze: Bringing Up an
Extraordinary Son in an Ordinary World
Più
volte avevo pensato di affidare alle pagine di un diario tutte le
emozioni, ricordi, ansie, gioie, paure e timori che hanno accompagnato
la mia carriera di insegnante di sostegno.Tra i tanti volti di ragazzi
cari a me del passato e del presente quello che mi suscita un'emozione
sempre grande, è quello di F. Vuoi perché ero all'inizio
della carriera
di " supplente " o perché mi ha colpito in modo profondo, ne
porto
sempre con me il ricordo. E'
d'uopo fare una premessa: poca
esperienza didattica, fresca fresca di corso di specializzazione
polivalente (già il solo possedere un titolo con questo nome ti
tranquillizzava), la testa infarcita di nozioni, parole, idee e...
tanta voglia di fare. Arriva il gran giorno, nomina in pugno, tailleur
come da prassi, chanel belle ma scomode, borsa piena di materiale
"strutturato e non" (come recitava la nostra insegnante al corso) e si
varca la soglia della scuola. Secondo
giorno di scuola, la scena cambia: tuta, scarpe da ginnastica e la
voglia disperata di farmi spuntare le ali per inseguire un po'
dappertutto il mio alunno che aveva la capacità d'essere
dovunque nello
stesso momento.Mi viene
presentato il caso: Morbo di
Basedown, compromissioni a livello intellettivo, irrequieto, instabile
e soprattutto molto molto "discolo ".Mi
viene
presentato il
ragazzo: piccolo di corporatura, un viso
simpatico e due occhi vispi e attenti per capire "che razza di tipo
eri", (espressione molto cara all'alunno per descrivere i professori).
Dimenticavo, l'occupazione privilegiata da F. era quella di nascondere
orribili, pelosi e automoventi animaletti di plastica (del tipo: ragni,
serpentelli, scorpioni ed insetti vari) nei registri, borse e cassetti
delle colleghe che immancabilmente ne restavano terrorizzate.
Corporatura molto minuta, arrivava sempre a scuola in ritardo,
trascinandosi dietro una pianola tre volte più grande di lui.
Ricordo
che un giorno intero lo abbiamo trascorso insieme sul pulmino della
scuola io, lui e l'autista in quanto lui era convinto di dover andare a
casa. Devo ammettere che non sapevo molto di quella malattia e ho
provveduto ad informarmi con ricerche personali e testi vari, ma il
problema principale era l'incapacità di F. di stare fermo in
classe o
in qualsiasi altro luogo. A questo punto la didattica, le
programmazioni, le attività specifiche, e tutte le altre belle
parole
andavano a farsi friggere. Che fare? Fatti un po' di tentativi con
varie strategie, rinforzi e via di seguito, tutto sembrava scorrer via
come l'acqua: nessun interesse, nessuna partecipazione e soprattutto
nessun canale di comunicazione che si potesse utilizzare. Un giorno in
cui F. era particolarmente agitato e nervoso e sembrava un animaletto
in gabbia, ho fatto, forse inconsciamente, quello che facevo sempre
quando dovevo tranquillizzare mio figlio: ho cominciato a canticchiare.
Ricordo che mi ha guardato con aria di sfida e ha detto: "E tu pure
cantare sai? Beh, se tu canti, io suono!". Presa la sua pianola, ha
cominciato a riprodurre qualsiasi brano o canzone io fischiettassi o
appena appena accennassi, anche se non le aveva mai ascoltate. Aveva
una predisposizione naturale bellissima. Da quel momento siamo scesi a
compromessi: via libera alla musica, ma le monellerie, gli atti di
disturbo e soprattutto i mostri pelosetti dovevano sparire! Tregua
fatta, il lavoro andava bene, ma non riuscendo F. a seguire le
attività
didattiche della classe, vuoi per il ritardo accumulato, vuoi
perché mi
aveva detto che "non gliene fregava niente" di quelle cose, abbiamo
deciso insieme di costruire una nostra piccola realtà. Predisposta
una stanza, cominciamo a costruire con la carta una città:
strade, vie,
palazzi, incroci e via dicendo, parlando e mettendo in discussione
tutto quanto, dal perché servisse, a chi servisse e così
via. Dalla
città allo zoo, dallo zoo ai vari ambienti, montagna, mare,
collina
etc. Alla fine dei quindici giorni di supplenza abbiamo realizzato una
mostra invitando le altre classi e i docenti a vedere il nostro lavoro.
F. sembrava soddisfatto, ma non perdeva mai la sua aria di noncuranza.
Al momento di
salutarci, mentre
io gli raccomando di fare il bravo in seguito, lui mi guarda serio
serio e dice:Allora
te
ne vai ? Senti un po' apri la mano e chiudi gli occhi.
E
io
di
rimando: Ancora,
F. ! Ma tu lo sai che io non mi spavento di questi mostri di plastica
!!!!
E lui: Tu fallo e
basta!
E mi raccomando apri gli occhi quando io me ne sono andato. Ciao! E
scappa via senza
darmi il
tempo di aggiungere altro, tirandosi dietro la sua inseparabile
pianola. Ho mantenuto la promessa e quando ho
aperto la
mano ci ho trovato una caramella!! Ricordo di essermi
commossa e
di aver pensato che se io ero riuscita a dare qualcosa a un ragazzino
con tanto
bisogno d'affetto, conferme e gratificazioni, lui aveva
saputo
innescare in me un processo di crescita
interiore e
di maturazione.
Non ho più rivisto
F. ma
lo ricordo spesso e ricordo sempre quella sensazione
di calore
intorno al cuore che mi ha fatto provare un piccolo ma
discolo,
discolo bambino.
EMOTIONAL
FREEDOM
Techniques for dealing with emotional and physical
distress.
Use this self help book for stress management, anxiety disorders,
emotional
abuse histories and for clearing barriers for peak performance... It is
a safe, effective therapy called Emotional
Freedom
Techniques (EFT), an
extension of Thought
Field Therapy TM.)
[John
Broadus (J.B.)
Watson
(1878-1958)] at Johns
Hopkins
University took
philosophy with Dewey, Moore, James Hayden Tufts
(1862-1942),
and Edward Scribner Ames
(1870-1958). He
worked under Angell in
experimental psychology and he was spent many a pleasant
Sunday in
the laboratory with George Herbert Mead
watching the
behavior of rats and monkeys. [4]
At Angell's suggestion, Watson chose neurology under Henry Herbert
Donaldson (1857-1938) as one of his two minor fields. It was
in
this
context that he met Jacques Loeb
(1859-1924), a biologist
who not only
made a number of independent contributions to objective psychology but
also was exerted a critical influence on the direction of Watson's
nascent objectivism. [5] was doing the same thing to
humans.
Watson, the founder of
what is known as the behaviorist
school of
psychology,
believed the main significance of [his] studies lay not in the bare
fact that people and dogs could both
be
conditioned to salivate to or
withdraw their toes from inherently neutral stimuli, but in their
implications for further and broader conditioning experiments. … In
particular, he suggested …that
human emotions
might profitably be thought of as
glandular and muscular reflexes which, like salivation, easily become
conditioned.
Watson
says,
Why do people behave as they do
— how can
I, as a
behaviorist, working in the interests of science, get individuals to
behave differently today from the way they acted yesterday? How far can
we modify behavior by training (conditioning)?
In
the heat of the nature-nurture
controversy
- October 2002 - Watson expounde the
battle cry of the radical militant behaviorist movement:
Give
me a
dozen
healthy infants, well-formed and my own
specific
world to bring them up in and I’ll guarantee to take any one at random
and train him to become any type of specialist I might select — a
doctor, lawyer, artist, merchant-chief and, yes, even into a beggar-man
and thief regardless of his talents, penchants, tendencies,
abilities, vocations and race of his ancestors
A fruitful
fusion of mind and
body,
continually
transforms the capacity to sense emotions and feelings - the only way
to
generate
real, personal CHOICES - and so can turn
everything
into true EXPERIENCE. On the contrary, the MEDICAL - abusive - USE of a
reductive psycho-somatics, which DISQUALIFIES every
participation
to EMOTIONS, can put into
effect on a very
large
scale, to activate a very collective and triple brain-wash
in an
indirect,
but extremely powerful way. It is triple because it "corrects"
behaviors as they need "to be punished", it exercises a censorship
right from the start on
their
emotional presuppositions, and lastly, as happens with the "treatment"
of children's attention
deficit and
hyperactivity, it addresses explicitly
pharmacological
treatments operating on the
visceral
and central nervous system: on reason
and will,
at also on endocrine and
nervous visceral
systems,
the very systems to which LIFE instincts are assigned. (To a better
knowledge of "emotions" topic read on Consciuosness
and memory, and Anamnesis?
A way for healing... files/chapters of
another site/book)
And now a short
technical digression
to explain,
in a few words, how, differently from metylfenidate dexamfetamine,
the so-called anti-depressants never turn into street drugs.
Street
drugs, like several others
stuffs - hormones,
vitamins,
psychotropic
drugs like, for instance, benzodiazepines
etc.,
and
"others" such as opiates,
cannabinoids,
Viagra
etc. - can give PLEASURE
as they STRENGTHEN or replace substances and functions normally PRESENT
in the body.
However, there are other
substances -
POISONS
- that block, or anyway impede normal functions: an obvious example,
and
a deadly one, is that of cyanides
or carbon
monoxide
that close the
respiratory
systems through which oxygen
and carbon
dioxide
pass. Whereas "beneficial" to us is a further
example: the way in which antibiotics and insecticides
work. They do not interfere, or
only
less, with the human body, but contribute to free the body and/or the
habitat,
and/or cultivation from infections and parasites, while indirectly
"help" the human being by blocking essential
metabolic
functions in micro-organisms or in insects.
The antidepressants' selective
inhibiting of reuptake
of serotonin (a substance to be found in several
visceral
sectors, and in fact it was originally called enteramina:
i.e. amine
of
the bowels), as their very name suggests, act
INHIBITING
the regular come-and-go inside-outside and outside-inside human cells,
not only brain cells. [See, better explained and directly quoted also
in Consciousness
and memory]
Besides,
the
medical treatment of
perfectly normal
and contingent
and BIOLOGICAL
manifestations in
emotional
states disqualifies the
concreteness and the
intensity
of REAL LIFE, disqualifying subjective
consciousness in life
manifestations. People who feel like to be deprived of their rights to
intimate SENSATIONS, and consent to have them
turned
into diseases - hence into HANDYCAPS - loose
their
body's "friendship", together with the awareness of their own
identity
and uniqueness. Once deprived of the body's now become an enemy, they
can
no longer trust
their own individuality and
CONSCIOUSNESS;
they do not distinguish between a genuine, even if disagreeable
emotional
state, and a PATHOLOGICAL state of
pharmacological
intoxication; at the same time they are deprived of their own true
self,
and become the slaves of hypothetical others. They feel
ashamed to
suffer
because of ,
they feel ashamed
for not believing in what they are told. Being
hetero-directed,
they end up by identifying
themselves only in a social ROLE.
In
effect,
deprived of their human sensibility, they become depersonalized even in
their human PARTECIPATION.
Once "freed
of fear",
they dangerously loose any AUTHENTIC
humane feeling. Think of all the cases of guilty indifference, of
conspiracy
of silence caused not to fear but by obtuseness and compliance etc., as
proven by the Milgram
experiment and by the silence concealing the
awareness and
memory
of present and past abuses. See also the enormous disasters
caused by militaries
whose faculties were numbed by the use of dexamfetamine
the "go-pills
that free from fatigue and boredom". (See, for instance, the
trial
for the Tarnak episode of April 17, 2002).
Comorbidity
is,
sometimes, a contradiction
which results form
iper-classification of pathologies and does not always represent a real
aggregation of clinical entities. In the field of psychiatry it's
characterized by a high percentage of comorbidity and from the same
symptomatology; this often renders differentiated diagnosis difficoult,
if not impossible. In the field of physical pathologies there is a high
percentage of comorbidity and different symptoms. The common statement
that ADHD is characterized by a deficit of sustained attention and of
executive capacities, by impulsiveness and hyperactivity, is disproved
by the researches here gathered, which highlight how these factors are
common to a great variety of pathologies; they are variables which do
not characterize any pathology, rather they appear as natural and
aspecific byproducts which seriously undermine people's health. It thus
follows that ADHD is a psychiatric nosology which doesn't have factors
which characterize it or justify it scientifically. The classification
and terms presented in this database are those employed by the DSM, out
of coherence with the terminology employed by researchers.
Read
statistic
data on Making Sense of ADHD: A Battle for
Understanding? Parents' Views of Their Children Being Diagnosed with
ADHD,
di John
Pekkanen, Reader's
Digest January
2000, page 158 quoted also on the Italian quotes
of this file.
Speaking
at
U.S. Congress Peter
Breggin, Author of The
Ritalin Fact
Book: What
Your Doctor Won't Tell You About ADHD
and Stimulant Drugs Published
in 2002
by Perseus Books,
Cambridge, Massachusetts.
This
book is the easiest and
most direct way to get information on the stimulant drugs including
Ritalin,
Ritalin SR, Adderall,
Adderall
XR, Dexedrine, Focalin, Concerta, Metadate
ER and Cylert. It contains the latest research on side
effects,
including
permanent brain damage and dysfunction, and guidance on
how to
help out-of-control
children without resort to drugs.
September
30, 1998
- Attention
Deficit Hyperactive Disorder
An
instrument that uses
observer ratings and self-report ratings to help assessattention
deficit/hyperactivity
disorder (ADHD) and evaluate problem behavior inchildren
and
adolescents. Various CRS-R
versions offer
flexible administration options while also providing the ability tocollect varying
perspectives
on a child’s behavior from parents, teachers, caregivers, and thechild
or adolescent. There are three
versions — parent,
teacher and adolescent self-report — all of which also havea
short and long
form available.
In addition, there are three screening tools that offer the
option of
administering a 12-item
ADHD Index or the 18-item DSM-IV® Symptom Checklist,or
both. These
instruments also
offer versions for parents, teachers, and adolescents.
How
to Use This Test The CRS-R
instruments are used
for routine screenings
in schools,
mental health clinics,residential
treatment centers,
pediatric offices, juvenile detention facilities, child protectiveagencies,
and
outpatient settings.
The test can help:
Measure
hyperactivity
in children and adolescents through routine screening
Provide
a perspective
of the child’s behavior from those who interact
with
the childon a daily basis
Establish
a base point
prior to beginning therapy and monitor treatment effectiveness and
changes over time
Provide
valuable
structured and normed information to further support
conclusions,diagnoses, and
treatment decisions when the parent, teacher, and
self-reportscales are
combined
Key
Features Based on the
original Conners’
Rating Scales, the CRS-R has many advantages, including:
A
large normative database
to help
support the
instrument’s reliability
and validity
Multidimensional
scales that
help
assess ADHD
and comorbid disorders
with
links to
DSM-IV
diagnostic categories
Teacher,
parent, and
self-report
scales in long
and short formats
Applicability
to managed
care
situations through
the quantification andmeasurement of a variety of
behavior
problems.
To
order a
specific
assessment or
talk with a client
relations representative:
Call 1-800-627-7271, ext. 3225 or 952-681-3225 Fax: 1-800-632-9011 or
952-681-3299
E-Mail:
Initially
Stronger Effects
in Highly Cited Clinical Research
Context Controversy and
uncertainty ensue when the results
of clinical research on the effectiveness of interventions are
subsequently contradicted. Controversies are most prominent when
high-impact research is involved. Objectives
To
understand how
frequently highly cited studies are contradicted or find effects that
are stronger than in other similar studies and to discern whether
specific characteristics are associated with such refutation over time.
Design
All original clinical research studies published in 3 major
general clinical journals or high-impact-factor specialty journals
in 1990-2003 and cited more than 1000 times in the literature
were examined. Main
Outcome
Measure The results of highly cited articles
were
compared against subsequent studies of
comparable or larger sample size and similar or better
controlled designs. The same analysis was also performed
comparatively for matched studies that were not so highly
cited. Results
Of 49 highly cited original
clinical research studies,
45 claimed that the intervention was effective. Of these, 7
(16%) were contradicted by subsequent studies, 7 others (16%)
had found effects that were stronger than those of subsequent studies,
20 (44%) were replicated, and 11 (24%) remained largely unchallenged.
Five of 6 highly-cited nonrandomized studies had been
contradicted or had found stronger effects vs 9 of 39 randomized
controlled
trials (P = .008). Among randomized trials, studies
with contradicted or stronger effects were smaller
(P = .009)
than replicated or unchallenged studies although
there was no statistically significant difference in their
early or overall citation impact. Matched control studies
did not have a significantly different share of refuted
results than highly cited studies, but they included more
studies with "negative" results.
Conclusions
Contradiction and initially stronger effects are not
unusual in highly cited research of clinical
interventions and their outcomes. The extent to which high
citations may provoke contradictions and vice versa needs
more study. Controversies are most common with highly cited
nonrandomized studies, but even the most highly cited
randomized trials may be challenged and refuted over time,
especially small ones.
OBJECTIVE:
In
2003, the U.S.
Food and Drug
Administration (FDA) issued
a public health advisory about the risk of suicidality in pediatric
patients taking selective serotonin reuptake inhibitors (SSRIs) for
depression, and in 2005, the agency mandated a black box warning and
medication guide indicating that pediatric and adult patients may be at
risk. The authors examine the effects of this pediatric policy on
treatment of adult depression in the community. METHOD: An adult cohort
with newly diagnosed episodes of depression was created from a large
national integrated claims database of managed care plans from October
1998 to September 2005 (N=475,838 unique episodes). Time-series
analyses were used to compare the post-FDA advisory trends to the
trends during the 5 years preceding the advisory. RESULTS: The rate of
diagnosed depression was significantly lower after the advisory than
would have been expected on the basis of the preadvisory historical
trend. The average percentage of adults with new (versus recurrent)
depressive episodes was 88.6% in the preadvisory period (declining at
an annual rate of 1.69%), and it decreased significantly to 77.5%
(declining more rapidly, at an annual rate of 7.70%). The percentage of
adults with depression who did not receive an antidepressant increased
from an average of 20% (declining at 0.45% annually) before the policy
action to an average of 30% (increasing at an annual rate of 20.6%).
The data did not show any compensatory increases in psychotherapy or
prescription of atypical antipsychotics or anxiolytics. CONCLUSIONS:
The FDA advisory had a significant spillover effect into community
treatment for adults with depression, despite the focus of the policy
on pediatric patients.Robert
J Valuck, http:=//www.psychiatrictimes.com/>Ross
J. Baldessarini
Hands
off the children
Banal,
hasty,
shallow
socio-behavioral diagnosis and therapy? With obtuse sets of questions
to enroll definitively children on a psychiatric list? or - sometime
even worse - to disregard to consider and care somatic illnesses?
How
seriously
has to be treated body and its diseases? How
socio-behavioral hasty and shallow pseudo-results can misinterpret
physical symptoms: at first the ones often
so easily
sharing not only past ill-treatments but injuries happening also at
present - as "simple" lesions from hits or accidents or from
sexual abuse? How to ignore that there are also true, even
potentially dangerous, illnesses which main signs give back on
movements and then apparently on behavior?
OBJECTIVE:
The purpose of our study was to investigate possible reasons of
diagnosing comorbidity in child psychiatric disorders, with special
attention to the comorbidity of mania and attention
deficit-hyperactivity syndrome (ADHD). METHOD: Using a structured
interview the Neuropsychiatric
Interview Kid (M.I.N.I. Kid, we
examined 112
consecutive admitted
children aged under
18 in the Vadaskert Children's
Psychiatric Hospital. For all children,
best-estimated diagnoses were made by an independent child-psychiatrist
as well, who was blind to the diagnoses of the M.I.N.I. Kid. Six
children were diagnosed as having pervasive developmental disorder by
the independent clinician, their data were excluded. In this way the
data of 106 children were included in the statistical analysis. RESULTS:
Comorbidity: Based on the M.I.N.I.
Kid test comorbid diagnoses
were found in 74.53%
of the
children and 51.90%
of the
children with
comorbid diagnoses had three or more concomitant diagnoses. The maximum
number of diagnoses obtained concomitantly by the M.I.N.I. Kid was 9.
The M.I.N.I. Kid
produced 2.58
diagnoses for one child on
average. The
independent child-psychiatrist found comorbid diagnoses in 25.47% of
the children. The maximum number of diagnoses
made
by the independent
child-psychiatrist for 1 child was 2. The independent
child-psychiatrist established 1.25 diagnoses for one child on average.
Manic/hypomanic episode: Based
on
the
M.I.N.I. Kid manic episode was
diagnosed in 14.15% of the children and hypomanic episode in 6,60% of
them, while the independent psychiatrist did not diagnose these
conditions in any of the children. 99.33% of the children
with
manic
episode were diagnosed together with ADHD by the M.I.N.I. Kid. In
57.14% of those cases, where the M.I.N.I. Kid diagnosed a hypomanic
episode, it found an ADHD at the same time. The independent
psychiatrist found ADHD in 73.33% of the children with the diagnoses of
manic episode and in 57.14% of the children with hypomanic episode
determined by the M.I.N.I. Kid.
CONCLUSIONS:
The
considerable
differences found in the number of diagnoses made by using the M.I.N.I.
Kid and by the independent child psychiatrist may indicate the possible
over-sensitivity
of structured interviews and the characteristics of
diagnostic systems: several disorders have overlapping
symptoms,
making
the differential diagnoses difficult. PMID: 16462006 [PubMed - indexed
for MEDLINE] Publication
Types: English
Abstract
A
Front Group
for the Psycho-Pharmaceutical Industrial Complex
Updated:
January
1, 2006 3:35 PM EST TeenScreen
is a very controversial so-called 'diagnostic
psychiatric service' aka
suicide survey; done on children who are then referred to psychiatric
treatment. The evidence suggests that the objective of the
psychiatrists who designed TeenScreen is to place children so selected
on psychotropic
drugs.
It's just a
way to
put more people on prescription drugs,
said Marcia
Angell, a medical ethics lecturer at Harvard
Medical School and author
of The
Truth About Drug
Companies.
She said such programs will boost the sale of antidepressants even
after the FDA in September ordered a 'black
box' label warning that the
pills might spur suicidal thoughts or actions in minors. (The New
York
Post, December 5, 2004)
Sydenham Chorea in
10 year old boySydenham
chorea (SC), a major manifestation of rheumatic fever (RF),
is thought to occur when antibodies directed against group A streptococcus (GAS)
cross-react with
epitopes on neurons of the basal
ganglia. In earlier work with SC, Swedo and colleagues identified
children who, in addition to chorea, presented with
obsessive-compulsive behavior. A
precipitous onset
of childhood obsessive-compulsive disorder
(OCD)
after streptococcal pharyngitis
was
subsequently described that shared many
similarities to SC but did not have chorea
or clinical signs of RF such
as arthritis
and carditis. Swedo and colleagues
termed this
subtype of
childhood-onset OCD, pediatric autoimmune
neuropsychiatric disorders
associated with
streptococcal infections(PANDAS).
Both
pathogen- and host-related
factors appear to influence the risk of acquiring RF, with only 2% to
3% of untreated individuals infected by GAS developing RF.
Susceptibility to RF is influenced by age, GAS serotypes, family
history, and environmental conditions. Children between the ages of 5
and 14 years show the highest rate of this complication. The
observation that RF is more prevalent among relatives of the probands
than unrelated controls supports the hypothesis that susceptibility to
RF is, in part, genetically determined. Environmental influences, such
as crowded living conditions, may contribute to the risk of developing
RF. Pathogen-mediated factors play a role as well, with specific GAS
serotypes conferring increased susceptibility to RF, although
genome-based analyses of GAS should lead to identification of more
specific virulence factors. In the absence of carditis and arthritis,
the diagnosis of SC is frequently a diagnosis of exclusion.
Elevated
streptococcal titers at the time of presentation suggest but do not
prove a causative role. Similarly, the association of streptococcal
illness with children presenting with PANDAS
may occur coincidentally.
Advances in identification of reliable clinical and/or biological
markers of these disorders could further our understanding of
pathophysiology and lead to increased specificity in diagnosis and
treatment.
Dec.
6, 2004 =97 Iron deficiency may
contribute to the physiopathology of attention deficit-hyperactivity
disorder
(ADHD) in children, according to the results of a controlled group
comparison
study published in the December issue of the Archives of Pediatric
&
Adolescent Medicine. Iron supplementation
may benefit this
population. "Iron deficiency has been previously considered
a
potent cause of poor
cognitive impairment, learning disability, and psychomotor
instability,"
writes Eric Konofal, MD, PhD, from Robert Debr=E9 Hospital in Paris,
France,
and colleagues. "Iron deficiency could lead to ADHD symptoms in
relationship
with central dopaminergic dysfunction." In the study, the investigators found that serum
ferritin levels were
significantly
lower in children with ADHD (n =3D 53; mean =age, 9.2 =B1 2.2 years)
compared
with age- and sex-matched control subjects (n =3D 27; mean age, 9.5 =B1
2.8 years) with mild reading disabilities (serum ferritin levels, 23
=B1
13 ng/mL vs 44 =B1 22 ng/mL, respectively; P < .001).=20 Serum ferritin levels
were also
abnormally low (< 30 ng/mL) in a
significantly
greater proportion of children with ADHD compared with control subjects
(84% vs 18%; P < .001).=20 In children with ADHD, low serum ferritin levels
were
correlated with
more
severe general symptom scores on the Conners' Parent Rating Scale
(Pearson
correlation coefficient [r] =3D =96 0.34; P =< .02) as well as
greater
cognitive deficits (r =3D =96 0.38; P < .01). =A trend toward a
correlation
with greater hyperactivity was also observed but did not achieve
significance
(r =3D =96 0.57; P =3D .055).=20 "Only the cognitive subscore correlated
significantly withlow
ferritin
levels," the authors note. "This correlation suggests that the
iron-deficient
children are mainly inattentive and distractable and suffer from learning
disabilities, a finding consistent with the role of iron
deficiency
in
cognitive defects and mental retardation. "[I]ron supplementation could be considered a
first-line treatment for
children with ADHD and iron deficiency," the authors conclude, adding
that
such therapy may improve central dopaminergic activity and
decrease
the need
for psychostimulants. The authors report no pertinent financial
conflicts of
interest
154th Annual
Meeting of the American
Psychiatric
Association, ADHD and Comorbidity, May 8, 2001.
2014 American
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National
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Excellence
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National
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Consensus
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metylphenidate
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Food
and Drug
Administration Attention
Disorder:
Overcoming
the Deficit Abuse of Attention Deficit Drug Can Be Deadly, FDA Consumer
Magazine, July-August 1997.
Look
also
to how
these
ill-treated "diseases" go on when resulted fully-grown
I
saw two TV
commercials Tuesday
for two Web sites:
One
site was an
article, which
offers information about Adult ADHD/(Attention-Deficit Disorder). The
other
site was Recognizing
ADHD, I think, offering a test to determine whether
you have
it.
The commercials and the sites seemed to be productions of the Eli
Lillydrug
company. The
symptoms of Adult ADHD are identical to some of the symptoms
ofpsychotronic
mental harassmentthat
we
experience.
I
suspect that
psychotronic
mind control of the general population has been
increasing
rapidly recently,
and these commercials and Web sites are:
1 ) part of a
cover story
for it, and
2.) a way ot make
some
money from it for sellers of treatments.
-
Drug Abuse
and
AIDS -
Drugged
Driving -
Cigarettes
and
Other Nicotine Products -
Club Drugs -
Crack and
Cocaine -
MDMA
(Ecstasy)
- LSD
- Methamphetamine
- Pain
Medications
and Other Prescription Drug -
PCP - Methylphenidate
(Ritalin) -
Rohypnol
and GHB -
Steroids
(Anabolic - Androgenic)
Methylphenidate,
a Schedule II substance, has a
high potential for abuse
and
produces many of the same
effects as cocaine or the amphetamines. The abuse of this
substance has been documented among narcotic addicts who dissolve the
tablets in water and inject the mixture. Complications arising from
this practice are common due to the insoluble fillers used in the
tablets. When injected, these materials block small blood vessels,
causing serious damage to the lungs and retina of the eye. Binge
use,
psychotic episodes,
cardiovascular complications, and severe psychological addiction have
all been associated with methylphenidate abuse. Methylphenidate
is used
legitimately in the treatment of excessive
daytime
sleepiness
associated with narcolepsy, as
is the newly marketed Schedule IV stimulant, modafinil (Provigil®).
However; the primary legitimate medical use of methylphenidate
(Ritalin®, Methylin®, Concerta®) is to treat attention
deficit hyperactivity disorder (ADHD) in children. The
increased use of
this substance for the treatment of ADHD has paralleled an increase in
its abuse among adolescents and young adults who crush these tablets
and snort the powder to get high.
Youngsters
have little difficulty
obtaining methylphenidate from classmates or friends who have been
prescribed it. Greater efforts to safeguard this medication at home and
school are needed.
Caring
for Our Youth:
Resources To Help Prevent
Teen
Drug Abuse As
graduation and summer break quickly approach, SAMHSA’s Health
Information Network has developed a Webpage loaded with substance abuse
prevention resources. Learn what to ask, look for, expect, and do to
help keep the teens in your life drug free. Order these popular,
teen-focused publications and use the free downloadable blog badge code
on your Web sites to help spread the word about keeping our youth drug
free. For more information, contact SAMHSA’s Health
Information Network
or visitSAMHSA's
Web site:
1-877-SAMHSA-7 (English and Spanish/inglés y
español)
e Network
Archives
New
National Survey Shows That
More
Than a Quarter of Youth Aged
12 to 20 Drank
Alcohol
in the Past Month
SAMHSA and Ad Council Launch Underage
Drinking Prevention
Campaign
Officials
from SAMHSA and the Ad Council
will unveil a national public service campaign designed to urge parents
to speak with their children about underage drinking in order to
prevent or delay the onset of and ultimately reduce underage drinking.
SAMHSA will also discuss findings of a new report on underage alcohol
use among youth. Who: Frances M. Harding, Director,
Center for
Substance Abuse Prevention, SAMHSA RADM Peter Delany,
Ph.D.,
Director, Office of Applied Studies, SAMHSA
style="font-style: italic;"> Heidi
Arthur,
Senior Vice
President for Campaigns, Ad Council
style="font-style: italic;"> What: Unveiling of new television,
radio,
print, and Web public service announcements, and resources designed to
overcome parents' misconceptions about underage drinking and to
encourage them to communicate with their children about alcohol at an
early age
When: Thursday, March 25, 3 p.m.
eastern time Where: Substance Abuse and Mental
Health
Services Administration
You
might get
the impression from
the published literature that [these drugs] are consistently effective;
however,
the outcome of this study is that they are effective, but
inconsistently so,
lead study author, Eric H. Turner, MD, from Oregon
Health
and Science
University, in Portland, Oregon, told Medscape
Psychiatry.Evidence-based
medicine is
valuable to the extent that the evidence is complete and unbiased,
he noted,
adding that selective
publication of clinical trials can alter the apparent
risk/benefit ratio of drugs, which can affect prescribing
decisions.
The
FDA's October 2003 public health advisory described reports of
suicidal ideation and suicide attempts in pediatric patients taking
antidepressants and advised close
supervision of such patients, the
researchers from the American Journal of Psychiatry study, led by Elaine H. Morrato,
DrPH, from the University of
Colorado Health Sciences Center, in Denver, explain.We expected [the
FDA advisory]
to cause increased monitoring
by physicians of patients and increased contacts, but we did not find
that; it stayed very similar to how it was before the warnings,
corresponding author Robert J. Valuck, PhD,
from the University of
Colorado Health Sciences Center, told Medscape
Psychiatry
Five
former
mental patients and
a dissident
social worker from through out the United States will arrive in
Pasadena,
Calif. to begin a hunger
strike to
press for human rights and choice in Psychiatry:
Fast
for Freedom in
Mental
Health. They charge that the pharmaceutical
industry and
psychiatry are medicalizing
an ever-widening spectrum of human emotion and behavior for financial
gain
and self-interest, and are willing
to deceive the public while they too frequently stigmatize, humiliate,
and harm their clients in the process. The
government gives
virtually total support to a quick-fix, pill-pushing model of mental
health
at the expense of alternative, less invasive ways of helping people in
emotional distress,
asserts David Oaks, hunger
striker
and Executive
Director of MindFreedom
Support Coalition International. Fourteen
mental health academics and practitioners stand ready to review and
reply
to responses to the strikers' challenge
...
What
we are dealing
with
here is fashion, politics,
and money...
I want no part of a psychiatry of oppression and social control.
The
Times
(London) August
4, 2006
One
critic calls it
'a nefarious
effort to recruit our children into
the quagmire of
biological psychiatry'...
it seems to us that US high
school kids have never needed much persuasion to enter quagmires of
biological psychiatry through either prescription drugs nicked from
parents' medicine cabinets, or by buying recreational drugs from those
suffering from DDD: Drug Dealer Disorder
Updated:
January
11, 2007 6:11 PM EST
TeenScreen
is a very controversial so-called diagnosticpsychiatric service,
aka suicide survey; done on children who are then referred to
psychiatric treatment. The evidence suggests that the objective of the
psychiatrists who designed TeenScreen
is to place children so selected
on psychotropic
drugs What
treatment?
Drugs. A survey of
recently trained child psychiatrists found the treatment
for 9 out of 10 children consisted of drugging. (Journal of the American
Academy of Child Adolescent Psychiatry 2002)
The
"treatment"
used on children with these bogus labels can be found here: Medication
Guidelines "Treatment"
is the
long term goal for TeenScreen
according to their director, Laurie Flynn.
What does the Food
and Drug Administration say about these drugs? See here: Black
Box Warning.
TeenScreen was established in
Tulsa, Oklahoma in 1997.
According to a
2003 Tulsa
World newspaper
article, Mike
Brose,
executive director of the Mental Health Association in Tulsa,
stated:
-
To the
best
of my knowledge, this is the highest number of youth
suicides we've ever had during the school year -- a number we find very
frightening.
Psychiatrists
are
even coming forth saying TeenScreen
is unworkable. Nathaniel
Lehrman
says:
The claim by the
director of the TeenScreen Program that her
program would significantly reduce suicides is unsupported by the data.
Indeed, such screenings would probably cause more harm than good. It is
impossible, on cursory examination, or on the basis of the Program's
brief written screening test, to detect suicidality or "mental
illness," however we define it.
The
true story is
that the majority of child suicides in Florida had
been on psychotropic drugs or had already received psychiatric
treatment, which is completely consistent with the recent flood of FDA
and international warnings that these drugs can create suicidal
ideation. 4.
Where are all the
schools that
use TeenScreen? It's
all a big
secret. According to TeenScreen's
director Leslie McGuire,
they are fearful there will be an uprising against mental health
screening, therefore TeenScreen
refuses
to divulge their locations.
They use a canned e-mail message:
We
get a
lot of requests from people
who are interested in locating and speaking directly with local
TeenScreen sites and this can become a burden on them. We are not
authorized to give out our sites contact information unless we have
requested their permission to do
Due
to TeenScreen's
secrecy and the fact that parents have the right to know if their
school has TeenScreen,
a
search is being conducted nationwide for
schools with TeenScreen. A new website exposes the
discovered TeenScreen
Locations.
In
March 2001, the
National Institutes of
Health issued the following warning:
The
number of Web
sites offering
health-related resources grows every day. Many sites provide valuable
information, while others may have information that is unreliable or
misleading.
[To
read then] TEEN VIOLENCE A
Bibliography, Medical Dictionary, and Annotated Research Guide to
Internet References (Teen Violence)
Any
way at December 14 2012
Stop
bullying
now!
1.
Does the
TeenScreen Program
endorse mental health screening for all teens? The goal of TeenScreen was
to screen every
child in the United States by the time
they're out of high school. According to TeenScreen's Director, Laurie
Flynntheir term goal is "treatment"
for "those in need." 2.
Does
TeenScreen recommend treatment? TeenScreen
materials say they make no treatment recommendations. However, let's
pose this question: If you have a child who's been asked a battery of
potentially upsetting questions, has been labeled with a
bogus
'mental
disorder', has been assigned a certain "impairment score" and then
referred to a psychiatrist, what do you think the treatment will be?
When TeenScreen
says they do
not recommend treatment it's like the
gallows builder saying he didn't hang that man!
Plenty,
according to U.S.
Department of
Education data: Boys are four
times
more likely to show up in special education programs designed for emotionally/behaviorally disabled
(EBD)
students than are girls.
Education experts are quick to point out that this doesn't mean boys
are four times as disturbed as girls are, but that boys - especially
African-American boys - may be overidentified for EBD programs, as they
are known, as a result of something as simple and complex as boys being
boys. b>The
New Gender Gap From
kindergarten to grad
school, boys are
becoming the second sex (by Michelle Conlin). Commentary:
Why Can't We Let Boys Be Boys? (by Marcia Vickers).
When
Columbia University’s TeenScreen program announced last month that it
was shutting down effective December 14, everyone, including the Substance Abuse and Mental Health Services
Administration (SAMHSA), was
surprised. Mark Olfson, M.D., interim executive director of TeenScreen,
referred interview requests to the Columbia University press office,
where spokesman Doug Levy said that no interview requests would be
granted. Overall,
there was shock that the program, which according to the website had
contracts with 550 school districts to conduct mental health screening
on middle and high schoolers and refer them to treatment if necessary,
was suddenly coming to such an abrupt
end. However,
mental health groups said TeenScreen’s loss, despite its controversies,
would hurt children who had been helped by the program. “TeenScreen is
a great program,” said Rob Grant, spokesman for the American Academy of
Child and Adolescent Psychiatry (AACAP). Grant was as surprised as
everyone else by the announcement of the shutdown. “I found out the
same way the rest of the world found out,” he told MHW. “I went online,
and within five hours their social media footprint was gone. I have no
knowledge of their internal workings,” he said. “But it was a great
resource for getting information out to the public. We would share
information whenever we could.”
ANYONE
who has ever been a mother or father and is at all honest knows
from experience how difficult it can be for parents to accept certain
aspects of their children.
There
are all kinds of reasons
why young
people bully others, either occasionally or often. Do
any of these
sound familiar to you?
Because
I see
others
doing it
Because
it's what
you do
if you want to hang out with
the
right crowd
Because
it makes me
feel,
stronger, smarter, or
better than
the person I'm bullying
Because
it's one of
the
best ways to keep others from
bullying me
Whatever
the reason, bullying is something
we all need to think about.
Whether we've done it ourselves ... or whether friends or other people
we know are doing it ... we all need to recognize that bullying has a
terrible effect on the lives of young people. It may not be happening
to you today, but it could tomorrow. Working together, we can make the
lives of young people better.
Non-Medical
Use of Ritalin (methylphenidate)
Methylphenidate,
a
Schedule II substance, has a high
potential for abuse and
produces many of the same
effects as cocaine or the amphetamines. The abuse of this
substance has been documented among narcotic addicts who dissolve the
tablets in water and inject the mixture. Complications arising from
this practice are common due to the insoluble fillers used in the
tablets. When injected, these materials block small blood vessels,
causing serious damage to the lungs and retina of the eye. Binge use,
psychotic
episodes,
cardiovascular complications, and severe psychological addiction have
all been associated with methylphenidate abuse.
Methylphenidate is used legitimately in the treatment of excessive daytime sleepiness
associated with narcolepsy,
as
is the newly marketed Schedule IV stimulant, modafinil (Provigil®).
However; the primary legitimate medical use of methylphenidate
(Ritalin®, Methylin®, Concerta®) is to treat attention
deficit hyperactivity disorder (ADHD) in children. The
increased use of
this substance for the treatment of ADHD has paralleled an increase in
its abuse among adolescents and young adults who crush these tablets
and snort the powder to get high. Youngsters
have little difficulty
obtaining methylphenidate from classmates or friends who have been
prescribed it. Greater efforts to safeguard this medication at home and
school are needed.
Can
a judge
constitutionally order a controversial drug to be given to
a child over the opposition of his parents? Such action by a Family
Court Judge in Albany, NY has touched off a national debate
pitting
public schools and the courts against parental rights .
But read also
the beginning of an
article which
appeared
in Oct.28 2000 on Detroit News:Reining in
Ritalin
by Samuel A.
Walker
(former communications specialist for the Mackinac
Center;
in addition writing and editing Viewpoint
commentaries
and news
releases, Walker edited also the Center's many studies,
pamphlets and
publications, including Michigan
Privatization
Report, Michigan
Education Report IMPACT!
newsletter).
A
package of bills before the Michigan
Legislature
would prohibit
school
employees from recommending that any student be prescribed Ritalin, a
drug as potent as cocaine, to treat a "disease"— Attention Deficit
Hyperactivity Disorder (ADHD) — about which many medical
professionals
have grave doubts.
The
measures come none too soon. It is a
mystery how a diagnosis as controversial as ADHD, and its
equally
controversial treatment with powerful drugs, can be unquestioningly
embraced by America's educational and medical establishments. Apparently,
America is suddenly afflicted with a massive epidemic affecting between
4 and 6 million children, while children elsewhere remain relatively
unscathed. Michigan ranks third among states in the use of
Ritalin,
which child psychiatrist Carl L. Kline of the University of British
Columbia calls nothing
more than a street drug being administered to
cover the fact that we don't know what's going on with these
children. [to
continue]
George Lucas's devotion to timeless
storytelling and
cutting-edge
innovation has resulted in some of the most successful and beloved
films of all time. His films celebrate the boundless potential of the
individual to
overcome any limitations: something he firmly believes. This theme is
strong in the early movies that marked the start of his professional
career. In 1971, using San Francisco production studio American
Zoetrope and long-time friend Francis
Ford Coppola as executive
producer, Lucas transformed an award-winning student film into his
first feature, THX-1138. THX
1138
was director George Lucas' directorial
debut.
Released in 1971 to a lukewarm reception, it's captured the hearts and
minds of viewers around the world since. The film was a
dystopian, symbolic vision of one man's escape from his
daily
imprisonment. It commented on many ills of society, both then
and
prophetically, today. The sounds and images that erupt from the film
are carefully planned and wonderfully executed. THX 1138 was a film years ahead of its
time (1971)
Bringing Up
BabyDebra
Ginsberg thought her son was fine -
until she took him to school. RAISING BLAZEBringing Up an Extraordinary Son
in an
Ordinary World(Harper
Collins)
It's
hard to compare degrees of
misery
when it comes to children, but Debra Ginsberg's story, chronicled in Raising Blaze: Bringing Up an
Extraordinary
Son in an Ordinary World, is not one any parent would
choose. On
her son Blaze's first day at kindergarten in the fall of 1992 in San
Diego, Ginsberg walked in with a happy, healthy little boy who knew his
letters and his numbers and showed a keen appreciation for jazz, but
she left with a troubled kid in special ed. Thus began her ongoing
struggle to help her child adapt to the world (he's now 15) - or, more
aptly, her struggle to help her child cope with public school. Readers
unfamiliar with the diagnosis-mad, pill-pushing, test-obsessed places
many public schools have become may be shocked and horrified at what
seems like publicly funded torture of this boy, whose crimes include
saying things like the floor hurts his feet, wanting sounds to be
assigned numbers, having difficulty cutting with children's scissors,
and describing the days of the week with colors (tell me Monday isn't
"gray"). Ginsberg is obviously too close to the story
to see the big picture, and the book makes little attempt to connect
Blaze's experience with the general explosion of special education,
especially for boys (see What Little
Boys Are
Made Of).
Readers may find themselves nearly enraged at her acceptance that it is
her son - not the school - that is the problem. ... She takes him to a
parade of
doctors who diagnose everything from autism to retardation to nothing
... After relentless pressure from nearly everyone who comes into
contact
with Blaze, she even gives
him Ritalin
briefly, but
nothing really
helps. Well, the
one thing that helps is a great teacher, which Blaze
finally gets in the sixth grade, but that is a sadly short-lived
experience. ... In a system where
being called "different" is not a good thing, children like Blaze will
find few comforts; and the sad but unmistakable message of this book is
that their parents may find a public education inadequate, if not terribly
damaging.
By Audrey
Van Buskirk
Raising
Blaze: Bringing
Up an
Extraordinary Son in an Ordinary World by Debra
Ginsberg, commented
by Editorial
Reviews From
Publishers
Weekly, look also
at: 147
pages with references:
A
single parent with a large
supportive
family, Ginsberg spent much
time and energy
working with Blaze, having
him tested, reading about diagnoses and treatments and helping him
through elementary school with teachers ranging from helpful to
hostile. She sacrificed her nascent career in publishing to spend more
time with Blaze, took a job at his school, temporarily home-schooled
him and even
ingested a dose of his Ritalin to see how it felt.
Ginsberg skillfully describes all the frustration, anger, fear, shame,
worry, love and joy she's experienced in addressing her son's unique
gifts and difficulties. She
also
describes a public school system generally more concerned with collective standardized test
scores
than with recognizing and serving
the various innate abilities, talents and needs of its diverse
students. Required to come up with a specific
diagnosis in order to place him in
special ed, the school officials chose speech
and language impaired
after Blaze's first
day of kindergarten. Resistant to testing, Blaze
defied simple categorization and over time collected a variety of
contradictory labels, including autistic,
of
above-average
intelligence, eccentric,
attention
deficit
hyperactive and a gifted
manipulator.
Publishers
Weekly
For
further
general
information: look also at
the
Italian
file/chapter
Questo
sito e i libri
che ne derivano NON sono di INFORMAZIONE, ma si costituiscono come una
specie di ENCICLOPEDIETEMATICHE,
in cui vengono presentati e
discussi vari argomenti
da leggersi e soprattutto da CONSULTARE
di
volta in volta. / These site and books have an Encyclopedic structure
and so are to be CONSULTED for
learning,
A seguito di
difficoltà lamentate e relative
richieste, l'architettura stessa del
sito è stata modificata in funzione di un più agevole
orientamento: sdoppiato il file/home
si divide ora in
secondo file con
un nuovo nome - Presentazione
e indice ragionato:
come cominciare / Preamble: how to begin
- che riinvia a
un differente URL
mentre diventa iniziale e fondamentale come file
semplificato dove a prima vista compaioni i links
indirizzanti
sui capitoli interni. Dopo la pubblicazione del libro molti
aggiornamenti sono stati e molti altri ne verrano fatti, ma si
consiglia di considerare ancora
con
attenzione le più importanti passate modifiche.In
particolare
alcuni files -
come appunto
questo - sono stati modificati profondamente nell'impaginazione per
separare i paragrafi in inglese da quelli in italiano: la sezione
inglese del
presente file viene predisposta anzi per venir pubblicata come capitolo
dal titolo Ritalin
and ADHD: a spoonful of sugar in un altro libro From adults
of Yesterday to adults of Tomorrow
L'intero
sito è ora
pubblicato in un libro
enciclopedico e nel suo
supplemento: per
copertina, frontespizio e ulteriori spiegazioni vedi file Libro
/ Book.
The
site is
ready
also as an Encyclopedic Libro / Book:It's
Abuse NOT
Science Fiction and on its at present more recent Supplement
La
parte in
inglese - più aggiornata - è presente in un terzo libro:From
children of
YESTERDAY to
adults of TOMORROW
(edito
da www.createspace.com, presente in , www.Abebooks.com) e - per i lettori europei
- anche in edizione
Cortina
migliore e più curata.)
Questa
rielaborazione
del famoso Sonno della
ragione
di Goya
- ufficialmente
copyright - è
resa molto
più
inquietante dell'originale per essere
utilizzata come copertina
del libro e
spiegata
dal DisegnatoreAndrzej
(Andrew) Suda /
This
powerful,
more puzzling creative
modification
of the Goya's
Sleep
of reason- marked by
the official Copyright
- here is used as book
cover's
image, and explained by
the DesignerAndrzej
(Andrew) Suda: should
look just
like
many of the
events described by the victims: they exist,
are
bothersome,
and we don’t know exactly WHY they are there but they are
there…
[come
molti
dei fatti
descritti dalle vittime: essi
esistono
, turbano e noi non riusciamo a conoscere esattamente il
PERCHE'
ci siano, ma ci sono....]
/About
the Book
This book not only documents the case of Andrzej Suda, it is also
filled with documentation from the worlds most influential documented
cases of psychological abuse, electronic harassment, organized stalking
and mind control. Some
cases include Rauni
Leena Kilde MD, Dr.
Reinhard Munzert, Kathy
Sullivan, David
Larson, and many
others... Please
support the
truth with the purchase of our book. This
will document
many technologies and mind control weapons that have
been kept hidden from the mainstream public. Over 600
pages of
action packed TRUTH!
Dalla
presentazione dettagliata del libro It's
Abuse
NOT Science
fiction, e
dalla data di
pubblicazione - 14 luglio 2005 -
molto
è cambiato e molti
DOCUMENTI sono stati sia sostituiti che aggiunti. In attesa di
una completa nuova
edizione
del volume principale ne viene
per ora edito un SUPPLEMENTO INTEGRATIVO UP-TO-DATE
DOSSIERS. Per molte vittime
risulta più
facile
esporre passate sofferenze per
scritto che a voce: la
diffusione di questi
rivissuti come di nuovi
fatti ora è assicurata da
questa
NUOVA PUBBLICAZIONE: un autonomo
VOLUME
*****************************
The
book
previously
published at present needs to be modified. It's
Abuse NOT Science fiction published on July
14
2005 shortly became OUT OF DATE and so required to
present also the consequent novelties coming
from readers comments, from new deeds and MOSTLY on present-day
flash-back
disclosure.UP-TO-DATE
DOSSIERS of
It's Abuse
NOT Science fiction = Gli Abusi
mentali, fisici e
tecnologici NON sono Fantascienza is a
supplementary
book,
supplementary but matching
also by itself not only to propose simple
improvement, rather to share new particularly important
DOCUMENTS.
Questo sito
e i libri
che ne derivano NON sono di INFORMAZIONE, ma si costituiscono come una
specie di ENCICLOPEDIE
TEMATICHE,
in cui vengono presentati e
discussi vari argomenti
da leggersi e soprattutto da CONSULTARE
di
volta in volta. Tutto
questo lavoro - sito e libri - non è basato su scritti
"personali" di un autore singolo, bensì è un'opera
collettiva
corale composta da una serie disomogenea
di provenienze in continuo divenire come tali e come fatti storicamnte
in accadere. Una segnalazione tassativa va
però enfatizzata: le
citazioni presentate non indicano necessariamente la nostra piena
approvazione. D'altra parte se gli elenchi
segnalati non pretendono di essere
esaustivi, si
diffida dal copiare o usare in altri modi senza esplicito permesso il
contenuto del sito o anche singole parti.
Note:
Ogni
immagine che proponiamo si costituisce anche come
link: e
come
per ogni altro link, le immagini vengono di continuo monitorate e
aggornate.
To
manage meaning and implications of the crucial FIRST HAND testimonies,
besides to check every inconsistent debate regarding their validation:
on EVERY file does appear this quote: to note
that for
some victims it is often easier to
write
than to
speak.
Tutto
questo lavoro - sito e libri - non è basato su scritti
"personali" di un autore singolo, bensì è un'opera
collettiva
corale composta da una serie disomogenea
di provenienze in continuo divenire come tali e come fatti storicamente
in accadere. Una
segnalazione tassativa va
però enfatizzata: le
citazioni presentate non indicano necessariamente la nostra piena
approvazione. D'altra parte se gli elenchi
segnalati non pretendono di essere
esaustivi, si
diffida dal copiare o usare in altri modi senza esplicito permesso il
contenuto del sito o anche singole parti.
La
necessità di precisare significati e chiavi di lettura introduce
in
TUTTI i file del sito aggiunte metodologiche, normative e una frase sia
in italiano che in inglese per
evitare discussioni futili sull'AUTENTICITA' delle
testimonianze
di PRIMA MANO, elemento cardine di tutto questo lavoro.
L'aggiornamento
dell'effettiva attività dei link si svolge in modo continuativo As every
other
file
of this site, the review of links does continually checked.
MONITORAGGIO
dei link afferenti al sito
- e alle sue singole pagine To WATCH
the outbound links
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